Spesso è un vero capolavoro architettonico sull’acqua, frutto di un lavoro di ricerca che porta ad armonizzarlo più alle leggi del mare che ai capricci delle mode. E’ per questo che il profilo esterno, pur nell’eleganza delle sue linee innovative, trasmette subito una sensazione di grande solidità.
E dallo styling dello scafo, imponente e pulito, lo sguardo passa senza interruzione di continuità al décor degli interni. Qui, il lusso non è, come qualcuno può immaginare, ostentazione e ridondanza, ma essenzialità. L’uso di materiali innovativi e di tecnologie raffinate, mescolati ad elementi più tradizionali, costituisce il fascino discreto di uno yacht la cui atmosfera è fatta di linee precise e senza fronzoli.
L’amore per il dettaglio, come diceva l’architetto statunitense Frank Lloyd Wright, non è fine a se stesso: la sua precisione è un aspetto necessario alla continuità tra forma esterna e spazio interno. Per qualche verso lo yacht, specie nello skylounge, può essere considerato un loft, con spazi fluidi e aperti, senza divisioni, capaci di trasformarsi con facilità seguendo le volubilità stilistiche o, più semplicemente, i cambiamenti di esigenze personali.
Spazi dove le diverse funzioni si integrano e gli interventi progettuali, leggeri e incisivi, creano personalità e prestigio rispettando e valorizzando le geometrie strutturali. L’importanza del progetto per uno yacht è infatti il suo grado di flessibilità: è ottimale se di volta in volta sarà in grado di adattarsi senza difficoltà a diversi allestimenti e soluzioni ambientali.
Complementi d’arredo in legno, perspex, metallo o pelle, possono essere agganciati a un sistema di telai in acciaio appesi alla parete con speciali giunti antivibrazioni, permettendo così di creare un sistema elastico, trasformabile nel tempo. Tavoli, divani e contenitori scorrevoli, poi, consentono di modificare continuamente gli spazi assecondando le necessità del momento: solo zona living, solo dining-room, oppure entrambe. Ecco il flying bridge trasformarsi in zona relax con vasca per l’idromassaggio, palestra con attrezzi professionali e bagno turco. Nello skylounge, invece, ci si può ritagliare un angolo d’intimità, con poltrona, libreria e persino un caminetto che dà calore, in tutti i sensi, ad eccitanti crociere invernali.
La funzionalità degli elementi passa anche attraverso i materiali che, il più delle volte, sono familiari e caldi come può esserlo il legno. Il legno, per tradizione legato al sea-style, malleabile al punto da lavorarlo a contatto con l’idea, è la migliore soluzione, dall’ossatura fino al dettaglio. Del resto, entrare nei segreti del legno, restituisce la tradizione dei maestri d’ascia, dell’artigianato, dell’alta qualità. Tuttavia, l’utilizzo di materiali consueti non esclude affatto, nel progetto di uno yacht, l’uso raffinato della tecnologia.
Nuovi linguaggi, metodologie e materiali innovativi, possono essere la chiave per stimolare la creatività di chi progetta e per adeguarsi a ogni tipo di richiesta. Piccoli touch screen che controllano aria condizionata, luci e video; maxi schermo video satellitare; avveniristici impianti centralizzati hi-fi; marchingegni professionali ed elettrodomestici all’avanguardia per la cucina; vasche per idromassaggio e quant’altro. La tecnologia, unita a un’idea di lusso come la preziosità dei materiali e la raffinatezza del lavoro artigianale, evidenzia l’attenzione alle qualità percettive dell’ambiente. E a un’atmosfera singolare, generata anche dall’effetto-luce. Sole a parte, la luce all’interno di uno yacht non è mai invadente, ma modulata, capace di disegnare ed esaltare gli spazi.
Una serie di lampade fluorescenti incassate un una fascia metallica del controsoffitto, per l’illuminazione generale; un sistema di piccoli prismi in perspex dotati di fibre ottiche, per risolvere il problema della luce specifica; spot alogeni, orientabili di volta in volta su piccole zone. Sono tra le soluzioni più felici per la diffusione di una luce che, così come le geometrie degli spazi, rappresenta una precisa componente dell’arredo e che esalta, se nata dal design di un sapiente architetto, i mobili di pregio, le sete e i tessuti preziosi di poltrone e pareti.
Una luce che, in certi ambienti come la cucina, scivola sulle superfici in legno laccato e sui piani di lavoro ammorbidendo l’ambiente. La cucina. Nei progetti d’architettura navale, da una parte c’è il minimalismo che la vede come spazio-laboratorio di purezza geometrica dove la preziosità e lo stile sono affidati all’uso di materiali rari e costosi; dall’altra, la visione della cucina intesa come crogiolo di piaceri irrinunciabili anche in alto mare.
Testo di Teresa Carrubba