Un detto Indiano dice che “prevenire è meglio che curare” e conferma l’esistenza dell’Ayurveda come il sistema curativo più affidabile sia nello sforzo di raggiungere l’immunizzazione del sistema umano contro la sofferenza sia nel trattamento dei malesseri stessi. A differenza della medicina occidentale, che cerca di scoprire ed eliminare le cause di un disturbo, per la filosofia ayurvedica la malattia è il segno che il corpo ha perduto il proprio equilibrio e pertanto è il disequilibrio, piuttosto che la malattia in se, ad essere trattato. Secondo questa antica filosofia gli esseri umani sono una combinazione di 5 elementi basici, terra, acqua, fuoco, aria ed etere. Tutti e cinque questi elementi contribuiscono alla costituzione del corpo umano, lo mantengono in vita e sono anche responsabili di tutte le sue funzioni intellettuali e psicologiche. Nel corpo i cinque elementi si manifestano in tre diverse miscele, note come i tre dosha (forze). Il corpo è controllato da queste tre forze, pitta (la forza del sole sulla digestione e sul metabolismo), kapha (il benefico influsso della luna sugli organi), e vata (l’effetto del vento sul moto e sul sistema nervoso). Quando uno dei dosha non è in equilibrio, l’Ayurveda suggerisce lo stile di vita specifico, ci guida nella nutrizione e indica i trattamenti per ritrovare lo stato di salute. L’Ayurveda è quindi molto di più di un semplice massaggio o di una tecnica meditative: è un rinnovato modo di vivere la vita.
E non vi è posto migliore di provare tutto questo se non in Kerala, e specialmente durante la stagione dei monsoni, quando il clima è umido e il corpo è reso malleabile e docile al massaggio dalle continue piogge. Gli antichi testi rivelano che i trattamenti ayurvedici hanno la massima efficacia durante i monsoni che arrivano in Kerala a partire da giugno sino a fine agosto, ed infatti provare l’esperienza del massaggio ayurvedico durante la stagione delle piogge è un’esperienza indimenticabile. Abbandonarsi al piacere di venire massaggiati al suono della pioggia che risuona nella foresta o mentre si gode della vista del mare, pronto alla tempesta, dall’alto di una scogliera, è un must che ci si deve concedere almeno una volta nella vita. Lo stato del Kerala è situato nell’estremità sud – occidentale del subcontinente indiano, ed è la meta ideale per quanti desiderano visitare uno degli stati più verdi di tutta l’India. Il Kerala è stato dichiarato uno dei 50 “must see places in the world”, le località “imperdibili”, dai viaggiatori del National Geographic. I motivi sono I suoi splendidi paesaggi, il clima mite, l’arte, la cucina esotica, l’ospitalità locale e, ovviamente, il fascino della cultura ayurvedica. Il nome stesso dello Stato significa paese delle palme da cocco, ma i locali lo chiamano “God’s own country”, il Paese di Dio, proprio per evidenziarne l’abbondanza di risorse naturali e la ricchezza prodotta dall’agricoltura, dalla pesca e dall’artigianato.
Le acque verde smeraldo di ben 44 fiumi si incrociano per tutto lo Stato ed un’escursione lungo le vie d’acqua del Kerala è un’esperienza indimenticabile. Questo reticolato di fiumi, canali e corsi d’acqua sono detti “backwaters” perché durante la stagione dei monsoni le acque defluiscono al mare mentre in estate si fanno salmastre e ritornano verso le montagne. Navigare nelle acque interne, negli oltre 900 chilometri di corsi d’acqua, è un’esperienza indimenticabile per quanti decidono di avventurarsi alla scoperta di questo paese e conoscerne gli aspetti meno noti. Il Kerala ha un piacevole clima: le temperature massime variano da 29 a 34 C°. La caduta della pioggia è determinata dal monsone: il clima è secco da Dicembre a Marzo, e molto umido nel periodo di Giugno e Luglio che sono i mesi di punta del monsone, per poi diventare gradatamente meno piovoso da Agosto a Novembre.
Le temperature raggiungono il minimo in Gennaio, si alzano di alcuni gradi da Febbraio ad Aprile, e diminuiscono di nuovo quando ricomincia il monsone. Normalmente si considera che la stagione turistica migliore sia tra Dicembre e Marzo, quando è secco e relativamente fresco, ideale per le vacanze balneari. Però i prezzi hanno il loro picco in quel periodo, e deve essere considerato bene l’obiettivo della visita. La foresta pluviale è perfetta durante la stagione monsonica. Anche l’osservazione degli uccelli è migliore in questo periodo, poiché arrivano molte specie migratorie. Nel parco naturale di Periyar gli elefanti sono più facilmente visibili ad Aprile, quando essi vengono giù al lago per abbeverarsi.