Testo di Pietro Busconi
Foto di Enrico Lilliu e Federico Pisanu
Ormai è accertato: camminare fa bene alla salute. Se poi si cammina anche in bei posti, il beneficio si allarga anche allo spirito. Percorrere con il proprio passo sentieri circondati dalle tante bellezze che costellano la nostra penisola è ogni giorno più facile vista la molteplice offerta di sentieri e cammini che aumenta giorno dopo giorno con tante destinazioni che si propongono ai sempre più numerosi camminatori.Tra gli itinerari che ci sentiamo di suggerire, vanno sicuramente inclusi quelli della Sardegna, un’isola che non finisce di stupire per le sue bellezze. In questo contesto si inserisce l’edizione 2023 di “Noi Camminiamo in Sardegna” che quest’anno, ad inizio ottobre, ha schierato 15 itinerari che attraversano 72 comuni, lungo i 7 cammini e le 8 Destinazioni di Pellegrinaggio iscritti nel Registro regionale dei cammini, in tutto oltre 800 chilometri.
L’ultima edizione di questo evento ha coinvolto circa 500 persone tra giornalisti, influencer, esperti di cammini, videoreporter, guide turistiche, appassionati e istituzioni che si sono messi in strada su tratti esemplificativi dei 7 cammini: da Iglesias a Masua e da Villamassargia a Santadi per il Cammino Minerario di Santa Barbara; da Osini al Santuario di Suelli per il Cammino di San Giorgio Vescovo; da Nughedu Santa Vittoria a Ittireddu per il Cammino di Santu Jacu; da Cagliari a Nora per il Cammino di Sant’Efisio, da Villasimius a Orosei per il Cammino 100 Torri, da Biru ‘e Concas (Sorgono) a Nostra Signora di Gonare (Orani-Sarule) per La Via dei Santuari; da Cagliari a Laconi per il Percorso Francescano in Sardegna e le otto Destinazioni di Pellegrinaggio attraverso le attrazioni dei territori di Borutta, Dorgali, Galtellì, Gesturi, Laconi, Orgosolo, Luogosanto e Sant’Antioco.
Noi abbiamo partecipato all’evento che ha portato a scoprire i tesori di pellegrinaggio di Sant’Antioco, la piccola isola collegata alla Sardegna da uno stretto istmo. Piccola sì, ma abbondante di reperti religiosi, storici e culturali che giustificano qualche giorno trascorso, specie al di fuori della stagione più turistica, per poterne apprezzare la pace che vi regna. È qui che si trovano le tracce del martire Antioco, patrono della Sardegna e particolarmente venerato da queste parti con feste e sagre. Camminando per le vie centrali del paese affascina il senso di tranquillità mentre arriviamo in cattedrale dove sono conservate le reliquie del santo e le tombe ipogee di antica memoria. Interessante anche la visita alla parte vecchia dell’abitato dove si possono vedere e visitare altre antiche tombe ipogee che fino a pochi anni fa venivano usate come abitazioni dagli abitanti più poveri.
Uscendo dall’abitato, poi, una passeggiata la merita la visita alle saline, probabilmente tra le più grandi e meglio organizzate non solo della Sardegna. Poi ci sono le spiagge. Non tante, non grandissime, ma proprio per questo piacevoli ed accoglienti con il mare che con i suoi colori e la sua limpidezza la fa da padrone. Sempre camminando si può raggiungere la Torre Canai, costruita nel 1757 per difendere dagli invasori, prima i francesi e poi i saraceni, fino al XIX secolo. L’elenco completo degli itinerari è a disposizione sia sul sito della Regione che negli uffici turistici dell’isola. Ovviamente non manca l’eccellenza gastronomica con i piatti di pesce immancabili nei menu di ogni ristorante. C’è anche un vino particolarmente apprezzato dagli esperti: il Carignano del Sulcis Doc, vino rosso e corposo, dal sapore intenso e vellutato. L’ideale per accompagnare i piatti di carne più tipici come il maialetto al forno.
“Noi Camminiamo in Sardegna” racconta un nuovo modello di turismo esperienziale, da vivere in ogni periodo dell’anno, a passo lento, lungo i cammini, alla scoperta delle destinazioni di pellegrinaggio e dei magnifici borghi dell’Isola sarda. È alla sua seconda edizione ed è stata realizzata grazie al supporto della Regione, delle singole Amministrazioni comunali, dall’editore “Terre di Mezzo”, dal GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) e con il patrocinio del Ministero del Turismo e la collaborazione della Conferenza episcopale sarda (sono coinvolte dieci diocesi). “Con una dotazione di oltre 2 milioni di euro disposta dal Fondo unico nazionale per il Turismo (Funt), la Regione intende investire in interventi per un ammontare complessivo di oltre 4,5 milioni di euro – ha detto l’Assessore del Turismo Gianni Chessa – attraverso l’implementazione della segnaletica (fisica e digitale) da realizzare nei Comuni che ne fanno parte”.L’evento si è concluso nel paese di Laconi dove tutti i partecipanti si sono ritrovati per l’evento conclusivo scambiandosi le impressioni di cammino e le considerazioni formulate dai partecipanti alla conferenza stampa finale.