Senigallia_Rocca Roveresca
Testo di Pietro Busconi
Archivio fotografico della Regione Marche
Chi considera le Marche una regione minore commette un grossolano errore. Certo non ha le grandi città turistiche e probabilmente la comunicazione del territorio va un po’ migliorata ma basta fermarsi anche solo qualche giorno in una delle tante e splendide località della costa o dell’interno per imparare ad apprezzarla e restare stupiti delle numerose attività che offre al turista. Oltre al mare con i suoi stabilimenti balneari che assicurano soggiorni piacevoli e rilassanti, i borghi dell’entroterra non hanno nulla da invidiare ai più celebrati centri toscani che sono così tanto decantati. Tra gli altri, merita una visita Corinaldo, a 20 chilometri da Senigallia.
Senigallia Foro Annonario
La parte storica del paese (o della città come amano definirla gli abitanti) è circondata da possenti mura e torrioni realizzati in parte nel Medioevo, in parte in epoca rinascimentale. Camminare tra i suoi vicoli dà l’impressione di camminare a ritroso nel tempo quando la vita scorreva più lenta e questo permette di assaporare l’atmosfera e gustare i tanti scorci che il borgo offre. Molte le cose da vedere e da approfondire con un itinerario più dedicato: per esempio quello che resta delle attività esercitate nella conduzione dei terreni agricoli finché è durato il periodo della mezzadria (praticamente dal periodo del basso Medioevo fino al 1974, anno nel quale fu imposta per legge la cessazione di questo tipo di rapporto tra proprietario e mezzadro), la casa natale di Santa Maria Goretti, la giovane adolescente massacrata da uno spasimante e assurta agli onori degli altari come beata prima e santa dopo, e il piccolo ma straordinario teatro Goldoni che al visitatore offre la sensazione di entrare in una bomboniera. Interessante anche l’area archeologica che viene offerta al turista che frequenta questa zona. La pinacoteca di Corinaldo, per esempio, che presenta “il tesoro ritrovato” con i reperti riportati alla luce dai recenti scavi del 2018 e l’importante sito di Suasa (a 10 chilometri dal paese) dove si trovano i resti di un’antica città romana con una villa in cui troneggiano splendidi mosaici, un anfiteatro e un teatro che ancora deve essere riportato alla luce. Ma torniamo sulla costa, o meglio, a Senigallia,
Corinaldo
Una delle località maggiormente apprezzate dai turisti non solo italiani specie per trascorrere qualche settimana di vita balneare. É qui che recentemente si è tenuta l’edizione 2023 di un evento che sta sempre più interessando i numerosi amanti del buon vino, ma non solo. Proprio così, perché va detto, una volta per tutte, che l’eccellenza dei produttori marchigiani non ha nulla da invidiare ai più rinomati vignaioli di altre regioni. E i vitigni autoctoni qui non mancano certamente. Dal noto Verdicchio, proposto con sfaccettature diverse dai singoli produttori, al Montepulciano passando per l’Aleatico fino al Pecorino, tanto per citarne qualcuno. Ma non solo vino: anche le birre artigianali hanno avuto il loro spazio e si sono offerte ai tantissimi frequentatori dell’evento rivendicando un ruolo nella promozione turistica. La manifestazione di Senigallia, denominata “Il calice racconta. Turismo enogastronomico nelle Marche” è stato ospitato nei locali dell’istituto Alberghiero Panzini, autentica fucina di chef rinomati e specialisti della ristorazione a tutto campo.
Corinaldo, particolare
L’evento è stato rivolto a quanti operano nel turismo, nella ristorazione e nell’agroalimentare marchigiano con lo scopo di facilitare la creazione di reti e sinergie capaci di imporre il brand Marche non solo in Italia. In totale 45 le cantine che hanno aderito a questo che è stato uno dei 16 progetti approvati dalla Regione nel quadro del bando “Enoturismo delle Marche: dalla vigna alla tavola” attraverso il DGR n. 938 del 25 luglio 2022 (https://dallavignaallatavola.marcheandwine.it). Questo bando prevede, tra l’altro, 225 degustazioni che si terranno in questi primi mesi dell’anno su tutto il territorio regionale con serate dedicate. Ad ognuna di queste serate parteciperanno almeno 3 cantine o birrifici diversi per raccontare i loro prodotti e ad ogni piatto sarà abbinato un vino (o una birra) diverso, accompagnato dal racconto di un sommelier che farà rivivere appieno l’esperienza di degustazione. Insomma, quello delle Marche è un territorio che si presta per vivere momenti di vacanza completi, ognuno capace di catturare il gusto e il piacere di chi cerca nel soggiorno qualcosa di più di sole e mare, specie nelle stagioni intermedie. E ogni attività non può che prevedere una o più doverose visite alle tante cantine disseminate nell’entroterra perché, da queste parti, un sorso di vino buono rende tutto ancora più bello.