Foto di Gianluca Avaltroni
Testo di Luigi Gnaccarini
Foto di Gianluca Avaltroni e dell’Archivio Ruspoli
A pochi chilometri da Viterbo, nel cuore della Tuscia, c’è un gioiello tutto da scoprire, il borgo di Vignanello. Il centro abitato, che conta poco più di 4.500 abitanti, sembra un museo a cielo aperto, tra monumenti e vicoli pittoreschi. A spiccare fra le opere architettoniche della zona possiamo ammirare una delle dimore più antiche e affascinanti d’Italia: il Castello Ruspoli di Vignanello. Un ponte separa due mondi, quello reale da quello fiabesco. Varcato il portone si inizia a respirare un’atmosfera magica, ricca di leggende e di storia. Questa meravigliosa struttura venne costruita nell’ 847 sulle fondamenta di una fortezza medievale con l’intento di creare una rocca fortificata. Intorno al 1000 venne convertita in un convento di Benedettini. Nel 1531 Papa Clemente VII donò il castello a Beatrice Farnese Baglioni destinandolo così a divenire una residenza nobiliare.
Successivamente Papa Paolo III Farnese affidò la fortezza a sua nipote Ortensia, la figlia di Beatrice Farnesi Baglioni. Il castello passò ai Marescotti quando Ortensia sposò Ercole Sforza Marescotti. La coppia ebbe cinque figli tra cui Clarice, destinata a diventare santa e patrona di Vignanello (con il nome di Santa Giacinta). Santa Giacinta Marescotti, donna dal carattere ribelle, diventò suora sotto costrizione del padre, continuando però ad avere una vita nel lusso e senza freni. Finché un giorno, salva da una gravissima malattia, decise di abbandonare tutte le ricchezze dedicando la sua esistenza ad aiutare i più poveri. Nella sala al piano terra si possono vedere gli oggetti appartenuti alla Santa. Suo fratello Sforza Vicino Marescotti ereditò il castello e sposò Vittoria Ruspoli, dando così il nome al castello. Ed è ancora una donna a lasciare un segno indelebile in questo meraviglioso castello. Ottavia Orsini, figlia del creatore del giardino di Bomarzo e sposa di Marcantonio Marescotti, commissionò il giardino del castello, lasciando nelle siepi le iniziali dei propri figli (ora non più visibili) e quelli della famiglia, dando vita a uno dei giardini più antichi e ben conservati d’Europa. La forma attuale del giardino risale al 1700 ed è suddiviso in 4 viali e 12 parterre di bosso disposti intorno alla fontana.
Foto Archivio Ruspoli
Salendo al primo piano, le stanze si susseguono una dopo l’altra svelando arredi sontuosi, quadri e ritratti di famiglia che legano il passato al presente.E tra le varie pareti damascate e volte affrescate, ci si trova nel grande salone dove un tempo si imbandivano ricche tavolate con ogni genere di prelibatezza culinaria. Il percorso è ancor più affascinante quando la luce dalle finestre filtra lieve, regalando agli ambienti un’aura di mistero.
Foto Archivio Ruspoli
Il fascino del Castello Ruspoli di Vignanello non si esaurisce solo nella sua bellezza architettonica. Numerose sono le leggende e le storie di fantasmi che circondano l’antica costruzione: si racconta infatti che ci sia la presenza del fantasma del Signorino, un antenato della famiglia Ruspoli. Lo si può ammirare ritratto in un quadro che si trova all’interno del maniero. Non sono rari i casi di ospiti che hanno riferito di strani fenomeni paranormali come rumori insoliti, porte che si aprono da sole e mobili spostati. Nonostante queste testimonianze, però, il Castello Ruspoli di Vignanello continua ad essere meta di turisti e appassionati di storia antica e di archeologia, grazie alla sua posizione strategica in un territorio ricco di suggestioni paesaggistiche e culturali. Numerosi sono infatti i monumenti storici e i percorsi naturalistici che si trovano nei dintorni del castello, come le terme di Viterbo, il santuario della Madonna della Quercia e i parchi naturali dei Monti Cimini.
Foto di Gianluca Avaltroni
Insomma, una visita al Castello Ruspoli di Vignanello è un’esperienza indimenticabile per tutti coloro che amano la storia, l’arte, la natura e l’amore per il cibo. Infatti non mancano ristoranti che presentano piatti tipici e tradizioni locali. E forse, se sarete fortunati (o sfortunati), potrete anche incontrare il fantasma del Signorino , che continua a vagare tra le mura del castello.
La fortezza di Vignanello apre al pubblico dal venerdì alla domenica.