Di Pietro Busconi
Il gioco del golf richiede tempo. Almeno mezza giornata da dedicare, meglio se su tracciati di qualità. Per fortuna il nostro Paese è ricco di campi importanti e trovarli non è certo difficile. Tra questi spicca certamente il Golf Club Margara, uno dei pochissimi percorsi italiani con 36 buche e due percorsi ben distinti. Il circolo, elegante ma al tempo stesso capace di trasmettere un senso di grande ospitalità grazie alla competenza, professionalità e cortesia di chi ci lavora, si affaccia sulle morbide colline del Monferrato, nel Piemonte noto per le sue prelibatezze enogastronomiche. Il tracciato di gioco è certamente sfidante ma adatto anche ai giocatori con handicap alto che possono trovare il divertimento del gioco praticato su un terreno perfettamente curato. L’offerta del circolo è in grado di soddisfare le aspettative del golfista più esigente con possibilità di alloggio e un ristorante di qualità. Insomma, il posto ideale per un golfista che, meglio se con amici o famiglia, decide di dedicare qualche giorno alla sua passione per il gioco ma non solo.
Già, perché se si gioca mediamente mezza giornata, resta tempo da dedicare al altre cose. Per esempio, la scoperta del territorio circostante, dove borghi e paesi possono diventare una vera scoperta, sia per le cose da fare, sia per i gusti da scoprire. Un esempio per tutti: Fubine. Il paese che il nostro navigatore satellitare indica come prossimo al campo da golf e che, grazie ad una sapiente opera di ristrutturazione messa in atto da un’intelligente amministrazione, presenta scorci di interesse culturale, storico ed architettonico. Un paese che deve il suo nome a “fibula”, fibbia in latino. Già 2000 anni fa era qui che si realizzavano accessori per le tuniche dei legionari romani. Alla base di tutto però c’è, a nostro parere, un concetto vincente. Da una parte c’è il territorio. Dall’altra i turisti. Come far incontrare questi due soggetti?
Fubine, e i comuni circostanti, hanno deciso: attraverso la qualità. Percorsi di attrazione del turista basati fortemente sulla qualità delle proposte. Visite guidate proposte da professionisti della storia locale, passeggiate e percorsi in e-bike alla scoperta delle migliori realtà che producono vini ma non solo e, soprattutto, un’attenzione al visitatore visto come un amico e non solo come fruitore. Tutto questo lo si percepisce solo visitando queste zone. A fare da collante e sviluppare un progetto integrato per il visitatore ci pensa un tour operator, ”Sentieri Gastronomici”, una start up che, concentrata nel territorio piemontese, ha saputo catturare prima l’interesse e poi l’entusiasmo degli amministratori e dei partner che insieme sviluppano il progetto. Fubine vanta un numero importante di “infernot”, locali ipogei scavati nell’arenaria, che presentano la caratteristica di mantenere costante la temperatura interna durante tutto l’anno.
Usati in passato come depositi o magazzini, oggi alcuni di loro sono stati riconvertiti in enoteche dove si può cominciare il tour per la scoperta dei famosi vini della zona. In primis il Barbera, nettare conosciuto in tutto il mondo che, in questa parte del Monferrato, assume toni e gusti di prim’ordine. Pochissimi chilometri separano Fubine da alcune cantine che vanno viste assolutamente. É il caso dell’Azienda Agricola Colle Manora, l’Azienda Vinicola Villa Remotti e l’Azienda Agricola Pastorello. Ma non si può lasciare Fubine senza aver fatto visita all’Azienda Agricola Capra Regina, dove l’allevamento di capre di razza Roccaverano producono quel latte che, lavorato dalle sapienti mani di chi sa prendersene cura, producono formaggi di elevata qualità e dal sapore unico. Lo spazio per descrivere le tante cose che si possono provare e vedere a Fubine sarebbe ancora lungo. Più che le parole però servono i fatti. E qualche giorno da queste parti garantiscono una pausa tra una giocata di golf e l’altra di assoluta qualità.