La rinomata rivista Focus Storia e il Tour Operator milanese I Viaggi di Maurizio Levi consolidano la loro brillante collaborazione suggellata nel 2014, proponendo un meraviglioso viaggio tra Messico e Guatemala, sulle orme della straordinaria e misteriosa civiltà Maya. Il viaggio ha una data unica di partenza, dunque irripetibile, in occasione delle celebrazioni per la “Fiesta de los Muertos”, ossia la festività dei morti, molto sentita tra le popolazioni sudamericane. La proposta è presentata e descritta nel numero 128 della rivista, in edicola.
L’origine dei Maya risale attorno al 2000 a.C. nell’area meridionale del Messico e del Guatemala. La loro storia si suddivide in tre periodi: il Periodo Preclassico, dal 2000 a.C. al 317 d.C.; il Periodo Classico, dal 317 al 987 d.C.; il Periodo Postclassico, dal 987 a oggi. I Maya, infatti, esistono ancora: ce ne sono più di 7 milioni e sono riusciti a mantenere il loro antico patrimonio culturale, nonostante le difficili condizioni di povertà in cui vivono. Fondarono diverse città-Stato, che si estendevano attraverso Messico, Guatemala, Belize settentrionale e parti di Honduras ed El Salvador. Nel periodo più florido si potevano contare circa 40 città, con una popolazione che potrebbe aver raggiunto i 2 milioni di persone.
Bonampak, la vita dei Maya di 1200 anni fa. Vicino alla frontiera con il Guatemala, immerso in una fitta giungla, giace il sito di Bonampak, una sorprendente area archeologica rimasta nascosta fino al 1946. Il suo nome deriva dalla lingua maya e significa “muro dipinto”. Fu riscoperto da due viaggiatori americani che vi furono condotti da un gruppo di indios Maya Lacandoni, diretti al sito per pregare negli antichi templi. L’area archeologica non è molto estesa ma vanta una notevole fama soprattutto per una serie di straordinari affreschi che sono considerati i migliori esempi di pittura classica dell’America preispanica. Le tre stanze affrescate mostrano con un grande realismo una serie di eventi realmente accaduti nella storia di Bonampak, una delle città più importanti del periodo Classico Maya tra gli anni 600 e 800.
I giganti del cielo. Durante i mesi di ottobre e novembre, in tutto il Guatemala permane un’antica usanza: costruire aquiloni di carta di ogni dimensione – i Barriletes– e farli volare liberamente approfittando dei forti venti che soffiano durante questi mesi. Tale usanza ha origine nella tradizione più profonda del popolo guatemalteco e per gli indigeni attuali è una forma di comunicazione legata al misticismo religioso. A Sumpango, tappa imprescindibile del viaggio, aquiloni di grandi dimensioni (possono raggiungere anche un diametro di 8 metri) e riccamente decorati si librano in cielo per spaventare glispiriti maligni e inviare messaggi verso le anime buone dei defunti.
La leggenda narra che ogni 1 novembre gli spiriti maligni invadessero il cimitero, disturbando le anime buone dei defunti e costringendole così a vagare irrequiete per le strade e le case di Sumpango. Data la persistenza del fenomeno gli abitanti consultarono gli stregoni, che consigliarono di far volare pezzi di carta al vento, producendo un rumore in grado di allontanare i cattivi spiriti, lasciando finalmente in pace le buone anime. Il Giorno di Ognissanti e il Giorno dei Morti, benché legati alla celebrazione della morte, in Messico e Guatemala sono giornate di gioia e divertimento, dedicate ai cari purtroppo defunti, ma rimasti vivi nei cuori di chi ne rinnova il ricordo in questa speciale occasione.
L’itinerario esclusivo, disegnato da Viaggi Levi per Focus Storia e rivolto ai lettori della rivista (e non solo), si arricchisce di inusuali visite a villaggi ancora autentici, come Santiago Zamora, nelle vicinanze di Antigua, che ospita la peculiare Cooperativa Santiaguito, associazione fondata da un gruppo di donne Maya del villaggio con lo scopo di lavorare insieme per produrre e vendere i tessuti tradizionali e altri prodotti, impiegando il ricavato a fini sociali, tra cui istruzione e medicina. San Juan La Laguna, nei pressi del lago Atitlan, è invece un caratteristico villaggio dove gli abitanti Tz’utujl – letteralmente “Fiore di milapa” – discendenti dell’etnia Maya, vivono in perfetta armonia con l’ambiente, tra numerose colline e montagne. Un luogo che ha conservato intatte nei secoli tradizioni ancestrali emeraviglie naturali uniche.
Programma dettagliato:
Sulle orme dei Maya, in occasione del Festival de los Barriletes Gigantes
Data unica di partenza: 27 Ottobre
VIAGGI DI MAURIZIO LEVI
Via Londonio, 4 – 20154 MILANO
Tel: +39 0234934528 – Fax: +39 0234934595
e-mail: info@viaggilevi.com
Web: www.viaggilevi.com