BORGO MEDIEVALE DEI MONTI DAUNI, TRA SERRE ALL’AVANGUARDIA E VILLAGGI NEOLITICI
Testo e Foto di Teresa Carrubba
Oltre trentamila fiori, abilmente trasformati in frammenti d’arte dagli abitanti di Candela sotto la guida di 6 Maestri Infioratori, hanno dato colore, in tutti i sensi, alla bella cittadina della Capitanata, Candela. Tappeti a motivi floreali e raffigurazioni religiose allestiti lungo il Corso per il giorno della Pentecoste hanno attratto centinaia di visitatori che sono stati intrattenuti con l’esibizione di una ventina di auto d’epoca e, a sera, con una piacevole sfilata di moda che ha visto protagoniste 17 belle ragazze candelesi. I fiori hanno adornato anche Piazza Plebiscito antistante la cinquecentesca Chiesa Madre, dedicata alla Madonna della Purificazione, con il suo imponente campanile in pietra, il coro ligneo finemente lavorato e il cinquecentesco fonte battesimale. E anche i cortili di antichi palazzi gentilizi, come quello seicentesco appartenuto al Colonello Decio Ripandelli, attualmente centro culturale del paese, che ospita il Museo del giocattolo e la Casa di Babbo Natale, suggestivamente allestita nel mese di dicembre con i simboli classici della festività.
Quegli stessi fiori esaltano il comparto produttivo locale provenendo dalla vicina Eurosa, la serra più grande d’Europa, del Gruppo Ciccolella: 250 ettari, 85 serre, 220 operai, 30 impiegati per 7 milioni di piante prodotte ogni anno, in primo luogo dipladenie, ma anche 100 varietà di cactus, tra spinose e succulente. In gran parte esportate all’estero, soprattutto in Olanda dove vengono vendute nelle diverse piattaforme di FloraHolland che vanta la più antica asta di fiori. Ma prima di tutto Eurosa è un modello di agricoltura sostenibile tra i più importanti in quanto, evitando l’uso di combustibili fossili per il riscaldamento delle serre, si avvale dell’acqua calda di risulta della vicina centrale termoelettrica Edison attraverso un sistema di tubazioni in cui avviene uno scambio termico di reciproca utilità.
E, sempre grazie a sofisticati sistemi di irrigazione: “Il nostro territorio, a valle nei pressi del fiume Ofanto è la zona più ricca dal punto di vista agricolo” sostiene il sindaco di Candela Nicola Gatta “con colture intensive di grano e frutteti di pomacee che ci forniscono un’ottima mela locale tanto che a dicembre organizziamo la Festa della mela in concomitanza con la Casa del Natale. Puntiamo molto sul turismo” aggiunge il sindaco “e cerchiamo di coinvolgere gli altri comuni, come per esempio Ascoli Satriano e Rocchetta per gestire tanti visitatori. Candela è tranquilla e rispetto agli altri borghi ha una posizione geografica strategica, con il casello autostradale e le strutture adiacenti. La mia amministrazione sta cercando di sviluppare quell’area con strutture sociosanitarie e centri residenziali anche se il nostro obiettivo è far crescere Candela non solo dal punto di vista infrastrutturale ma anche culturale. Per esempio, sfruttando eventi straordinari come quello della località Piscioli dove poche settimane fa è stato rinvenuto un villaggio del Neolitico del 6000 a.C. con sepolture e antiche fosse granarie”.
l borgo di Candela sorge su due colline, San Rocco e San Tommaso, nel subappennino Dauno meridionale. Qui affluivano le greggi della transumanza dopo aver percorso il Tratturo grande Pescasseroli-Candela. La sua storia è ancora presente nel suggestivo borgo medievale, la Cittadella sulle colline fondata dai Longobardi del Ducato di Benevento. Emerge l’importanza del Castello normanno-svevo, più volte distrutto e rimaneggiato nel corso di secoli, situato in una posizione strategica, e il Palazzo Doria.
Nell’ambito del Progetto “ Candela in fiore, alla scoperta dei Monti Dauni” è stato realizzato anche un press tour per giornalisti e travel blogger promosso dal Comune guidato dal sindaco Nicola Gatta e finanziato dalla Regione Puglia all’interno del Programma operativo Regionale “Attrattori culturali, naturali e turismo”. #WeAreinPuglia #WeHostinPuglia