A cura di Teresa Carrubba
In occasione del centenario dell’Indipendenza della Polonia, che si festeggia nel 2018, si è svolto un incontro nel prestigioso Istituto Polacco di Roma con Malgorzata Furdal, direttrice dell’Ente Nazionale Polacco per il Turismo, Roberto Polce, giornalista italiano che da anni vive a Danzica e Mauro Morellini, noto editore, che ha pubblicato varie guide sulla Polonia scritte da Polce.
Un raffronto intrigante tra tre persone che filtrano l’immagine della Polonia attraverso la propria personale esperienza in un Paese affascinante che ha vissuto con dignità da sua storia verso l’Indipendenza. Un viaggio in Polonia può avere diverse motivazioni: dalle celeberrime Varsavia, Cracovia e Danzica fino a Breslavia, alla quale è stato appena conferito l’onore di European Best Destination dall’omonima organizzazione con sede a Bruxelles.
CRACOVIA
“Mi sono sempre chiesta perché un italiano, che vive in uno dei Paesi più belli del mondo, debba andare in Polonia” racconta Malgorzata Furdal” Innanzitutto, perché è vicina, da Roma si può raggiungere non solo in aereo low cost, ma anche in macchina o in treno. Poi perché la Polonia ha tutto, è attraversata da fiumi che la percorrono per sfociare nel Baltico, da grandi catene montuose come i Carpazi. Vanta molti laghi, sorgenti termali, città medievali e rinascimentali, architetture gotiche, dimore storiche. Ha una storia affascinante che passa anche attraverso la rivalutazione del postindustriale e post comunismo. Si va in Polonia perché ci si diverte, perché si spende poco senza rinunciare al gusto, perché è moderna. In Polonia, che da molti anni chiude con un pil positivo, si investe in cultura, in restauro, in strutture ricettive. Si va in Polonia per gli eventi culturali, i cartelloni dei concerti, i nuovi musei interattivi”
DANZICA
Ma per molti anni la Polonia è stata anche la destinazione preferita del giornalista Roberto Polce, che ha deciso di vivere a Danzica. “Ho scelto Danzica perché è la città più emblematica della Polonia” confessa Roberto Polce “Mi ha affascinato il suo misto di orgoglio, di indipendenza e contemporaneamente di forte legame con la Polonia. Veniva chiamata Porta Aurea della Repubblica Polacca, una finestra verso l’Europa grazie anche al suo importantissimo porto. Ogni polacco è molto legato alla propria città però ha nel cuore Danzica, che costituisce un’entità particolare e non entra mai nei giochi del campanilismo. Una città quasi idealizzata. In passato Danzica ha avuto molti privilegi tra cui quello di accogliere in visita ogni nuovo re che veniva eletto ed entrava dalla Porta d’Oro effettuando un percorso solenne con il suo corteo fino alla Porta Verde che raccorda le mura gotiche della città. Danzica è la capitale mondiale dell’ambra perché qui, fin dal Cinquecento, ci sono stati molti laboratori che lavoravano l’ambra. Fino a un paio di anni fa, a Danzica e nella regione c’erano 3000 laboratori che lavoravano ed esportavano l’ambra e in gran parte lo fanno ancora oggi. Ogni anno si svolgono due fiere internazionali dell’ambra. Molti negozi che vendono l’ambra sono in Ulica Mariacka, una delle vie più affascinanti della città. Non lontano, a Glowe Miasto dietro la cattedrale, c’è la Basilica di Santa Maria, la più grande chiesa gotica in mattoni in Europa. La sua costruzione, terminata nel 1502, fu studiata per contenere ventimila persone proprio in un periodo in cui Danzica non aveva nemmeno 20 mila abitanti. Una città molto ricca che voleva destare l’ammirazione dei visitatori”. ha concluso Polce. www.polonia.travel/it