Il Madagascar, soprannominato “Isola Rossa” per il colore acceso della sua terra, ricca di laterite, promette un’esperienza di viaggio a tutto tondo, alla scoperta di luoghi emozionanti e sorprendenti. Una terra di forti contrasti dove la natura, selvaggia e mutevole, regna sovrana. Coste sabbiose dal mare cristallino si alternano a villaggi arcaici popolati da tribù e alle Riserve Naturali protette dall’UNESCO…ingredienti vari e genuini per una ricetta di viaggio perfetta.
I geologi stimano che 165 milioni di anni fa il Madagascar fosse connesso con il continente africano e che nei successivi 15 milioni di anni si sia distaccato favorendo così uno sviluppo della fauna e della flora a se stanti; infatti in Madagascar non si trovano i grandi mammiferi come i leoni, gli elefanti, le antilopi presenti invece nella vicina Africa. Circa il 95 % degli animali presenti sono endemici e la presenza di animali unici al mondo fanno di quest’isola una situazione di grande valore naturalistico. Il paese ospita infatti migliaia di specie di farfalle e di invertebrati, circa 50 specie di lemuri e un’altra cinquantina di specie di camaleonti, circa 250 specie di uccelli… Il mare rappresenta un altro mondo da scoprire, ricco di vita e pesci dalle forme e dai colori incredibili, mentre le interessanti popolazioni locali, estremamente cordiali, rispecchiano la commistione delle diverse origini dall’Africa all’Oriente.
Tsingy, cattedrali gotiche nella savana. I primi parchi nazionali e le riserve originarie del Madagascar risalgono all’epoca della dominazione coloniale francese: istituiti nel 1927 avevano lo scopo di scoraggiare il disboscamento perpetrato dalla popolazione in cerca di nuovi terreni da coltivare e di proteggere le specie animali dal rischio estinzione. Il Parco Nazionale di Bemaraha, Patrimonio UNESCO dal 1990, è una delle più vaste aree protette del Madagascar e tra le più note grazie ai suoi Tsingy, particolari rocce dalla forma aguzza. Gli alti e spettacolari pinnacoli, appuntiti e talvolta taglienti, disposti in forma geometrica gli uni accanto agli altri come guglie di una cattedrale gotica, si sono creati nella parete di roccia calcarea in seguito all’erosione messa in atto dagli agenti atmosferici in centinaia di milioni di anni. Il massiccio calcareo, formando una barriera quasi invalicabile, ha preservato intatto questo habitat primordiale, dimora dei lemuri sifaka, notevoli saltatori e caratteristici per la loro andatura laterale quando sono a terra, e dei fulvus rufus, così chiamati per via di un segno rosso sulla fronte.
Antsirabe, la città dei “pousse pousse”. Località termale a 1500 m di altezza, città animata e dal fresco clima, Antsirabe colpisce anche per l’enorme quantità di pousse pousse, risciò multicolori e dai nomi fantasiosi, importati dai cinesi nei primi del ‘900, che sfrecciano nelle sue vie. Grazie a un recente sviluppo industriale, reso possibile per la lavorazione e l’esportazione di minerali e pietre semipreziose, è ora la terza città del Madagascar. Qui si trovano i migliori tagliatori di pietre del Paese, che commerciano prevalentemente quarzo rosa, tormaline, ametiste e berilli. Ricca di sorgenti curative, fu fondata sul finire del sec. XIX da missionari norvegesi che costruirono in loco una casa di cura e quando arrivarono i francesi, Antsirabe divenne un’elegante stazione termale per i ricchi colonizzatori in fuga dal caos di Antananarivo. La città si presenta oggi variopinta, caotica, disordinata e povera, ma conserva senza dubbio il fascino di un glorioso passato coloniale.
Il baobab, l’emblema nazionale malgascio? Il baobab, nelle sue forme ipnotiche, rimane sempre il protagonista indiscusso di queste lande, tanto da far guadagnare a Morondava il nomignolo di “città dei baobab”. Esso detiene il primato di longevità e dimensione tra le specie vegetali: è un albero imponente con un tronco enorme, dilatato e spugnoso, che può giungere fino ai 9 metri di diametro, particolarità utile a immagazzinare grandi quantità d’acqua, fino a 120.000 litri per resistere alle dure condizioni di siccità di alcune regioni. Gli esemplari più grandi appartengono alla specie endemica Adansonia grandidieri, che in malgascio significa “Madre della foresta”, maestosi giganti che superano anche i 20 metri di altezza e si adornano di fiori color bianco crema tra maggio e agosto. Tra le otto specie di Baobab esistenti, una è diffusa in Africa, una in Australia, e sei sono endemiche del Madagascar…un ottimo primato per l’Isola Rossa.
“Posso annunciarvi che il Madagascar è la terra promessa dei naturalisti?
Qui la natura sembra essersi ritirata in un santuario privato, dove può lavorare su modelli differenti da quelli che ha usato in ogni altro luogo. Si incontrano forme bizzarre e meravigliose a ogni passo…”
Philibert Commerson, naturalista, 1771
Programma dettagliato: Isola segretahttp://www.viaggilevi.com/itinerario/islanda-5/
Data di partenza: 27 Agosto, in via di conferma
con nostro accompagnatore dall’Italia
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