Vicino al centenario Mercato del Borne, riapre le sue porte il ristorante Café Kafka. Con un nuovo indirizzo, staff e proposte gastronomiche, il locale di via Fusina 7, inizia una nuova tappa.
Con il nome letterario di Café Kafka, il locale si presenta come un bistrò cosmopolita, caratterizzato da un ambiente bohémien e accogliente che mira a offrire buon cibo e un comodo rifugio. Il nuovo proprietario, Karel Schröder, ha creato le condizioni necessarie per ospitare una clientela variata: gente giovane, viaggiatori curiosi o buongustai urbani di tutte le età che riflettono lo stile di vita di un quartiere di Barcellona, che é spesso paragonato a Soho di New York o a Les Marais di Parigi.
Un vero imprenditore, nato a Barcellona, M.B.A. IESE, avvocato e investitore, accende a modo suo la fiamma di un nuovo progetto di restaurazione, con l’appoggio dell’esperienza acquisita con i suoi locali Adriático a Barcellona e Marina Playa a Ibizia. Il modo di Karel Schröder si relaziona con l’essenza: le migliori materie prime, elaborate con rispetto e semplicità; una decorazione creativa, protettiva e confortevole per il cliente; le migliori scelte di vino e liquori a tavola e al bancone del bar; una illuminazione magica e intima, e la musica dei grandi riferimenti musicali della chanson francese e la musica italiana, regolata a livelli che permettono una intima conversazione.
LO STAFF
Per ottenere un’atmosfera così ambiziosa e piacevole, Schröder ha creato un team di professionisti che risaltano per la loro gioventù e simpatia, ma soprattutto per la loro professionalità. Si incarica della gestione l’eccezionale Bernardo Diéguez, responsabile del locale e artefice di leale collaborazione tra i dipendenti e i clienti, e in grado di frugare e rovistare il mercato fino a trovare i migliori carciofi possibili. In cucina, la gioventù di Fernando Poveda (nato nel 1987), non é ostacolo al suo lavoro come chef. Poveda, il quale ha avviato la sua carriera tra le arti culinarie del presitigioso Hoffman – dal quale é uscito come numero uno del suo corso – giunge dal ristorante Montjuic El Xalet dove, nonostante la sua giovane età, ha lavorato come cuoco durante gli ultimi tre anni.
Responsabile dei “piccoli dettagli che contano” – secondo le proprie parole- si trova Gaby Schröder. Le uniformi, i coperti, la cura della pagina web e le reti sociali sono quei piccoli dettagli che contribuiscono all’armonia estetica e alla dinamicità di un progetto, e nei quali Gaby applica la sua dedicata gestione e buon gusto.
LA CUCINA
Complice e associato alle maniere di Karel Schröder, Fernando Poveda inserisce nella scelta delle materie prime tutto il merito culinario del ristorante e la sua devozione per le cotture semplici, che risaltano l’eccezionalità del cibo. I fornitori sono locali e affidati, ad eccezione di qualche sfizio, come la carne – di León-, o il Prosciutto Iberico di Recebo – con “la lettera maiuscola” per la sua eccezionalità- della Valle de los Pedroches, di Cordoba. La pasta é fresca, molto variata e cotta al dente; le verdure, il pesce e i frutti di mare sono scelti ogni giorno personalmente dallo chef nei mercati locali. Tutto viene cucinato al momento.
Le tartare di carne e di pesce fanno parte dei piatti più noti della cucina del Café Kafka, dovuto al fatto che carne e pesce sono tagliati in punta di coltello. Per lo stesso motivo, si può gustare il filetto, medaglione o trancio di nasello, in base alle preferenze del cliente. Il filetto di manzo, in salsa di vino rosso e foie poêlé, o il filetto di bue con carciofi al forno e patate paille sono altrettanto grandi successi, che compaiono nel menu insieme ad altri piatti semplici come le uova al tegamino con scaglie di prosciutto iberico o i cuori di carciofi laminati fritti con mostarda; piatti che avvicinano il menu a tutte le tasche e che sono la chiave del successo dell’ ambiente che combina generazioni e diversitá.
Per i più eccentrici si propone il caviale iraniano Beluga “000” o Chatka di granchio russo imperiale, a prezzi ragionevoli, mentre per i desideri più semplici si ritrovano i frutti di mare, freschissimi e secondo il mercato, come vongole, ostriche provenienti dalla Galizia, scampi e astice. Con l’obiettivo di assicurarsi la fedeltà del cliente, i prezzi sono giusti e le razioni abbondanti.
La selezione dei vini tiene in considerazione i grandi classici, e nei liquori non mancano i migliori distillati. I malti, i gin e il migliore cognac francese sono responsabili della
popolarità notturna del bar, che rimane aperto dal giovedì al sabato fino alle 2 del mattino. La soddisfazione del cliente é l’obiettivo principale di questo ristorante e il motivo che ha portato la gestione ad ampliare durante il fine settimana, l’abituale orario del martedì e mercoledí fino alle 11.30. Rimane chiuso la domenica e il lunedì.
LA DECORAZIONE
Per la decorazione, Schröder si é affidato al buon gusto e originalità di Yolanda Vilalta ed Helena Jaumá, le quali dai resti di due vecchi tavoli trovati nel locale, sono state capaci di creare una atmosfera che fa appello per la sua creatività e la sua bellezza, rispettando la struttura originale di uno spazio storico.
Con materiali caldi, molti di essi riciclati – come la lampada Sputnik degli anni ’50, con portalampada multicolore, fluttuante sopra la sala – hanno ricreato un ambiente caloroso, a metà strada tra una casa eccentrica, un caffè letterario e un bistrò di Saint Germain. Nei muri, i ripiani offrono libri classici tra boiserie e cornici sulle quali scintillano originali punti luce e specchi insoliti. Il morbido velluto é il tessuto delle sedie: i divani rosso scuri percorrono il perimetro della sala da pranzo, i quali si incontrano con sedie vintage rivestite di ocra e di verde antico con un disordine preparato e progettato. I tavoli, piccoli e quadrati, hanno una superficie in vetro verniciato e bordi in ottone a spillo, e si appoggiano su gambe di ferro, repliche e in omaggio ai tavoli ritrovati nel locale e che sono serviti come punto di partenza per la decorazione. Pensati per realizzare dei puzzle, sempre in movimento perpetuo per offrire un posto a coppie solitarie, amici intimi o famiglie riunite e per farli sentire in casa.
Il bancone del bar richiama l’attenzione per la divertente distribuzione delle lampade. Lampadine in fibra di carbonio e palloncini di opalina multicolore ricreano una danza di luci su una parete di specchi, provvista dei migliori liquori che ci sono per passare una gradevole serata. Non manca la tradizionale lista di suggerimenti del giorno scritta a mano sul vetro, e nemmeno la delicata e sinuosa sagoma di legno che richiama ad appoggiarsi su di essa, correttamente addossata su graziosi sgabelli variopinti di giunco intrecciato fabbricati in Francia, richiamandosi al modello progettato dalle decoratrici, con schienali generosi e ad un’altezza perfetta. La base del bancone, che percorre il locale da un’estremità all’altra, é decorata con parti che ricostruiscono il rivestimento dei camini americani, fabbricate da due ritagli di ferro antichi ritrovati in una demolizione.
I bagni sono un divertissement kitsch che il team di decorazione ha ricreato con umorismo e audacia. Richiamano l’attenzione i dettagli fosforescenti, tipici di un bar di strada, che risaltano con una luce rossa o blu le toilette per donne e uomini, con le pareti decorate su sfondi colorati. All’esterno, una disposizione di specchi antichi e
asimmetrici, alternano con fiori dorati, ritagliati da parati vintage che accentuano la miscela di stili e contribuiscono all’ambiente singolare dell’esemplare, oltrepassato da un enorme quadro, il quale si adatterebbe a un boudoir.
Alcuni elementi riciclati, come una struttura di occhiali di grandi dimensioni, che una volta apparteneva alla facciata di un negozio di ottica, o un porta abiti di una vecchia scuola, rendono omaggio a uno dei più grandi scrittori europei, Franz Kafka, il quale, oltre alla sua letteratura di prestigio ci ha lasciato un mondo – kafkiano- particolare.
Illuminato dal sole che penetra dalla vasta finestra di vetro con vista sull’edificio modernista di ferro che ospita il Mercato del Borne; o nell’accogliente penombra che lo avvolge nelle ore notturne, il Café Kafka seduce, come una scintillante e giovane stella, la gente piú cool della cittá di Barcellona del secolo XXI, aperta, mediterranea, avanguardista e culturale.
CAFÉ KAFKA : C/ Fusina, 7 – Barcelona 08003
Prenotazioni: (+34) 93 315 1776 – info@cafekafka.es – www.cafekafka.es
Orari:
Da Martedí a Mercoledí: dalle 13:30 alle 16:00 e dalle 20:30 a 23:30
Da Giovedí a Sabato: dalle 13:30 a 16:00 e dalle 20:30 a 2:00
Domenica: dalle 13:30 alle 16:00
Lunedí: Chiuso.