SPIAGGE MOZZAFIATO, PIETRA BIANCA E MARE TRASPARENTE
Testo e Foto di Teresa Carrubba
La generosità della Natura è davvero sorprendente. Il fondo marino, i movimenti delle onde e la forza del vento, alternati da est e da ovest, nel tempo hanno “costruito” quella che si può definire la più evidente attrazione di Brac, la maggiore isola della Dalmazia: la spiaggia di Zlatni Rat, detta anche –corno d’oro- per via della sua forma inusitata. E’ un istmo che s’insinua nel mare per quasi 300 metri, con eleganza e grande suggestione di colori tra il turchese dell’acqua, il bianco della spiaggia di ghiaia e il verde intenso dei pini la cui chioma, grazie al vento, s’inchina a tanta bellezza. Una Natura che evoca, senza tema di esagerare, gli atolli esotici della Polinesia.
Le foto aeree di Zlatni Rat sono diventate l’emblema delle isole della Croazia; niente da invidare alla dirimpettaia Hvar, su cui aleggia il profumo della tipica lavanda, ben più frequentata per via della movida. L’isola di Brac si raggiunge con 50 minuti di comodo catamarano da Spalato e si arriva direttamente nel porto di Bol, la località più grande situata sulla riva sud. Il primo impatto è con il bianco della famosa pietra calcare che erige, parete dopo parete, tutte le costruzioni del villaggio intorno al porto, e dell’isola tutta, offrendo una sensazione di lindore, di coerenza rassicurante, di accoglienza. La pietra bianca estratta dalle cave di Brac, che ha garantito la solidità del Palazzo di Diocleziano a Spalato e ha contribuito addirittura alla costruzione di parte della Casa Bianca, è estremamente duttile.
L’abilità degli scalpellini locali che, oltre ai pescatori, hanno sempre garantito l’economia dell’isola, la rende ruvida quasi fosse un motivo ornamentale o, al contrario, lucidissima levigandola tanto da farla sembrare marmo. Una qualità che ben conoscevano anche Illiri e Romani che abitarono l’isola lasciando tracce della loro civiltà. E naturalmente scultori croati famosi che, insieme a pittori e poeti, qui scelsero di vivere per trarre ispirazione per la loro arte. La verdissima Brac, coperta in gran parte da macchia mediterranea, predilige i pini e soprattutto gli olivi, alcuni secolari, che determinano una delle maggiori risorse agricole dell’isola, un ottimo olio e alcuni suoi derivati come saponi cosmetici, tipici quelli di Postira.
E, naturalmente, i vigneti, da cui nasce un vino pregiato, valorizzato soprattutto da una rinomata enoteca La Cantina di Bol, proprio fronte porto che produce primo tra tutti, il vino Stina che in dialetto dalmata vuol dire “pietra” in onore del simbolo più radicato dell’isola. Stina raggruppa 10 etichette diverse, oggi vanto dei produttori. La Cantina fu costruita nel 1903 per affiancare i membri della Prima Cooperativa Vinicola Dalmata, nel 1909 vinse la medaglia d’oro per un vino alla Mostra internazionale di Vini a Parigi, conservando due botti di quel periodo. Allontanandosi da Bol, le escursioni sono piene di interesse, naturalistico e archeologico.
Il Vidova Gora, il monte più alto dell’Adriatico raggiungibile anche in auto o in bicicletta che dai suoi 778 metri offre una vista su tutte le isole e sulla celebre spiaggia di Zlatni Rat. Oppure, alle pendici del Vidova Gora e vicino al villaggio di Murvica, la suggestiva Grotta del Drago, le cui pareti sono coperte da bassorilievi che raffigurano la Madonna, gli angeli e un drago. La grotta costituisce un monumento della vita monastica dei sacerdoti glagoliti del XV secolo che qui fondarono il loro santuario. I bassorilievi della Grotta sono stati oggetto di studio da parte di molti scienziati, la maggior parte dei quali sostiene che in essi si rinvengano elementi di mitologia slava e di iconografia cristiana.
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