Roma, Terme di Caracalla – Viale delle Terme di Caracalla, 52.
(fino al 30 ottobre 2022)
di Luisa Chiumenti
Percorriamo il viale delle Terme di Caracalla per giungere al complesso monumentale classico delle Terme, luogo, come dice Penone, che lo interessa molto come “idea di rovina”.
E subito rimaniamo avvolti dalla suggestione viva degli alberi di Giuseppe Penone: alberi in bronzo e alluminio sormontati da enormi pietre di fiume che svettano fino a 28 metri, piantati nella vasca.
Le opere dialogano con le strutture termali in una singolare armonia che l’artista ricrea sempre in modo diverso, in quanto (è l’artista stesso che lo chiarisce), ogni albero si inserisce con le proprie caratteristiche interessanti. E in effetti, le grandi dimensioni dei resti dell’antica “natatio” severiana accolgono quegli alberi come se fossero nati contemporaneamente ad essi.
Ecco quindi come nascono le “Idee di pietra”, costituenti l’installazione promossa dalla Soprintendenza Speciale, diretta da Daniela Porro che sottolinea infatti quanto segue: “L’arte contemporanea è di casa alle Terme di Caracalla, come lo era ai tempi degli imperatori Severi che le adornarono con meravigliose statue e decorazioni di grande valore simbolico, oggi sparse in tutto il mondo, in musei, edifici e spazi pubblici”.
Sono quattro le “idee di pietra in mostra” : alberi senza foglie in bronzo, alluminio e pietre di fiume, realizzati grazie ad altrettanti calchi di tronchi che sembrano sorti naturalmente nello spazio in cui si trovano: tre in bronzo “Triplice”, “Olmo” e “Ciliegio” e poi il suggestivo intreccio di due querce (una delle quali con le radici in alto), che fa nascere “Identity”, opera realizzata in alluminio e bronzo.
Il progetto, nato per Electa, e curato da Francesco Stocchi è stato concepito dallo stesso Giuseppe Penone in un rapporto strettissimo e di rivitalizzazione fra la natura e la storia. Rapporto che bene si percepisce dal vivo, ma anche da alcuni scritti dell’artista che ne esprimono i concetti basilari, come quello con cui asserisce che “non è permesso all’albero dimenticare; sono i contorcimenti l suo equilibrio, la ripartizione armoniosa delle sue masse, la sua perfezione statica, la freschezza del suo modellato, la purezza della sua struttura unita al carattere compatto della sua superficie di bronzo, che ne fanno una scultura vivente”.
Natura, architettura, spazialità di un complesso edificio termale si fondono nella esplosiva creatività dell’artista che si è sempre appropriato, fino in fondo, dell’ambito in cui ha realizzato la sua opera.
L’arte povera ha sempre interessato la sua creatività, ma è stata sempre la visione, l’interpretazione e infine la rappresentazione della Natura in genere e degli alberi in particolare, che hanno stimolato fortemente la sua fantasia, fino anche a redigere testi poetici accanto al suo lavoro di scultore (testi pubblicati ora da Electa in occasione della mostra a Caracalla). “Respirare l’ombra” è il volume (prima pubblicato solo in francese, ma ora anche in italiano) che ha dato una veste completa a tutti gli scritti redatti dall’artista, a mano a mano prodotti lungo la sua brillante carriera.
Ed eccolo, dopo la sua formazione all’Accademia di Belle Arti di Torino, città dove attualmente vive e lavora, esordire in primis alla Biennale di Venezia nel 2007, e poi ai giardini della Reggia di Versailles nel 2013, mentre, già l’anno successivo lo vede premiato, per la scultura, con il prestigioso Praemium Imperiale, ossia il Nobel dell’arte.
Per non parlare delle numerose mostre personali: dal Centre Pompidou di Parigi, al Rijksmuseum di Amsterdam, alla BNF di Parigi, ricordando inoltre, in particolare, l’albero che comparve anni or sono a Roma, a Largo Goldoni nell’ambito dell’affascinante nucleo storico romano del “Tridente” e quello posizionato nel cortile dell’Accademia di Francia a Villa Medici.
Ed è in corso a New York alla Frick Collection “Propagazioni: Giuseppe Penone at Sèvres”.
Nei mesi prossimi una sua monografica sarà accolta dal Philadelphia Museum of Art, che lo vedrà operante insieme con un progetto per il Couvent Sainte_Marie de la Tourette, progettato da Le Corbusier.
Per informazioni:
Soprintendenza Speciale di Roma
+30 06 48020217