S.Lega_L’elemosina_1864_Olio su tela, cm. 71,8x124_Collezione privata copia
UNA MOSTRA A PADOVA – PALAZZO ZABARELLA (fino al 18 aprile 2021)
di Luisa Chiumenti
A Palazzo Zabarella a Padova dal 24 ottobre 2020 è esposta una selezione di 100 opere dei Macchiaioli e sarà davvero una grande emozione per i visitatori potere essere “in presenza” di fronte a tali opere che per ora, a causa della pandemia, siamo costretti ad osservare solo “virtualmente”! I Macchiaioli sono senz’altro espressione di un corposo e affascinante movimento che, nella seconda metà dell’800 si fece notare nell’ambito degli sviluppi artistici che si andavano lentamente affermando in un’Italia appena unita. Ed eccoli ora in mostra a Padova, negli spazi prestigiosi della Fondazione Bano a Palazzo Zabarella, con 110 opere firmate dai più grandi maestri del movimento: da Giovanni Fattori a Telemaco Signorini, da Silvestro Lega e Vincenzo Cabianca.
V.Cabianca_Al sole_1866_Olio su tela, cm. 75x90_Bologna, collezione privata copia
Si tratta in effetti di una corrente artistica che appare importante non solo sul piano artistico, ma anche su quello sociale, se così si può dire, quale testimonianza dello spirito risorgimentale di una nazione nascente, e quindi “centrale”, come ha sottolineato fra l’altro Federico Bano, dell’omonima Fondazione promotrice della mostra. E’ ciò che è stato anche giustamente espresso nel sottotitolo dato alla esposizione: “Capolavori dell’Italia che risorge”, con un buon auspicio anche per una speranza attuale di poter “risorgere” presto dopo la pandemia da Covid-19, in cui stiamo vivendo.
Lega S._Le bambine che fanno le signore_1872_Olio su tela_cm. 60x100_Viareggio, Istituto Matteucci-1 copia
Eccoci così di fronte alle tematiche ben note affrontate da Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e tanti altri. Curata da Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca, la mostra riesce a dare una immagine di quel mondo così particolare che caratterizzò il movimento, basato sui “più alti valori dell’uomo, dell’uomo eroico e instancabile, della sua forza e del suo coraggio, della sua voglia di ripartire giorno dopo giorno a affrontando con fede ogni tipo di difficoltà. Ognuno di quegli artisti dimostra il proprio spirito indipendente, rivoluzionario, alimentato da un grande fervore patriottico. Sono pittori che hanno sempre privilegiato “il vero” , alimentato e vivificato dalle più spontanee emozioni espresse nel vivere quotidiano.
S.Lega_Alla villa di Poggio Piano_1888-1889_Olio su tavola, cm. 34×60,5_Collezione privata copia
Viene messo in luce in mostra anche l’importanza del collezionismo presentando il lavoro compiuto in tal senso dal livornese Angiolini fra l’altro, appassionato dal lavoro delle giovani generazioni del suo tempo, che giunse a possedere, come comproprietario, la Galleria Bottega d’Arte Livorno che accolse appunto numerose opere dei “maestri della macchia”, così come scrive Claudia Fulgheri in catalogo. L’esposizione ha così messo a punto, con taglio molto originale, l’accurato studio, attento e innovativo, operato sulle fonti, con uno sguardo particolare dato nel tempo, all’attenzione data al movimento da critici e collezionisti, con ritratti e dipinti provenienti dalle loro raccolte. Tra essi ricordiamo Ugo Ojetti e collezionisti come il critico d’arte Diego Martelli e lo scienziato Gustavo Uzielli.
info@palazzozabarella.it
www.zabarella.it
Fondazione Bano: tel.049 8753100