BERNA
Testo di Luisa Chiumenti
La Svizzera si presenta come un museo diffuso, che si offre ai cittadini e ai turisti in un continuo arricchimento e aggiornamento culturale. Grandi complessi o sedi spazialmente minori, nella loro complementarità, mostrano il grande afflusso di opere provenienti spesso da collezioni private di tutto il mondo, a testimonianza di quell’ affascinante incrocio di lingue e culture diverse, che la Svizzera ha saputo realizzare nel tempo, con un forte richiamo e un rifugio per artisti, intellettuali, collezionisti ed ebrei, ma anche con scambi culturali attivissimi, come quello avvenuto da parte di gruppi di artisti di famiglie ticinesi (pensiamo a Fontana o Borromini), che vennero in Italia e lasciarono a Roma le loro opere. Fondamentale è stata comunque sempre la tendenza ad investire il denaro in cultura e in arte, lasciando poi il proprio patrimonio così acquisito, a Fondazioni e quindi alla fruizione della collettività intera: da qui l’impegno di progettare e realizzare sedi adatte a conservare ed a rendere pubbliche le preziose collezioni, affidando così a noti architetti l’ideazione dei numerosi Musei.
BASILEA
Ed eccoci alla ridente città di Basilea: camminando attraverso la città vecchia, incontrando bei giardini, fra storici complessi, si possono scoprire anche mercatini pieni di colore, molto frequentati dai residenti, oltre che dai turisti incuriositi. Iniziando in pieno centro presso il Museo Svizzero per l’architettura, si può attraversare tutta la città storica alla zona dell’ospedale universitario, incontrerete anche le grandi opere dell’architettura moderna, armoniosamente integrate nello scorrere tranquillo della vita quotidiana. Ed eccoli i diversi capolavori dell’architettura contemporanea, “firmati” da progettisti come Herzog & de Meuron o Mario Botta, Richard Meier o Renzo Piano, proiettate verso una avanguardia moderata, attorno alle quali si innestano i nuovi quartieri cittadini, in una gradevole fusione fra tradizione e modernità.
BASILEA
Dal Kunstmuseum Basel (www.kunstmuseumbasel.ch), proseguendo fino all’Aeschenplatz, fino alla Stazione centrale o giungendo fino al quartiere di Kleinbasel, fermandoci all’interessantissimo Museo Tinguely (www.tinguely.ch), specie per il mirabile equilibrio con cui si inserisce nell’ambiente, fra autostrada, fiume e centro città. Realizzato da Mario Botta, con il suo spazio trasparente, il museo ospita e rende ben visibili le opere cinetiche del grande artista del ferro.
Per non parlare della Fondation Beyeler, Basel (www.fondationbeyeler.ch), firmata da Renzo Piano e così armoniosamente fusa con le sue forme lineare e leggere, con l’ampio spazio circostante.
BERNA
Ma lasciamo ora Basilea ed è il treno che ci conduce da una cittadina all’altra, sempre con la sua caratteristica puntualità e la perfetta accoglienza a tutti i livelli dei vari servizi offerti e quindi, continuando il nostro viaggio, ci spostiamo nella bella città di Berna. Giungervi d’inverno, con una bella spruzzata di neve aggiunge qualcosa al fascino di quel suo particolare rapporto che vede architettura storica e contemporanea e e paesaggio naturale fondersi armoniosamente. Per non parlare della suggestione molto gradevole e curiosa che coglie il visitatore nell’osservare, dall’alto del ponte sul fiume, che attraversa la città, la famigliola dei ben famosi “orsi “, che sembrano giocare, muoversi e trastullarsi proprio per gli spettatori, ma al tempo stesso appaiono ben consapevoli della “storica” importanza del proprio ruolo.
BERNA
E poi, rientrando in pieno centro storico, se indubbiamente il famoso orologio, con i suoi ingranaggi tanto particolari, colpisce l’attenzione anche nella vivace cromia dei dipinti che caratterizzano la torre, anche la strada che accoglie le numerose cantine-locali sotterranee e i portici infiniti, calamita l’interesse dei visitatori che poco più avanti avranno forse voglia di fermarsi al caffè dove passava molto del suo tempo Einstein.Altrettanto accogliente, nelle storiche stradine che si svolgono più avanti è un allegro ristorante, in cui si è accolti con molta affabilità non solo dagli “effettivi” proprietari, ma anche da un simpatico ospite che appare, con il suo spiritoso cappello, seduto al bancone del bar, a prendere un aperitivo. Il Zentrum Paul Klee (ZPK), situato alla periferia di Berna, è costituito da tre forme arrotondate che escono dal terreno come una specie di scultura paesaggistica.
Le tre “colline” (nord, centrale, sud) sono collegate tra di loro da uno spazio pubblico, ad ingresso libero. Un percorso interno lungo 150 metri. Inserito nel paesaggio circostante con le ormai famose tre “colline” di metallo, opera di Renzo Piano, inaugurato nel giugno 2005, vuole rendere omaggio all’artista tedesco, che aveva vissuto buona parte della sua vita a Berna e aveva ottenuto la nazionalità svizzera solo dopo la sua morte.
BASILEA
Il museo, la cui nascita è stata resa possibile dalla donazione di un privato, raccoglie circa 4000, delle 10’000 opere di Klee: la più grande collezione monografica del mondo. Tre colline artificiali a forma di onda alla periferia di Berna, immerse nel verde, collegate da una passerella: una scultura paesaggistica, “un lavoro più da topografo che da architetto”, secondo Renzo Piano. “Il grande insegnamento del Bauhaus, di cui Klee fu uno degli insegnanti più importanti, è il concetto del fecondarsi reciproco delle varie espressioni artistiche”. Così commenta la poliedricità di Paul Klee l’architetto Renzo Piano, che ha cercato di riflettere questa poliedricità anche nel progetto del Zentrum Paul Klee.La collezione, il cuore del centro, si trova nella collina centrale. Comprende più di 4’000 opere, quasi la metà dell’intero patrimonio artistico lasciato da Klee.
Esposte, accanto a molti quadri famosi, anche le sue opere di gioventù ed oggetti e quadri privati che, ad esempio, Klee aveva ricevuto in dono da Wassily Kandinsky, Franz Marc o Alexej von Jawlensky, artisti con i quali aveva tessuto relazioni d’amicizia.
Possiamo qui dare solo qualche spunto, consapevoli comunque che allontanarsi dalla Svizzera dopo un viaggio pur breve lascia molta nostalgia nei cuori, e un forte desiderio di ritornare al più presto a godere delle “sue” atmosfere.
BERNA
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