Testo e Foto di TERESA CARRUBBA
La Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali è situata nel territorio interno sud-occidentale della Capitanata, al confine della Puglia con la Basilicata e con la Campania. Il Subappennino Dauno offre l’atmosfera incontaminata dei suoi paesaggi, il silenzio delle sue valli e dei suoi monti. E dei suoi borghi, come Bovino.
C’è chi la chiama Città dei Portali, per via degli 800 portoni incorniciati da una bella pietra grigia locale che culmina in uno stemma. Segno che qui viveva, e in parte ancora vive, un certo numero di famiglie nobili, specie nel centro storico. Ad imitazione di questa caratteristica simbologia, altri, non aristocratici, hanno voluto distinguere la propria casa con una decorazione simile ad un emblema di famiglia. Fatto sta che l’intero centro antico di Bovino è punteggiato da questi bei portali che seguono l’andamento sali e scendi delle strette stradine acciottolate, quasi dei vicoli, con scorci pittoreschi, scalette, poggioli, archi, offrendone l’impronta ben definita della Puglia-Magna Grecia. Non a caso Bovino è al 5° posto tra i “Borghi più belli d’Italia”, è stato considerato il borgo più bello della Puglia e ha meritato anche la Bandiera Arancione, marchio riconosciuto dal Touring Club Italiano per la qualità turistico ambientale.
Là dove sorgeva l’antica rocca romana ora resta il Castello Ducale, con torre Normanna e cassero Svevo-Angioino, con i giardini pensili. Nei locali gentilizi, si può visitare la cappella settecentesca in cui è conservato un frammento della Spina della Corona di Cristo all’interno di una croce reliquiaria d’argento di mirabile fattura e il Museo diocesano nel quale è custodita la preziosa tela attribuita a Mattia Preti “Il Martirio di San Sebastiano” e argenteria, busti lignei e paramenti sacri a partire dal secolo XV. Al Castello alloggiarono ospiti illustri, persino il figlio dell’imperatore Federico II di Svevia, Manfredi. Altro fulcro dell’attenzione cittadina è la Basilica Concattedrale con la bellissima facciata, ieratica pur nella sua linearità romanico pugliese con evidenti elementi gotico-bizantini.
Forti richiami dal passato anche nel Museo Civico di Bovino, nelle sale di Palazzo Pisani, nel cuore del centro storico, grazie agli interessanti reperti locali datati dal Neolitico al Medioevo, fino ad una magnifica raccolta di maioliche smaltate rinascimentali. Il primo impatto con il Museo è offerto da singolari stele antropomorfe della sezione preistorica e protostorica.
Ma Bovino è anche altro, è folklore e artigianato mantenendo intatte le tradizioni e i vecchi mestieri. Ecco che passeggiando per il borgo ci si può imbattere in un laboratorio di prodotti da forno dove abili signore intrecciano a vista i famosi ed esili taralli, oppure in un negozio di formaggi nel cui retrobottega si mette in atto tutto il procedimento di produzione trasformando il latte fresco in quelle chicche per il palato come il caciocavallo in tutte le sue stagionature. E ancora, camminando per il Corso Emanuele di Bovino, al numero civico 28 ci si può trovare davanti allo Scapicchio Barber Shop. Non un barbiere qualunque, Luigi Scapicchio, è nientemeno che il fondatore dell’Accademia Proraso che, dopo la frequentazione di corsi di formazione specifici, dà la possibilità di iscriversi all’Albo Maestri Barbieri. Luigi Scapicchio, una celebrità locale e non, porta avanti la tradizione di famiglia, è alla quinta generazione di barbieri!, trattando il cliente nostalgico alla vecchia maniera con rasoio a lama che richiede la consueta periodica affilatura e panni caldi intrisi di prodotti prebarba piacevolmente aromatici. prolocobovino.it, pugliaturismo.com