di Luisa Chiumenti
Noto storico inglese, Edward Gibbon, autore dell’opera “Declino e caduta dell’Impero romano (6 volumi, 1776-88), viaggiò molto in Europa e particolarmente in Svizzera, stabilendo uno stretto rapporto culturale e sociale con Losanna, dove risiedette a tre riprese. Nel corso del suo Grand Tour trascorse infatti a Losanna alcuni mesi, durante i quali si dedicò allo studio e apprezzò il fascino della società locale. Dal 1783 al 1793 risiedette nella tenuta di La Grotte, dove si dedicò alla stesura della parte conclusiva della sua opera maggiore. La sua “Lettre sur le gouvernement de Berne”, scritta probabilmente tra il 1763 e il 1764 e pubblicata nel 1796, è interessante per i numerosi spunti critici che offre al lettore. Lasciò Losanna sempre con rimpianto, poiché egli ebbe modo di apprezzare, oltre al luogo e ai suoi affascinanti paesaggi, anche l’ottima accoglienza avuta dalla società locale che gli fece scrivere: “Io lascio Losanna con minor pena della prima volta” anche se “non vi lascio che delle conoscenze. D’altra parte io vedevo Losanna cogli occhi inesperti ancora di un giovane il quale le andava debitore….” Infatti, durante il suo primo soggiorno svizzero (tra il 1753 e il ’58), Gibbon imparò bene il francese, visitò la Svizzera e s’innamorò della giovane Suzanne Curchod, unica figlia del pastore calvinista di Crassier, villaggio vicino al confine del Vaud . Ella era “dotta senza pedanteria, animata nella conversazione, pura nei sentimenti ed elegante nelle maniere”.
Ma lasciava Losanna sempre con rimpianto, poiché aveva sempre avuto modo di apprezzare, oltre al luogo e ai suoi affascinanti paesaggi, anche la generale, ottima accoglienza da parte dalla società locale. L’11 aprile del 1758 Gibbon lasciava Losanna per fare ritorno per un periodo nella sua Inghilterra, mantenendo pur sempre viva una profonda amicizia, con Suzanne, che pochi anni dopo avrebbe però sposato il ricco banchiere ginevrino Jaques Necker. I cinque anni trascorsi in Svizzera gli erano stati di grande utilità per lo sviluppo della sua preparazione culturale, tanto da fargli dire che “se fosse rimasto a Oxford nessun barlume di libertà filosofica avrebbe potuto [per lui] risplendere nel sentiero delle cognizioni”. E fu nell’inverno del 1757 che Gibbon ebbe la soddisfazione di essere presentato a Voltaire, che egli giudicò “l’uomo più straordinario del secolo, poeta, storico, filosofo, che riempì trenta volumi in quarto di prosa, di versi, di produzioni varie, spesso eccellenti, sempre dilettevoli.
Ed ecco una sua descrizione dell’arrivo, in uno dei suoi scritti di viaggio dal San Bernardo verso la Svizzera, avvicinarsi, attraverso i suoi gradevolissimi dintorni, alla città di Losanna, con il grandioso scorcio panoramico sul lago, che si coglie proseguendo verso la città: …”dopo essere giunti a Signal de Sauvabelin”, egli suggerisce, “prendete l’unico sentiero in discesa, poi quello che scende subito a sinistra. Più in basso, all’altezza di una grande curva a sinistra, scendete tenendo sempre la sinistra. Dietro gli alberi potete scorgere una grande prateria, con erba alta durante la bella stagione. Attraversate la prateria seguendo un bel sentiero erboso, che vi condurrà ad un frutteto. Più in basso raggiungete rapidamente a la “Fondation de l’Hermitage”, una pinacoteca situata in un’antica casa padronale e nell’annesso edificio rurale. Non mancate di visitare il giardino all’inglese a bordo lago. 10”. .“da questo punto appaiono in bella evidenza le due torri della cattedrale, con il lago a fare da sfondo. Si scopre anche un ampio panorama sulla città e i dintorni”. Per molti secoli infatti, ci si appostava qui per spiare e segnalare l’arrivo dei nemici”.
Dal 1783 al 1793 Gibbon risiedette infine nella tenuta di La Grotte, e qui, pochi anni dopo aver completato la sua “Autobiografia” in cui prospettava per sé ancora quindici anni di vita probabile, colpito da un’ infezione, moriva il 16 gennaio 1794. E lasciando il nostro storico viaggiatore, ricordiamo che in tempi più recenti varie celebrità, risiedettero a Losanna o nei suoi bei dintorni. Ecco ad esempio Audrey Hepburn (1929-1993) che nel 1965, si trasferì in una grande casa che ella chiamò “La Paisible”, nella campagna losannese. Il villaggio di Tolochenaz, dove Audrey Hepburn é sepolta, le ha reso omaggio nel 2012, dedicandole una piazza del centro ove è stato eretto un busto in suo ricordo. Vi soggiornò anche la creatrice di moda Coco Chanel (1883-1971) che si trasferì a Losanna dopo la Seconda Guerra Mondiale e vi rimase fino alla sua morte, nel 1971. Anche se spesso soggiornava a Parigi, trascorse ufficialmente molti anni della sua vita a Losanna, un rifugio sicuro negli anni difficili del Conflitto Mondiale. Divise la sua vita tra i fastosi saloni dell’hotel Beau Rivage Palace, ad Ouchy, sulle rive del lago di Losanna e la sua magnifica residenza nella parte alta della città, nei pressi del bosco di Sauvabelin (poi acquistata da David Bowie, il cantante che vi soggiornò fra il 1890 e il 1990. Di Losanna amò le lunghe passeggiate sul lungolago, la discrezione, la tranquillità, la natura. Ancor oggi riposa nel cimitero storico di Bois de Vaux. Sulla sua tomba, sempre adorna di fiori bianchi, sono scolpiti cinque leoni: il suo numero preferito.