L’impronta ieratica dell’Impero Bizantino e il potere del Sublime Stato Ottomano oggi si stemperano nelle limpide acque della Costa Turchese, a sud-ovest della Turchia, pur mantenendo intatti i segni della storia nelle architetture, nei monumenti e nelle tradizioni. E la summa di queste tracce, in magnifico contrasto con evidenti espressioni della modernità può essere considerata Antalya, capoluogo dell’omonima provincia. Un curioso amalgama di antico e di nuovo, dunque, di folklore e di movida, di Asia e di Europa.
Ecco che le spiagge alla moda, tra cui spiccano quella di Lara, che ha ottenuto la bandiera blu come una tra le più belle della Riviera Turca, circondata da lussuosi hotel, nightclub e ristoranti e la spiaggia di Konyaalti, di sabbia dorata e piccoli ciottoli, un angolo di paradiso con acque limpide ma dove non manca l’aspetto mondano e vacanziero di bar e club, ben s’inseriscono nella zona moderna della città, il cui litorale è impreziosito da un susseguirsi di hotel eleganti e suggestivi.
Contrapposto all’Antalya contemporanea, il centro storico Kaleiçi, all’interno dell’antica cinta muraria un tempo puntellata da 80 torrette difensive, il cui ultimo esempio è la Torre dell’Orologio, e aperta nella leggendaria Porta di Adriano. Edifici di epoca romana, bizantina, selgiuchide e ottomana hanno mantenuto la loro storicità pur abilmente trasformate in alberghi, locali cool e boutique. Un saliscendi di stradine selciate, come si conviene ai borghi antichi, si snoda come una sorta di suq all’aperto con piccole e grandi botteghe da cui ammiccano i manufatti dell’artigianato locale, dalla ceramica ai vetri, dai tessuti alle spezie.
Le vecchie case ottomane, accanto al Yivli Minare, il simbolo del centro storico, e alla Kesik Minare, un’ex chiesa bizantina poi trasformata in moschea, formano lo skyline di Kaleiçi, tra tetti a coppi rossi che lasciano intravedere l’antico porto, ora affollato di lussuosi yacht e barche a vela. A pochi passi c’è l’ampia Piazza della Repubblica, ricca di bar e ristoranti, e il Museo di Antalya, nelle cui 14 sale sono conservati più di 5.000 reperti che raccontano la storia della città dalla preistoria ai giorni nostri, con una ricca sezione dedicata al periodo dell’occupazione romana. Superbe la sala dei sarcofagi e quella degli Dei, una collezione che comprende raffigurazioni di una quindicina di dei dell’Olimpo. La maggior parte delle statue, fra cui le sublimi Tre Grazie, fu ritrovata a Perge.
Chi arriva ad Antalya può prevedere un’escursione nelle vicinanze, sempre nel distretto della Provincia, alla volta di Elmali, interessante cittadina abbracciata dai Monti Tauro al margine dei circuiti culturali. L’interesse primario del borgo è costituito dal gran numero di antiche case ottomane molto ben conservate. A pochi chilometri si trova Likya Wine, l’unico grande produttore di vino della regione che coltiva uve francesi e turche. I suoi vini sono stati fregiati da numerosi premi e questo ha favorito la richiesta di esportazione in tutta la Turchia. Tra essi: Sauvignon bianco, Narince bianco, Kaleclk Karasi (rosato), Merzifon Karasi (rosso) e Podalia (rosso).
Dove dormire:
Noi abbiamo sperimentato l’Akra Hotel, un lussuoso 5 stelle con Spa, piscina a sfioro, suites grandi quanto appartamenti e un buffet da prima colazione ineguagliabile con, tra moltissimo altro, uno stand solo per cibi light e uno dedicato esclusivamente alle olive, tutte le qualità che si trovano nella regione
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Testo e foto di Teresa Carrubba