Testo di Marco De Rossi
Incantevole Santillana del Mar nei paesi baschi.Santillana del Mar è una sorta di bomboniera incastonata fra le valli a due passi dal mare. E, da sola, vale il viaggio.
Santander, la capitale della Cantabria, dista solo 30 km, ed è collegata con voli diretti dall’Italia, da Roma, Milano e Pisa. Provvede Ryanair. Viene definita la città delle tre bugie, perché non è santa (Santi), non è in pianura (ilana), e non c’è il mare, che peraltro è a due passi.
Se le tre bugie sono contenute nel nome, la verità, invece, mostra tutta la sua essenza appena il sole spunta da dietro la collina ed illumina questo borgo medioevale perfettamente conservato, colorando d’oro la pietra delle sue costruzioni, che reggono molto bene i segni del tempo.
Santillana del Mar è una macchina del tempo contemporanea, dove la vita sembra essersi fermata secoli addietro. Di fatto, l’idea è quella di trovarsi in un set cinematografico. Intanto, le automobili sono off-limits, non si guarda in faccia nessuno. L’arredo urbano è discreto e scevro dalle tentazioni della modernità.
Ci si aspetterebbe di veder spuntare da un momento all’altro una compagnia di Templari diretti a Santiago de Compostela. E basta dare un’occhiata all’inquietante Museo degli strumenti di tortura della santa inquisizione spagnola, che si trova sulla strada principale del borgo, per rendersi conto di quanto il potere religioso fosse dominante in questa zona.
Non a caso il borgo di Santillana del Mar si è sviluppato intorno ad un eremo edificato dai monaci benedettini nel VII secolo, nel quale custodire le reliquie di Santa Giuliana di Nicomedia, da loro possedute. Intorno alla piccola chiesa sorse un monastero (l’attuale Colegiata de Santa Iuliana) e poi un centro urbano, che pian piano si ingrandì e visse periodi di grande splendore, sempre caratterizzati dal potere monastico, che ha avuto una parte preponderante nella storia della città.
Il borgo medioevale di Santillana del Mar, che adesso conta 4000 abitanti, è normalmente infestato da torme di turisti, che giungono a frotte, soprattutto nell’alta stagione, anche per ammirare le vicine grotte di Altamira, uno dei più importanti siti preistorici d’Europa. Basta una mezza giornata per visitare a fondo Santillana del Mar, per districarsi nelle sue viuzze lastricate con l’acciottolato e piene di negozi che espongono souvenir e cianfrusaglie destinate al turismo di massa, ma anche deliziosi prodotti dell’artigianato locale, soprattutto ceramiche e lavorazioni in cuoio.
Uno degli aspetti della città che salta subito agli occhi, per forza di cose, è la cura dell’estetica, che non si esaurisce solo nella manutenzione dei monumenti e degli edifici in genere. Santillana del Mar è il trionfo dell’arredamento floreale, così ben inserito nell’architettura da diventarne parte integrante. Un vero e proprio orto botanico a cielo aperto. Fiori ovunque ci sia il posto per farli sbocciare, con il favore, non secondario, dell’umidità atlantica, che ne favorisce la rigogliosità. Fanno spettacolo a sé delle “palle verdi” appese ai balconi, che non necessitano di terra per crescere. Basta l’umidità ed una rete sferica per contenerle. I fiori sono la ciliegina su una torta già di per sé assai succulenta. Abbelliscono palazzi nobiliari, taverne, sidrerie, antiche fontane, conventi, piazze, tutti conservati con cura certosina, segno di un rispetto per l’arte ed una maestria del restauro che dovrebbero fare scuola.
Inutile segnalare un sito piuttosto che un altro. Solo la Colegiata, il complesso monumentale romanico che si trova alla fine della strada principale, merita una citazione privilegiata. Risale al XII secolo, ed è l’edificio romanico più importante della Cantabria. Chiesa splendida, e chiostro all’altezza.
Per il resto, basta guardarsi intorno. Dopo aver gustato dell’ottimo polpo alla gallega, imperdibile specialità della Spagna atlantica, da affiancare con del sidro, tipica bevanda del posto dal gusto assai particolare, chi ha la vocazione del pellegrino-viandante può proseguire alla volta di Santiago de Compostela. Altrimenti, dall’altro lato, c’è Santander che offre un bel po’ di attrazioni turistico-gastronomiche, assai più prosaiche.
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