Di Teresa Carrubba
San Pietroburgo, sfida del volitivo Zar Pietro il Grande, meraviglia sull’acqua, capitale imperiale e delle rivoluzioni, dalla storia poco più che tricentenaria, oggi ha ritrovato la sua vocazione di illuminata città europea al centro della Russia. E’ proprio questo il momento di riscoprirla, nell’effervescenza del suo rinnovarsi e nell’eterna magia delle sue architetture da sogno.
Sorge sul delta del fiume Neva e su 42 isole in un singolare intrico di 65 canali. Un merletto sull’acqua dal fascino particolare scandito da 342 ponti di cui 21 levatoi che si aprono per il passaggio delle navi. Un evento suggestivo specie nelle spettacolari notti bianche (da metà maggio a metà luglio) in cui il crepuscolo si unisce all’alba mantenendo un chiarore stupefacente e magico. Persino Puskin e Dostoevskji trasformarono in versi le suggestioni nate dal fascino e dalla malìa di queste notti che svelano nelle ore più segrete i magnifici palazzi lungo il fiume Neva, maestosi e imponenti, ammorbiditi appena dal riflesso sull’acqua. Il grandioso complesso architettonico della fortezza dei SS. Pietro e Paolo, per esempio, ex carcere politico della Russia imperiale in cui è racchiusa la basilica omonima, pantheon degli zar a partire da Pietro il Grande, fondatore della città. A due passi, un fitto giardino protegge il palazzo estivo di Pietro il Grande costruito in legno e dipinto ad imitazione della muratura, su progetto di Domenico Trezzini. Oggi è un museo visitassimo, specie nelle notti bianche durante le quali spesso si organizzano balletti classici, danze popolari e musica del Settecento.
Altra struttura d’interesse architettonico notevole, di stile neoclassico, è lo Smolnyj che, già deposito di pece, fu trasformato dall’imperatrice Elisabetta Petrovna, figlia di Pietro, in monastero-rifugio per vedove aristocratiche. Poi divenne il quartier generale della Rivoluzione. Nell’aula Magna dello Smolnyj fu formato il primo governo sovietico che qui ebbe sede fino al trasferimento a Mosca nel 1918. Del monastero rimane la cattedrale bianco azzurra della Risurrezione, in stile barocco e 4 piccole chiese agli angoli del cortile. San Pietroburgo, considerata a buon motivo città d’arte, ospita più di 50 musei. Primo tra tutti, l’Ermitage, tra i più famosi del mondo, si trova all’interno del Palazzo d’Inverno, un bellissimo edificio di stile barocco russo, residenza degli zar, e conserva collezioni di notevole pregio. Più di due milioni di pezzi, tra cui alcuni appartenuti agli zar, fanno bella mostra di sé in innumerevoli sale riccamente adornate, come la Sala della Malachite in cui sono state impiegate più di 2 tonnellate di questa pietra semipreziosa e la Grande Sala del Trono, con 48 colonne monoliti in marmo di Carrara.
Secondo, per importanza, il Museo Russo dove si possono ammirare preziose icone opera di pittori di Kiev di Novgorod e della scuola di Mosca. Grandi capolavori come “l’Angelo dai capelli d’oro” proveniente da Novgorod del XII secolo e la magnifica “Trinità” del 1671 del maestro Simon Usakov. Segue il museo di pitture, sculture e mosaici d’arte ospitato nella Cattedrale di S. Isacco, vero gioiello monumentale dell’architettura russa. La cupola d’oro della cattedrale si vede da tutti gli angoli della città: è la terza più alta del mondo (101,5 metri). Settantadue colonne monoliti, inoltre, rendono singolare il suo sontuoso portico. Non solo di opere grandiose, San Pietroburgo è fatta anche di particolari. Di raffinatissimo artigianato locale per esempio, i cosidetti “ferri” cioè le battute degli innumerevoli ponti, i cancelli di palazzi e ville, i lampioni, le insegne. E le caratteristiche colonne rostrate che, un tempo fari all’entrata del porto, oggi commemorano le vittorie navali della Russia. Di un tipico color rosso, le colonne sono decorate con rostri di ferro a fiaccola che vengono accese nelle occasioni solenni. Alla base, ogni colonna presenta delle sculture allegoriche che simboleggiano i 4 fiumi della Russia: Neva, Volga, Volkhov e Dnieper.
Una crociera sul battello lungo i canali della città è uno dei modi più suggestivi per cogliere l’essenza di San Pietroburgo, assaporarne l’atmosfera e di viverne la storia attraverso le facciate dei più significativi palazzi. I sontuosi edifici affacciati sulla Neva, dai delicati color pastello e oro come il Palazzo d’Inverno, la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, lo storico palazzo della nobile e influente famiglia Yusupov, legata all’oscura vicenda di Rasputin, la Prospettiva Nevskij, punto di riferimento economico e culturale. Poche città al mondo possiedono un anima letteraria come San Pietroburgo, dove vissero alcuni fra i maggiori scrittori russi, dei quali è possibile seguire le tracce in un itinerario, comprendente le loro case-museo e i luoghi protagonisti di pagine immortali. Aleksander Puškin è, insieme al fondatore della città, l’artefice del mito di Pietroburgo, celebrato nel poemetto “Il cavaliere di bronzo”. Proprio dalla piazza di Decabristi e dal monumento equestre a Pietro il Grande inizia un percorso sulle orme della letteratura, che prosegue al n° 12 del lungofiume della Mojka, fino alla casa-museo di Puškin.
Al numero 18 della Prospettiva Nevskij, il Literaturnoye Kafe, un ristorante storicamente significativo, arredato con mobili e stampe d’epoca ricrea l’atmosfera ottocentesca del Caffè Wolf e Béranger; frequentato da famosi scrittori di letteratura russa, tra cui Alexander Puškin e Fyodor Dostoyevsky e i loro amici nel diciannovesimo secolo. Gli amanti della cultura potranno assistere a uno spettacolo teatrale, magari un balletto o un’opera al mitico teatro Marijnskij, sfruttando così anche la possibilità di un’escursione serale.