Per il tuo viaggio estivo scegli Chios! A dispetto delle diatribe sulla sua vita, sembra proprio che Omero, il primo tra i poeti epici, sia nato a Volissos di Chios, una delle splendide isole greche del nord-est dell’Egeo, a una nuotata dalla Turchia.
Perché un viaggio a Chios? Perché è un’isola in cui la storia e la civiltà si mescolano agli effluvi del gelsomino, della zagara e della resina di masticha. L’isola profumata, come qui familiarmente la chiamano. Una terra la cui grecità affonda negli aranceti, nei cortili a giardino, nei sapori mediterranei, nelle calette solitarie così emozionanti da togliere il respiro, ma anche nello spirito ellenico di cui emergono vivide le tracce, nella stratificazione di culture antiche che qui hanno sedimentato conoscenze, tecniche, memorie, visibili nell’architettura, nell’arte e nelle tradizioni.
Non solo mare nel tuo viaggio a Chios, anche se anche solo per questo meriterebbe il viaggio, Chios vive il suo fascino soprattutto nella storia. Negli straordinari villaggi medievali, spesso fortezze di avvistamento in cima alla collina, perfettamente mimetizzati con la roccia grazie al colore monocromo della pietra e all’assenza d’infissi colorati alle finestre, ridotte a fessura. Impressionanti, fermi nel tempo.
Emblematico, Anavatos, al centro di Chios, di una bellezza irreale che incute quasi soggezione. Persino il nome la dice lunga: “inaccessibile”. Tant’è, per un tratto si raggiunge a piedi, lungo un sentiero aspro come tutto l’ambiente d’intorno, simile anche per gli altri villaggi medievali arroccati, che poi si addolcisce in valli fertili di coltivazioni: ulivi, viti, agrumi e pistacchi, in pieno rispetto mediterraneo. Stessa emozione per Avgonyma, ai margini di una fitta foresta di pini, un agglomerato di casine-cubo color granito che da lontano si distinguono appena.
Chi arriva qui, non può non fermarsi a Nea Moni, il più importante monastero di Chios, monumento di storia e religiosità, costruito da famosi architetti di Costantinopoli su pianta ottagonale, tipica solo di Chios e Cipro. Tutto diverso, nonostante la stessa origine medievale, nei paesini come Vessa, in Mastichochoria, a sud dell’isola.
Qui le case, collegate tra loro da camminatoi, scalette e suggestivi archetti costruiti con selci a punta di lancia, che chiudono le viuzze in stretti tunnel come da canoni dell’epoca, mostrano invece tutte le sfumature delle pietre e bellissime porte di legno “povero” intagliate a fregi e sormontate da cornici ad arco. Qui la Grecia emerge prepotente nelle buganvillee che partono dagli orci per coprire i muri grezzi e nei filari di pomodorini appesi ai balconi ad asciugare al sole.
Mastichochoria. Così detta per via delle fitte piantagioni di masticha, autoctona essenza esclusiva di Chios, che geme resina a tal punto preziosa e unica che in passato veniva utilizzata come danaro nel commercio esterno. Una produzione che è strettamente connessa con la storia dell’isola e con la sua prosperità economica del passato.
Oggi della masticha se ne fa uso in farmaceutica, in cosmetica, nella produzione dell’omonimo liquore e della gomma da masticare. Le piantagioni di mastica, oltretutto, regalano un paesaggio davvero suggestivo, fitto di questi alberi piccoli ed estremamente decorativi.
Uno spunto in più per visitare il sud dell’isola nel viaggio a Chios, oltre, naturalmente a quello irrinunciabile del mare. Qui, nel punto più meridionale dell’isola, ci sono spiagge di straordinaria bellezza, mozzafiato la baia di Vroulidia. A guardarla dall’alto della roccia, l’acqua è così cristallina che una barca ormeggiata sembra quasi sospesa nell’aria! E la splendida spiaggia di Mavra Volia, con i suoi ciottoli neri, di origine vulcanica.
Questo spicchio estremo di Chios attrae anche per via di un singolare stile di decorazione muraria, lo xystà, influenzato dalla dominazione dei Genovesi. Una tecnica a “raschiamento” di disegni geometrici tradizionali, grigi su fondo bianco. Fulcro massimo di questo stile è Pyrgi, considerato il più grande e il più importante villaggio medievale. Il mio consiglio è di inserire anche Pyrgi nel tuo viaggio a Chios, davvero bello e interamente decorato a xystà. Con effetto davvero spettacolare.
La felice impronta dei Genovesi, qui nell’isola, è un po’ dovunque. Trionfa a Kampos, una zona residenziale esclusiva abitata dalla nobiltà locale a partire dal 14° secolo. Kampos, uno stupendo esempio di architettura rustica, protetto da un muro di cinta e da filari di ieratici cipressi, presenta elementi omogenei e distintivi, come l’uso delle pietre di Tymiana, rosso-terra e ocra, cancelli ad arco, casa su uno-due piani, cortile con cisterna, mangano e pergolato, aranceto o giardino coltivato. Una sorta di dependance “aristocratica” della città di Chios, la capitale, che vive la sua vivacità attorno al bellissimo porto, dal passato così fiorente da prender voce persino in Erodoto.
La sua posizione strategica, che un tempo la favoriva nella rotta tra il nord Egeo e Costantinopoli, continua ad essere un vantaggio per lo sviluppo economico di Chios. Nella città, che nel Medioevo si accentrava attorno al Kastro, il bellissimo castello costruito sull’antica fortificazione bizantina, gli elementi antichi e le strutture moderne convivono in singolare armonia. Come in piazza Vounakiu, a due passi dal porto, dove una bellissima moschea vive la sua storia antica accanto ai caffè alla moda.
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Testo di Teresa Carrubba