Djibouti
Desiderio comune a molti viaggiatori è celebrare l’arrivo del nuovo anno immersi nella natura selvaggia ed incontaminata, dove sentirsi in armonia ed empatia con essa. Si volge dunque lo sguardo verso luoghi primigeni, dove Madre Natura regna in tutta la sua potenza e bellezza. Gli amanti dell’archeologia seguiranno le orme delle grandi civiltà per scoprirne le origini. Ecco tre proposte che portano il viaggiatore alla scoperta di luoghi primitivi, vestigia archeologiche e bellezze naturalistiche mozzafiato.
DJIBOUTI, tra inferno e paradiso
Siamo nel cosiddetto “triangolo Afar”, luogo d’incontro di tre placche tettoniche che si stanno progressivamente allontanando l’una dall’altra; uno straordinario laboratorio naturale, con siti geologici unici al mondo. Sorprende incontrare una varietà di ambienti tanto spettacolari in un paese così piccolo, peraltro assai poco conosciuto. Il Djibouti affonda le sue radici nel lontano passato del genere umano e offre la possibilità di avvicinarsi a culture nomadi sconosciute, come i nomadi Afar che vivono sulle sponde del lago Abbè, con le sue vaste distese aride e silenziose, bruciate e incrostate di sale e cosparse da picchi e da piramidi di gesso, frequentate da centinaia di fenicotteri rosa. Proprio in Djibouti si trova il punto più basso del continente: il lago Assal, a 155 metri sotto il livello del mare, con le sponde cristallizzate da sali multicolori. Un luogo selvaggio e apocalittico circondato da vulcani dormienti e dai campi di lava neri del golfo di Goubet, dalle acque blu ricche di plancton in cui svernano gli squali balena. L’escursione all’isola corallina di Moucha permette piacevoli bagni in un mare stupendo e attività di snorkeling sulla sua incontaminata barriera.
Programma dettagliato: Inferno e paradiso
Data di partenza: 26 dicembre
Cambogia
In Cambogia, alla scoperta dell’Asia dei tempi perduti in compagnia dell’archeologo Dante Bartoli.
La Cambogia, un paese recentemente riemerso dal suo isolamento causato da decenni di guerra, custodisce monumenti assai suggestivi, talvolta pressoché sconosciuti. Tra questi si inserisce il remoto Prasat Preah Viehar, patrimonio UNESCO dal 2008, che si erge maestoso sui Monti Dangkrek, in un territorio a lungo conteso tra Cambogia e Thailandia. La posizione del tempio, esattamente sulla cresta della montagna, da cui si gode di una vista mozzafiato sulla Cambogia settentrionale, lo pone in una categoria assolutamente a se stante rispetto a tutti i templi khmer. Il tempio è formato da un grande complesso costruito su quattro livelli che comprende cinque padiglioni d’entrata, gopura, e una residenza reale con due ali, che probabilmente servivano anche da rifugio ai pellegrini. Tra una gopura e l’altra ci sono dei lunghi cortili affiancati dai naga e, a lato di uno di essi, si trova la grande cisterna dell’acqua che serviva i pellegrini e gli abitanti del tempio. La costruzione di tutto il complesso si è protratta per oltre duecento anni a partire dalla fine del IX secolo, periodo in cui Koh Ker fu capitale del Regno Khmer.
Programma dettagliato: L’Asia dei tempi perduti
Data di partenza: 26 dicembre, in via di conferma
Oman
Avvistando tartarughe di mare nella Riserva Naturale di Ras Al Jinz in Oman
Dove le dune sabbiose delle Wahiba Sands si gettano in mare nel promontorio estremo della penisola arabica, giace la Riserva Naturale di Ras Al Jinz, santuario protetto per le enormi tartarughe verdi. Esse hanno la capacità di spostarsi su grandi distanze: tra le aree di riproduzione e quelle di alimentazione possono esserci anche 3000 chilometri. Le femmine iniziano a depositare le uova a partire dai 30 anni, sempre sulla stessa spiaggia, che è anche quella in cui sono nate. Vengono depositate in media 110 uova alla volta in buche scavate nella sabbia e sono necessari 55 giorni per la schiusa. Le tartarughine appena nate emergono dalla sabbia sempre di notte e si dirigono verso l’acqua orientandosi con la maggiore luminosità riflessa dalla superficie del mare. Solamente 2 o 3 nati su 10.000 uova depositate raggiungono l’età adulta, a causa dei diversi predatori. Osservare le tartarughe uscire dal mare e depositare le uova nella sabbia permette una forte empatia con la natura circostante, regalando bellissime emozioni.
Recentemente Lonely Planet ha inserito l’Oman nella lista delle 10 destinazioni da visitare assolutamente nel 2017…perché non visitare il Sultanato proprio per capodanno?
Programma dettagliato: Terra incognita
Data di partenza: 27 dicembre
Cambogia
I VIAGGI DI MAURIZIO LEVI
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