Testo di Luisa Chiumenti
Foto: © Lucerne Tourism
Un percorso sul lago come quello che riporta il viaggiatore a Lucerna, dopo avere compiuto la stimolante “scalata” alla vetta del Pilatus con la ripidissima cremagliera, conduce a un imbarcadero posto proprio di fronte a un complesso architettonico colmo di fascino, quello del Kultur und Kongress Centrum progettato dal grande architetto francese Jean Nouvel. Collocato proprio in riva al lago, il complesso è stato realizzato in modo che l’acqua entri in certo modo a far parte integrante dell’ idea generale del progetto come “protagonista”. Il cuore del complesso multifunzionale, è certamente la sala concerto localizzata ad est, dotata di alcuni servizi come bar e ristorante che affacciano direttamente sul lago e qui una soluzione architettonica davvero speciale, permette agli spettatori, durante l’intervallo, di godere del panorama sul lago con una sorta di “Birdwatching” , attraverso una serie di strette asole disposte lungo il corridoio esterno alla sala. La trasparenza dell’edificio è in netto contrasto con la Concert Hall, caratterizzata da opacità, in quanto Jean Nouvel ha scelto, per la grande sala, colori molto particolari, come: granato, verde scuro e blu notte.
Completano il complesso una serie di gallerie e ristoranti, e diverse sale per conferenze e convegni, messi in relazione tra loro da una serie di collegamenti orizzontali pedonali. La parte centrale, ovvero il nucleo dell’edificio, è in posizione arretrata rispetto alle rive del lago e la sua volumetria di forma cubica si sviluppa in posizione orizzontale rispetto ai rilievi montuosi presenti. Gli interni sono decorati in maniera essenziale e semplice, attraverso la monocromia, alterata saltuariamente da alcuni inserti colorati. Il complesso degli edifici è messo a sistema attraverso una grande copertura di rame che avvolge la zona centrale e va a sbalzo sulla piazza antistante. La parte inferiore della copertura è staccata rispetto all’edificio lungo tre lati in modo da evidenziare ulteriormente lo sbalzo, creando un notevole effetto visivo. Due canali d’acqua separano la parte dell’edificio con la sala da concerto dalla Sala Lucerna e il Foyer, che è a sua volta separato dall’area che ospita la sala conferenze e il museo. L’ampia copertura piana è sporgente sopra la sottostante Europaplatz.
E ritornando in centro storico al tramonto, forte è la suggestione un po’ fiabesca del Kapellbrücke , il famoso ponte pedonale coperto in legno costruito tra il 1300 e il 1333, ma visibile oggi nell’ attenta ricostruzione attuata dopo la quasi totale distruzione dovuta a un incendio nel 1993. Al suo interno 110 pannelli in legno dipinti nel XVII secolo riprendevano la storia e gli avvenimenti principali della città.I pannelli in legno dipinti distrutti dal fuoco sono stati sostituiti provvisoriamente da fotografie degli originali, che fortunatamente erano state scattate in precedenza e poi risostituiti da copie fedeli. Circa a metà del ponte sorge una torre a forma ottagonale, la Wasserturm (Torre dell’acqua), uno dei simboli di questa città svizzera, la quale aveva una funzione difensiva Lungo 170 m, esso è il ponte coperto in legno più antico d’Europa; attraversa il fiume Reuss, poco dopo che esso effluisce dal lago dei Quattro Cantoni, permettendo così di collegare le due parti della città. E la sera, ancora in centro storico, è piacevole essere accolti da una struttura di nuovo firmata da Jean Nouvel, ospiti dell’interessante albergo “The Hotel”, primo albergo a cinque stelle della città, in cui l’architetto ha trasformato una palazzina d’epoca, in pietra arenaria, di inizio Novecento, in un elegante, modernissimo e funzionale albergo.
La ristrutturazione ha infatti trasformato la palazzina in una “scultura da cima a fondo”, come ama descrivere “The Hotel” il proprietario, Sig. Karli. Il ristorante “Bam Bou” è indubbiamente il ristorante più elegante di Lucerna, dove l’uso sofisticato degli specchi rovescia l’ordine di interno ed esterno. Una miscela perfetta di semplicità, comfort ed innovazione, sottolineato anche dalla particolare decorazione delle stanze. In ognuna delle 25 stanze, sul soffitto, sono proiettate scene cult del cinema a base di sesso e amore che Jean Nouvel ha scelto ed organizzato in 25 video clip da 200 film originali: da “Il Casanova” di Federico Fellini; “Les Liaisons Dangereuses,” di Stephen Frears con Michelle Pfeiffer, a la “Querelle” di Rainer Werner Fassbinder, al “Tè nel deserto” di Bernardo Bertolucci, a “When Night is Falling” di Patricia Rozema, a “Matador” di Pedro Almodovar, a “Quell’oscuro oggetto del desiderio” di Luis Buñel, a “The End of Violence” di Wim Wenders, a “The Pillow Book” di Peter Greenaway. Un vero e proprio palcoscenico offerto all’ospite. Jean Nouvel ha disegnato personalmente ogni elemento d’arredo: dalle scrivanie ai letti, i tavoli, le sedie, le poltrone.
Tutti i divisori verticali sono fatti di legno e tutti i pannelli orizzontali sono realizzati in acciaio inossidabile: un’interazione affascinante di natura e tecnologia. Le camere sono tutte diverse tra loro. Lo specialista dei colori parigino Alain Bony, consulente di Nouvel, ha creato, in ogni stanza, composizioni di colori uniche. In tutto l’albergo, i giochi di luce e colore producono effetti affascinanti. Dice Nouvel “…Volevo, originalmente, essere un pittore. Questo spiega l’importanza del colore e della luce per me”. Il ristorante alla moda “Bam Bou” e il bar “The Lounge” sono i luoghi vitali dell’albergo che si sviluppano attorno alla hall, il luogo di incontro per gli ospiti e i residenti, divenuti parte dello spettacolo.
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