Pilatus e Museo Rosengart: due attrazioni di una città indimenticabile
Testo di Antonio Castello – Foto Switzerland Tourism
Bellissima, romantica, incantevole, piacevole, tranquilla, meravigliosa, pulita, ordinata: in una parola, indimenticabile. Non credo ci siano altri aggettivi per descrivere Lucerna, la città svizzera adagiata sulle sponde del Lago dei Quattro Cantoni e circondata da montagne superbe tra cui quel Pilatus che la domina e la cui leggenda ancora aleggia sull’intera regione circostante. Non c’è guida turistica che non la racconti. Subito dopo la sua morte, si diffuse la leggenda che il governatore romano Ponzio Pilato si fosse suicidato o che comunque avesse fatto una fine ingloriosa. L’assenza di una tomba con il suo nome rafforzò questa credenza al pari delle informazioni contraddittorie sulla sua morte. Nel XVI secolo, nacque la storia che fosse stato l’Imperatore Tiberio a mettere Ponzio Pilato in catene come punizione per aver giudicato il Cristo, e che Pilato, non resistendo a tale onta, si fosse suicidato. Il corpo fu gettato nel Tevere, ma il fiume si rifiutò di accoglierlo causando grandi inondazioni. Nella convinzione che la sua presenza, anche da morto, fosse foriera di terribili tragedie, fu ordinato di ripescare il cadavere e portarlo il più lontano possibile. Dopo aver girovagato per l’Europa, venne infine gettato nell’isolato laghetto dell’Oberalp, sul Pilatus, dove sembrava aver trovato un apparente riposo. Sì, solo apparente, perché ogni Venerdì Santo, durante la Passione, lo si vedeva emergere seduto su un trono, nel mezzo del laghetto, avvolto in una toga porpora da giudice e con i capelli grigi al vento.
Per sfatare la leggenda, nel 1585, il curato di Lucerna, con un gruppo di coraggiosi cittadini, scalò il Pilatus con l’intento di sfidare lo spirito maligno. Gettarono pietre nel laghetto e agitarono le acque, senza che nulla accadesse: era la conferma della sua inesistenza. Il perpetuarsi di catastrofi e la convinzione che tutto fosse causato dall’anima inquieta dell’antico governatore, per liberarsene, nel 1594, si decise di scavare una breccia nel laghetto e di prosciugarlo. Nel 1980 però, la diga è stata ripristinata e il laghetto ha ripreso il suo placido vivere, segno che lo spirito di Ponzio Pilato riposa ora in pace. Al di là delle leggende, questa montagna è davvero incantevole tanto che nel 1889, un progetto allora avveniristico è riuscito a collegare la cima del Pilatus con una cremagliera (la più ripida del mondo) da Alpnachstad, attraverso pascoli alpini di straordinaria suggestione, ruscelli spumeggianti e affascinanti pareti rocciose.
Ma Lucerna, diversamente da quanto possa apparire, non è soltanto acqua e monti. La cultura in questa città è sempre molto viva: nonostante le sue piccole dimensioni ed i suoi 60.000 abitanti, a Lucerna c’è tanto da vedere a cominciare dal Centro di Cultura e Congressi (KKL), il luogo più famoso della città per convegni, attrazioni culturali e culinarie. L’edificio, creato dall’architetto francese Jean Nouvel tra il 1995 e il 2000, è unico nel suo genere: per le linee architettoniche e, soprattutto, per la sua acustica eccezionale, è divenuto un punto fermo nel firmamento dei grandi auditorium europei raggiungendo una fama universale, riconosciuta ben oltre i confini svizzeri, in grado di suscitare grande stupore negli spettatori dei concerti che si svolgono in occasione del Festival di Lucerna. Accanto alle tante attrazioni, c’è n’è, però, una davvero particolare: il Museo Rosengart la cui storia è tutta da raccontare. Nato nel 2002 per volere di Angela Rosengart, che 10 anni prima aveva dato vita all’omonima fondazione allo scopo di rendere fruibili al pubblico le 220 opere di proprietà privata che componevano la sua personale collezione, il Museo ospita opere di Pablo Picasso, Paul Klee ed altri 21 artisti dell’impressionismo e della modernità classica.
Una visita è d’obbligo e ad accoglierci, nella hall del museo, c’è proprio lei, Angela Rosengart, una donna minuta, di grande cultura ma, soprattutto, di grande fascino. L’amore per l’arte che ha contraddistinto la sua vita, traspare in ogni sua parola. “Prima di trovare questa sistemazione, tutte le opere esposte, ci confida, erano appese alle pareti della nostra casa, alla rinfusa e senza neppure le cornici: sono il frutto di una raccolta, iniziata da mio padre, Siegfried Rosemgart, e conclusa da me”. Il papà di Angela è stato uno dei più famosi galleristi del secolo scorso, deceduto nel 1985 all’età di 91 anni. La sede che ospita attualmente il Museo, è la ex sede della filiale lucernese della Banca Nazionale Svizzera. “Quando l’ho vista, dichiara Angela, ho capito subito che questa e soltanto questa, poteva essere la sede dove poter allestire la mia collezione”. Sottoposto ad un minuzioso maquillage dall’architetto svizzero Roger Diener, curatore di molti musei e gallerie d’arte, tra le quali la Galleria d’Arte Moderna di Roma, la struttura si presenta oggi come il luogo ideale per ospitare una così ricca e prestigiosa collezione che affascina il visitatore per le 125 opere di Paul Klee, fra acquerelli e disegni, che documentano i diversi periodi dell’artista, e i 40 dipinti di Pablo Picasso, tutti successivi al 1938 e più precisamente compresi fra gli anni ’40 e ’60.
Impressionante i quadri che ritraggono Angela Rosengart. Il grande artista iberico era, infatti, un grande amico di famiglia e spesso, nel corso delle sue innumerevoli visite, non di rado Angela ha posato per lui. Accanto a queste due grandi raccolte, ci sono però opere di alcuni fra i maggiori rappresentanti dell’Impressionismo e dei classici moderni: Braque, Cézanne, Kandisky, Matisse, Mirò, Modigliani, Monet, Renoir, Utrillo, Marini, Chagall e tanti altri. Oggi si può tranquillamente affermare che il Museo Rosengart sta a Lucerna come questa sta al Museo. Prove di questo inscindibile rapporto si è avuto nel 1978, quando in occasione degli 800 anni della città, i Rosengart donarono alla loro patria d’adozione (Siegfried era giunto a Lucerna nel 1919 dalla Germania per dirigere la filiale svizzera della nota galleria d’arte Tannhauser di Monaco di Baviera) 8 opere di Picasso e nel 1988, quando per onorare la memoria del grande gallerista, la municipalità allestì l’esposizione “Da Matisse a Picasso”. Oggi il Museo, con 52 mila visitatori l’anno, si pone fra i poli d’attrazione più importanti della città.
Info:
Svizzera Turismo: www.myswitzerland.com/
Museo Rosengart: www.rosengart.ch; info@rosengart.ch; tel 41(0)41.2201660;
SwissTravelSystem: www.swisstravelsystem.com; info@swisstravelsystem.com;
tel. 41(0)442258051
Hotel Wilden Mann: www.wilden-mann.ch; mail@wilden-mann.ch; tel. 41(0)412101666
Lucerna Festival: www.lucernefestival.ch; info@lucernefestival.ch; tel. 41(0)412264400;
Lucerna Turismo: www.luzer.com; tel. 41(0)412271739
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