Testo di Luisa Chiumenti
Il viaggio in treno rappresenta sempre una esperienza molto più ricca, articolata e pregnante che non quella di un rapido trasporto in aereo verso la meta prefissata. E questo si verifica non solo perché l’avvicinamento alla meta é graduale e prepara al godimento dei futuri paesaggi, ma anche perché apre orizzonti sempre nuovi, ad ogni curva intrapresa dalla lunga fila dei vagoni che conquistano, palmo dopo palmo, prati, colline, laghi, fiumi, castelli e centri abitati. E’ così che il viaggio in treno ha una grande forza di penetrazione nei territori visitati, ed é molto accattivante, perchè fa sì che il viaggiatore ravvivi, ad ogni rapida immagine che gli appare dai finestrini, il desiderio di calcare quella terra e calpestare quei sentieri che la velocità del treno permette comunque almeno di intuire fra gli alberi, i boschi i monti e i fiumi, che scivolano via, aprendo scorci sempre nuovi.
Si tratta quindi di un “viaggio slow”, che in Svizzera particolarmente si offre lungo alcune linee ferroviarie panoramiche di montagna” , dal Bernina Express, al Gleder Express, dallo Jungfraubahn al Golden-Pass Line. Il grande fascino di un tale tipo di viaggio ha stimolato poeti e scrittori come due autori appassionati, quali Paolo Gianfelici ed Elvira Ippoliti con “Svizzera in treno” (IBN Ed. Collana Terre d’Europa). E come ha avuto modo di affermare Paolo Gianfelici : “Osservare la Svizzera dai finestrini di un treno é come guardare in una sfera di cristallo in cui si addensa un concentrato di natura”
Ecco scaturire così, dalle descrizioni letterarie, le visioni che si possono avere della rigogliosa Natura della Svizzera: i boschi, le cascate e i ruscelli, i prati con le mucche al pascolo, per non parlare dei graziosi chalet e delle piccole, affascinanti stazioncine.
La Svizzera infatti é un Paese in cui la Natura è protagonista, con i suoi parchi naturali (vi nacque il primo Parco Nazionale d’Europa nel Canton dei Grigioni) e i paesaggi mozzafiato, dove la Natura incontra la bellezza e dove la gente comune é assolutamente partecipe e nell’arco di 15 km. in ogni luogo ad esempio, non si può non incontrarsi con le acque di un lago, attorno al quale si creano soste piacevolissime, ma anche con elementi utili alla tecnologia, come é il caso di un albergo di Saint Moritz che é riuscito ad utilizzare le acque del lago per il proprio riscaldamento!
E spesso avviene che si crei una vera e propria simbiosi tra i passeggeri ed il treno, che si pone in certo modo, “a servizio dell’uomo”, su varie “lunghezze d’onda”, nel senso che la rete ferroviaria é organizzata in modo tale che il viaggio si può iniziare con il treno veloce, ma a fine corsa si può scendere e trovare il treno panoramico più lento e ancora da questo, scendendo, si può trovare pronto un battello e magari, sull’altra sponda del lago, una cremagliera o una funivia per salire in alta quota: tutto con un solo biglietto, “Swiss –pass”, valido per 3, 4, 5 giorni su tutti i mezzi pubblici.
E del resto la Svizzera, fin dalla fine dell’800 e i primi del ‘900, ha creduto fortemente nella linee ferroviarie, realizzate peraltro quasi sempre con grande afflusso di mano d’opera italiana.Tra i diversi tragitti in treno é forse uno dei più affascinanti quello effettuato dal Bernina Express, Chur-Tirano, la ferrovia panoramica in 145 km, che da Tirano appunto (o anche da www.svizzera.cc/lugano.html o Lugano, dopo breve tragitto in pullman) porta i suoi passeggeri fino a www.svizzera.cc/st.-moritz.html o St. Moritz.
Il treno appartiene alla cosiddetta “Ferrovia retica”, la compagnia ferroviaria che gestisce fra l’altro anche le ferrovie a scartamento ridotto (in genere adattabili a ferrovie di tipo turistico o di breve percorso). Durante il viaggio i passeggeri continuano a ricevere informazioni sul percorso, quale il sopraggiungere del famoso, impressionante viadotto scavato nella pietra grezza, circondato da un selvaggio paesaggio montano dominato da alti abeti e da scoscesi pendii rocciosi. E’ su tale viadotto che si staglia infatti la successione dei vagoni del trenino rosso, il Bernina-Express che corre nel suo viaggio dai Grigioni fino alla Valtellina. I bellissimi vagoni, basati su una struttura moderna e forte, con il loro colore rosso fiammante, solcano i paesaggi verdeggianti che attraversano e che appaiono nitidi, incorniciati dai finestrini panoramici. Il percorso lascia davvero senza parole, tanta la bellezza a cui si viene gradualmente introdotti, a cominciare proprio dal Passo della Bernina, il valico alpino ad oltre 2000 metri s.l.m., da cui si può ammirare il monte Bernina e i ghiacciai delle Alpi Retiche. Subito dopo la frontiera italo-svizzera, non lontano da Brusio, ecco il famoso viadotto elicoidale, su cui corre il treno per dirigersi poi verso i freschi laghi della regione, quale il lago di Poschiavo e poi inoltrarsi verso i graziosi paesini dell’entroterra, come Le Prese o Poschiavo stesso, continuando ad attraversare, per l’emozione dei passeggeri, gallerie e ponti mozzafiato con arditi tornanti.
Comincia poi il tratto in discesa, sempre ricco di forti suggestioni: dai famosi laghi come il lago Bianco, il lago Nero e il lago Piccolo, che il treno costeggia, fino alle valli del Bernina e del Diavolezza, attraverso la stazione di Morterasch da cui si apre la vista dei famosi ghiacciai e della suggestiva cima del Biancograt, verso le grandi stazioni sciistiche della Svizzera.
Definito il più bel collegamento fra il freddo del Nord e il calore del Sud, Il Bernina-Express, che attraversa 55 gallerie e 196 ponti, affrontando pendenze fino al 70 per mille senza ricorrere alla trazione a cremagliera e che “rapisce” letteralmente i viaggiatori in partenza da Coira, la più antica città della Svizzera dai Grigioni fino alla Valtellina, é stato incluso dall’Unesco, nel 2008, nella sua tratta fra Thusis (Tosanna) e Tirano nel patrimonio mondiale (al terzo posto tra le tratte ferroviarie mondiali).
Si tratta di una vera e propria “meraviglia di ingegneria ferroviaria” e gli appassionati di ferrovie sostengono che la strada dell’Albula tra Coira e St. Moritz è il percorso di montagna più suggestivo del mondo e vanno in estasi per il viadotto Landwasser, curva con coraggio. Ma questo è solo l’inizio: sul suo percorso, il Bernina Express passa dal gigantesco ghiacciaio del Morteratsch, si arrampica senza l’ausilio di ruote dentate attraversa passo più alto d’Europa ferroviaria alpina, i 2.253 metri di altezza del Bernina, e si snoda fino a Poschiavo. I passeggeri che viaggiano a Tirano subirà un ulteriore esclusività a Brusio: un tunnel elicoidale esposto. La “Kleine Rote” (piccolo rosso) è il cuore della Albula / Bernina Patrimonio mondiale dell’UNESCO, che include anche il paesaggio circostante culturale con i suoi borghi incontaminati, paesaggi romantici e robusto-Alpi primordiale.
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