il Diamante Nero della Valnerina
di Paolo Aramini
Arrivando a Scheggino l’occhio è attratto dall’antica torre quadrilatera che svetta su uno scoglio a guardia della valle e delle rovine di antiche abitazioni nascoste dalla vegetazione. La vita del paese si svolge in basso, ai piedi del monte nel dedalo di viuzze, vicoli, archi e nella piazza Carlo Urbani che, congiunta da un ponte di ferro al borgo antico, collega il passato ed il presente di questa vivace ed armoniosa cittadina attraversata dalla fresche acque del Nera. Scheggino, sorto come castello triangolare di pendio, è situato lungo la riva sinistra del fiume in uno dei tratti più stretti della valle. La sua edificazione risale al XIII – XIV secolo nel punto dove è la foce della Val Casana: una zona di sorgenti sfruttate per l’allevamento e la pesca delle trote.
La “Fiumarella” e la “Via del Ferro”:
Da qui scaturisce un limpido canale, detto la “Fiumarella”, che scorre per alcune centinaia di metri tra le abitazioni del paese, utilizzato nel corso dei secoli per azionare le turbine di antichi opifici nella parte bassa dell’abitato. Nel passato Scheggino ebbe un ruolo di rilievo per la presenza delle acque e per la sua posizione strategica lungo le antiche vie commerciali della Valnerina: qui, grazie alla “via del ferro” giungevano i minerali estratti nelle miniere di Gavelli e Monteleone di Spoleto che venivano lavorati nella “ferriera”, mentre, nella “gualchiera”, le lane e le stoffe erano tinte utilizzando lo Scotano, un arbusto molto diffuso nel territorio. Scheggino offre al visitatore un piacevole equilibrio tra un passato “scolpito nelle pietre del borgo” ed un presente fatto di vivaci attività turistiche ed imprenditoriali, in armonia con un ambiente naturale di grande varietà.