La Giamaica, favoleggiava Cristoforo Colombo nel 1495 alla Regina Isabella di Spagna, “è l’isola più incantevole che mai occhio abbia mirato“.
Un vero intenditore il grande navigatore genovese, che di belle isole caraibiche ne aveva conosciute tante. Ma nessuna come la Giamaica, con il suo clima invidiabile – temperature tra i 20° e i 32° – natura rigogliosa, e spiagge e mare da capogiro.
Poi ci sono le tradizioni gastronomiche multietniche ed eccellenti, una musica tra le più apprezzate, e un popolo esuberante, caloroso, colorito, gioioso, ospitale, fiero e a volte anche bizzoso, ma sempre con un generoso pizzico di autoironia.
Per capire le tante contraddizioni di quest’isola basti pensare che in Giamaica, dove il tempo scorre con ritmi notevolmente comodi e rilassati, è nato l’uomo più veloce del mondo, Usain Bolt. Un vanto per i giamaicani, come lo è Bob Marley, il mitico musicista e cantante Reggae, e i giovani che hanno gareggiato nel bob alle Olimpiadi invernali di Calgary nel 1988. Una prodezza inverosimile per un popolo che la neve la vede solo sui bigliettini di Natale.
Nei secoli la Giamaica ha visto un viavai impressionante di bucanieri, navigatori, pirati e invasori. I primi sono stati gli spagnoli nel 1600, portando con loro sull’isola i primi schiavi neri dall’Africa, seguiti dagli inglesi e dagli olandesi, e per tutti la Giamaica è diventata un’importante base di commercio.
Nel 1800 sull’isola fiorivano ricche piantagioni di canna da zucchero, e ancora oggi è possibile visitare qualche plantation house. Come Rose Hall Great House, una splendida magione in stile georgiano nei pressi di Montego Bay, la dimora di Annie Palmer, conosciuta come la Strega Bianca per aver ucciso i suoi tre mariti usando le arti vudù che aveva imparato ad Haiti, la sua terra natale.
Giamaica: Montego Bay
E’ la costa settentrionale, da Negril a Porto Antonio passando per Montego Bay e Ochos Rios, l’itinerario più frequentato dai visitatori. Montego Bay è la località turistica più sofisticata dell’isola con alberghi di gran classe come l’Half Moon dove le lussuose ville in stile coloniale ospitano spesso VIP e la famiglia reale inglese.
Mobay, come lo chiamano i locali, deve la sua fama alla grotta di Doctor’s Cove dove, si dice, sgorgasse acqua minerale terapeutica. Oggi la Cove è la spiaggia più famosa della vivace città, un punto di partenza per fare snorkeling e attività acquatiche nel mare caldo e lungo la barriera corallina.
Giamaica: Negril
Negril, scoperto dagli hippies negli anni ’60 e centro principale dei Rastafariani, il movimento spirituale e culturale nato negli anni ’30, e considerata la località più “libertina” dell’isola, incanta per le sue spiagge. Prima fra tutte la Seven Mile Beach, la più lunga – e per molti la più bella- della Giamaica, per la sua sabbia bianca e per la limpidezza delle sue acque.
Poi c’è l’altro Negril, il punto più occidentale dell’isola con una magnifica costa frastagliata. Di rigore la sera un aperitivo a Rick’s Café per ammirare i famosi tramonti, che si possono godere anche dalla riservatezza delle romantiche ville della Rock House, un albergo boutique inerpicato sulla scogliera sopra Pristine Cove e acque dalle mille sfumature di blu.
A Ochos Rios i crocieristi scendono per divertirsi facendo shopping nel mercato dell’artigianato, rinfrescarsi salendo le Dunn’s River Falls, le splendide cascate a terrazza che si gettano in mare da 183 metri di altezza.
Da scoprire sono anche le Green Grotto Caves, un labirinto sotterraneo abitato, in tempi antichi, dai Taino, gli indiani Arawak che furono i primi ad arrivare sull’isola.
E poi c’è chi va a passare alcune ore nuotando con i delfini e le mante a Dolphin Cove, un’esperienza che non manca mai di emozionare grandi e piccoli.
Giamaica: Verso Port Antonio
La costa che si estende più ad est verso Port Antonio è stata quella scelta sia da Ian Fleming – che ha scritto quasi tutti i capitoli della serie di James Bond a Goldeneye dove ospitava spesso Truman Capote e Graham Greene – sia dal drammaturgo inglese Noel Coward.
Firefly, la casa di Coward, si trova non lontano da Port Antonio che dagli anni ’60 era una delle località di maggior richiamo del jetset internazionale. Ancora oggi è un angolo di tranquillità dominata dalla foresta tropicale dove sorgono hotel di gran lusso ed eleganti ville.
Nell’immaginario collettivo la musica giamaicana si immedesima in Bob Marley e nella musica Reggae. E, anche se l’isola può vantare molti generi musicali e altri grandi protagonisti, Marley rimane l’icona, non solo della musica ma della Giamaica stessa.
Morto giovane, a soli 36 anni (lasciando nove figli) fu inconfutabilmente uno dei più grandi musicisti del XX secolo, e una visita al Bob Marley Museum a Kingston, nella casa dove visse gli ultimi anni della sua vita, è un pellegrinaggio al quale nessun amante della musica vorrà mancare.
Giamaica: I sapori della cucina giamaicana
Scoprire la gastronomia giamaicana vuol dire imbarcarsi in un viaggio tra sapori accesi e piccanti, speziati e aromatizzati, intriganti e accattivanti. Ispirata a usanze e tradizioni tipiche delle cucine precolombiana, francese, inglese, spagnola e africana, le specialità giamaicane sono da gustare – quasi tutte – con le mani.
A contendersi i posti d’onore tra i migliori piatti giamaicani: il jerk, il patty, l’ackee con pesce salato, e il gelato con rum e uvetta.
Il jerk è il modo tipico di cucinare pollo, maiale o pesce, facendoli marinare in una salamoia con cannella, noce moscata e pimento, il pepe tipico della Giamaica, prima di essere cotti lentamente sulla brace.
Il patty è lo spuntino più diffuso, una gustosa foccacina di pasta morbida con un ripieno di carne, pesce e verdure.
L’ackee – un frutto rosso che viene colto dall’albero solo quando si apre perdendo così la sua naturale tossicità – viene cotto con stoccafisso, peperoni, pomodori, pepe e cipolle: un piatto sostanzioso che viene servito anche come prima colazione.
Quanto al rum, un distillato di zucchero di canna o melassa stagionato in barrique di quercia, quello giamaicano viene considerato il Re dei Rum, e la distilleria Appleton Jamaica, fondata nel 1749, è la seconda più vecchia al mondo.
La Giamaica è tutto questo. Ma anche molto di più, perché sa suscitare forti emozioni che assumano, anche a distanza di tempo, nuove e inaspettate profondità. E perché, come testimoniava Cristoforo Colombo alla Regina di Spagna, è un’isola di impareggiabile bellezza.
Testo di Pamela McCourt Francescone