di Federica Pagliarone
Capitale Europea della Cultura nel 2013, città ospitante dell’UEFAEURO 2016, Capitale europea dello Sport nel 2017 e candidata alle Olimpiadi del 2024, Marsiglia è una metropoli in continuo sviluppo, ricca di 26 secoli di storia e in grado di emozionare chiunque. Fondata dai greciè una delle città più antiche della Francia e la seconda dopo Parigi per numero di abitanti. Il Vieux Port reso pedonale, la tettoia a specchio di Norman Foster, la passeggiata del J4 con il MuCEM, la Villa Méditerranée e il Museo Regards de Provence sono solo alcune delle attrazioni che non vi lasceranno indifferenti. Marsiglia infatti sta vivendo una serie di realizzazioni senza precedenti: i più grandi architetti contemporanei stanno lavorando alla ridefinizione del suo profilo e sulle tracce del suo passato disegnano il volto del suo avvenire.
Sarà la sua distanza culturale e sociale con il resto della Provenza, sarà la sua essenza di città caotica, pulsante, multietnica e meta di immigrazione o la sua vocazione marinara (il mercato del pesce ha una tradizione secolare), fatto sta che Marsiglia, nonostante le sue contraddizioni, riesce ad esercitare un fascino immutato e persistente. I vicoli dalle case color albicocca, grano e mandorla che si accendono al tramonto, la fusione di cucine, culture, musiche e tradizioni che la rendono così diversa rispetto ai quartieri-ghetto di tante città europee, la babele di lingue e di differenti “storpiature” dell’accento francese, il carattere semplice e popolare delle sue strade affollate regalano scorci davvero suggestivi. E sebbene sia stata considerata per anni una città molto pericolosa, oggi la situazione è nettamente migliorata. Tantissime e variegate le cose da vedere, tra cui alcuni quartieri recentemente riqualificati che rappresentano uno spaccato pittoresco della sua anima multietnica. Se ad esempio soggiornate vicino al Vieux Port (alla Résidence du Vieux Port), cuore pulsante della città ricco di vita, bar, ristoranti e terrazze, non perdete il mercato del pesce, dove ogni mattina a partire dalle 8.00, potrete aggirarvi fra donne urlanti e banchi stracolmi di scorfani, polpi e orate.
Imperdibile anche Quartiere Thiers che, un tempo arsenale dei galeoni, oggi è un complesso architettonico interessante e dall’atmosfera veneziana. Quartiere storico della città, Le Panier, è chiamato il Montmartre di Marsiglia per le sue strade in discesa, per i negozietti ma soprattutto per la sua vocazione artistica. L’atmosfera è davvero autentica. Qui troverete il vero spirito della città, fra botteghe multietniche, panni stesi in mezzo alla strada e il fascino mediterraneo arrivato con le tante ondate di immigrazione, al punto che Hitler tentò di raderlo al suolo. Vi consiglio di partire da Place Daviel e da lì fare la salita degli Accoules, girando poi per la piazza dei Moulins e raggiungendo la Maison du Refuge (un tempo era un convento prigione per ragazze di malaffare che entravano dalla via del Disonore e uscivano da via delle Pentite!) e infine rue du Panier fino a la Vieille-Charité. Meritano un’attenzione particolare gli antichi artigiani vasai e ceramisti che si sono installati nel quartiere e che continuano con grande talento questa tradizione che si basa sull’argilla provenzale. Visitate anche la Vieille Charité, nel cuore del Panier. Questo vecchio ospedale è stato ristrutturato magistralmente ed è diventato uno dei poli culturali della città; mentre la Canebière è il corso più celebre di Marsiglia, famoso per essere una sorta di linea di demarcazione fra ricchi e poveri, marsigliesi e immigrati. Se amate la diversità, i colori e l’autenticità popolare questo è il posto che fa per voi. A chi ama l’architettura moderna consiglio di visitare La Cité radieuse, un’unità abitativa su palafitte progettata da Le Corbusier per riunire in un unico spazio servizi, negozi, scuole, appartamenti, strutture sociali e sportive.
Se invece amate le riserve naturali allora potete fare una gita in barca alle Îles du Frioul. Profilo di calcare al largo di Marsiglia, l’arcipelago del Frioul proietta verso la costa i rilievi aguzzi delle sue quattro isole: allineate da nord a sud, rispettivamente Pomègues e Ratonneau, If e Tiboulen. Il carattere definito delle isole e i loro rilievi tormentati (calanques, spiagge e insenature sabbiose), strapiombi impressionanti, qualità della luce, trasparenza dell’acqua, ne fanno un luogo di grande seduzione e ancora incontaminato.Queste isole sono anche il regno delle piante dette “sclerophytes” per la loro resistenza alla siccità e delle “halofite” che amano il sale, oltre ad essere un rifugio per numerosi uccelli marini, come il gabbiano leucofita, il “gabian” dei Provenzali. Impossibile non sentire un brivido sulla schiena ammirando il Castello d’If che, costruito nel ‘500, svolse fino ai primi del ‘900 la funzione di prigione, ispirando Alexandre Dumas nella stesura del suo romanzo più famoso, Il Conte di Montecristo, in cui racconta che Edmond Dantès fu prigioniero proprio nelle sue celle. Interessante anche il villaggio di pescatori di Vallon des Auffes, un luogo da cartolina grazie ai cabanons, ovvero alle cabine da spiaggia utilizzate dai pescatori per ritirare le barche. Se desiderate rilassarvi qualche ora in spiaggia e fare un tuffo nelle turchesi acque della baia allora vi consiglio alcune spiagge. Plage des Catalans è quella più animata, frequentata da ragazzi che giocano a beach volley. Plage du Prophète grazie ai fondali poco profondi è meta di famiglie con bambini. Il Parc Balnèaire du Prado è formato da 5 spiagge consecutive, tutte attrezzate. Epluchures Beach e Plage de la Pointe Rouge sono il paradiso per i surfisti e windsurfers.
Come se non bastasse, Marsiglia è diventata la seconda città più importante di Francia, soprattutto per quanto riguarda collezioni, musei, moda e tradizioni. Non conta meno di 21 musei che ripercorrono tutti i periodi storici, dall’Antichità ai giorni nostri, dall’archeologia alla moto passando dalle Belle Arti alle tradizioni marsigliesi. Questi musei sono ubicati nei luoghi patrimoniali come la Vieille Charité. Ad esempio, il Museo delle Belle Arti e il Museo di Storia Naturale sono allestiti nel Palazzo Longchamp, mentre il Museo delle Arti Decorative, della Ceramica e della Moda è allestito nel castello Borély, capolavoro dell’architettura del XVIII secolo. Marsiglia dispone anche di musei di siti come il Museo di Storia e il suo Giardino delle Vestigia sul corno del vecchio porto ed il Museo des Docks (Depositi) allestito nei vecchi magazzini. Stupefacente il MuCEM– Museo delle Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo, aperto dal 7 giugno 2013. Non si può lasciare la città senza aver assaggiato una buona “bouillabasse”, la zuppa di pesce più famosa della Provenza, nata qui dalla tradizione peschereccia. Se amate quella incredibile commistione di culture e colori allora fate un giro nelle zone più popolari magari sperimentando i vari tipi di cucine etniche e le strane contaminazioni culinarie, come la pizza moitié-moitié, ovvero metà formaggio e metà acciughe per uno spuntino tipicamente marsigliese. D’obbligo anche la visita ad un laboratorio di santons:statuine artigianali in terracotta nate proprio a Marsiglia verso la fine del Settecento per animare i presepi nel periodo natalizio.
Fra le tradizioni artigianali più note anche la produzione del sapone occupa un posto particolare. Il sapone di Marsiglia infatti gode di fama internazionale. Composto esclusivamente di ingredienti naturali, è spesso profumato all’olio d’oliva o alla lavanda. Da Marsiglia un esempio di destinazione estiva è la La Costa Blu che, nonostante sia meno conosciuta rispetto alla Costa Azzurra, è invece molto più autentica e informale, costellata da veri villaggi di pescatori e molto frequentata dai marsigliesi. Imperdibile anche Les Baux de Provence che, arroccato su una rupe di roccia bianca, è un villaggio delizioso, antico e autentico che merita un giro lento e meditativo. Una zona questa ricca di aziende vinicole che producono ottimi vini DOC, come ad esempio il Mas de la Dame, il vigneto più importante della valle di Les Baux che produce bio da oltre 40 anni. Non sono da meno i produttori di olio AOP, prodotto grazie all’assemblaggio di 4 varietà di olive in fruttato verde e fruttato maturo e stagionato, che offre un’intera gamma di sapori. Degna di nota l’azienda Moulin Castelas, che quest’anno con il suo olio ha vinto altre 6 medaglie (oro, bronzo e argento) al Concours Général Agricole di Parigi.
Se vi trovate da queste parti, pranzate all’Hameau des Baux, ristorante stellato Michelin, guidato sapientemente dallo chef Christophe Chiavola. Un’altra tappa consigliata è senza dubbio Saint-Rémy-de-Provence,una splendida cittadina, patria dei maestri cioccolatieri, che conserva tutti i sapori della Provenza. Scoprite il centro del paese passeggiando languidamente fra le botteghe artigiane, i viali ombrosi dei platani e le piazzette animate da fontane gorgoglianti. Le vecchie insegne scolorite dei negozi, gli anziani sulle panchine e le persiane colorate, riflettono il carattere antico e autentico di questa regione. Da vedere il Monastero di Saint-Paul-de-Mausole dove venne ricoverato Van Gogh e dalla sua stanza dipinse (a memoria) molti dei suoi quadri più famosi, fra cui Champs d’oliviers e Nuit Étoilée. Per soggiornare consiglio il raffinato ed esclusivo Hotel le Saint Rémy. E prima di ripartire non dimenticate di assaggiare i calissons, la frutta candita e le marmellate dell’atelier Lilamand “Artisan confiseur” che produce artigianalmente prodotti gourmand dal 1866. Altre eccellenze di Saint Rémy sono la cucina creativa dello chef Jérémy Scalia dell’Hotel de Tourrel e la cioccolata del maestro cioccolatiere Joel Durand, che propone l’alfabeto di cioccolato, dove ogni lettera corrisponde a una texture e a una composizione specifica. Per maggiori informazioni: www.marseille-tourisme.com, www.myprovence.fr; www.ccif-marseille.com; www.departement13.fr