Testo e Foto di Teresa Carrubba
Una stravaganza della Natura, Trogir. Un’isola “non-isola”, adagiata sullo stesso Mare Adriatico che bagna la costa dalmata e l’isola di Čiovo alle quali è rispettivamente collegata da un ponte. Ma Togir resta un mondo a sé, una città racchiusa nella sua storia millenaria, protetta da mura di cinta quasi intatte con le uniche vie di accesso Porta Marina e Porta di Terraferma. E non poteva mancare nella Lista del Patrimonio UNESCO, per via del suo centro storico così ben preservato e intoccabile da costituire l’anima autentica dell’antica Trogir e per essere quindi considerata la città Romanico-Gotica meglio conservata dell’Europa Centrale. L’impronta medievale si evince dall’assetto urbanistico, un reticolo di viuzze dal lastricato lucidissimo che scandisce l’imponenza di palazzi medievali, rinascimentali e barocchi del periodo veneziano e di preziose chiese romaniche.
E fu proprio nel periodo romano che Trogir (Traù), grazie alla sua posizione strategica, divenne un importante porto per scambi commerciali, a partire dal III secolo a.C. Ripopolata dai cittadini di Salona, terra natìa dell’imperatore Diocleziano, quando questa fu distrutta dagli slavi, dal 1420 fu dominata dai veneziani che la portarono ad un periodo aureo lasciando tracce, soprattutto architettoniche, che caratterizzarono la fisionomia dell’isola, quella che ammiriamo ancora oggi. Il cuore pulsante di Trogir è la Piazza dei Signori, con una magnifica loggia che un tempo fungeva da tribunale, la svettante torre dell’orologio che catalizza lo sguardo, il Palazzo dei Rettori con un bel cortile interno, il Palazzo Cipiko con le sue trifore gotiche veneziane che rievocano esattamente certi palazzi antichi della nostra città lagunare. Ma il gioiello dell’architettura sacra può essere senza dubbio considerato la Cattedrale di S. Lorenzo, un capolavoro dell’arte romanica in Dalmazia, costruito sui resti di un’antica basilica. Il primo impatto è con il maestoso portale romanico, opera del maestro Radovan, un pezzo unico e irripetibile.
La Piazza dei Signori, non è solo un museo all’aperto, ma anche un punto d’incontro mondano, con caffè animatissimi a tutte le ore del giorno e della sera e dove spesso si fa della buona musica. Così come molto frequentate sono le stradine interne punteggiate da negozi di artigianato locale, di tipicità gastronomiche e quant’altro. Qui, dove c’è anche una vita quotidiana di chi è nato e cresciuto in questi vicoli. Vasi di gerani sui davanzali, tendine ricamate ai vetri delle finestre e filari di biancheria stesa a collegare due palazzi adiacenti, dimostrano che qui si vive davvero nella semplicità dei gesti aldilà del turismo che riempie l’isola. Scorci di vita vissuta tra i vicoli, in case di sassi con ripide scalette di tipo medievale, raccordate da piccoli archi a tutto sesto, dove le donne ancora si soffermano davanti all’uscio su seggiole impagliate a dividere la solitudine con le vicine mentre davanti ai loro occhi tutto è in movimento. Vecchie case che, attraverso dei simboli come una colonnina a capitello cementata agli spigoli della facciata o uno stemma di pietra sul portone, denunciano che in passato lì vi abitava una famiglia aristocratica.
Fuori dalle mura e dal centro storico, l’atmosfera assume un sapore tutto diverso, da città portuale. Elegante e singolare, il lungomare di Trogir che si affaccia sul porto da imbarcazioni turistiche orlato da un filare di palme, segue l’andamento lineare e continuo dei magnifici palazzi in pietra bianca, forse la stessa che, tagliata dalle preziose cave dell’Isola di Brač, ha costruito la possanza del Palazzo di Diocleziano a Spalato. Un punto di fuga abbacinante che guida lo sguardo verso un altro gioiello dell’isola, l’imponente Castello Kamerlengo, che segna l’avamposto di Trogir. Un tipico esempio di fortezza medievale, fu costruito nel XV secolo dai Veneziani come parte del sistema difensivo della città. Un tempo collegato alla cinta muraria, ha una torre maggiore esterna che serviva anche a sorreggere le catene che impedivano il passaggio delle imbarcazioni nel canale tra Trogir e l’isola di Čiovo. La sua posizione ai margini dell’isola fa sì che dall’alto delle sue mura si goda una vista eccezionale su tutta la città. In estate il castello ospita rassegne di cinema e teatro e interessanti concerti in occasione del Trogir Summer Festival.
Il lungomare di Trogir, dove il bianco dei palazzi moltiplica la luce di un sole abbagliante mitigato solo dalla brezza marina che fa di quest’isola una meta ambita non solo dai croati, è animato da caffè all’aperto, negozi, mercatini e tanta allegria. La vita balneare in senso stretto va cercata poco più in là. La spiaggia più frequentata nei dintorni di Trogir è Okrug Gornji, sull’isola di Čiovo. Una spiaggia di ciottoli lunga 2 chilometri, che può essere raggiunta a piedi grazie al ponte che la collega alla città vecchia. Sempre a Čiovo, la spiaggia Mavarstica, di sabbia, ghiaia e rocce e Kava Beach – Slatine, nella baia vicina al vecchio villaggio di pescatori di Slatina. La spiaggia più vicina al centro di Trogir è Pantun, un litorale di sabbia e sassi sull’estuario del fiume Pantan, ci si arriva dal ponte della città vecchia. È circondata da una riserva naturale protetta. Ad ovest della città vecchia si trova la spiaggia di Medena, lungo la riviera di Seget, è lunga 3 km ed è di ghiaia circondata da pinete. Ma è anche possibile visitare le vicine isole di Drvenik Mali e Drvenik Veli, facilmente raggiungibili in barca. Qui, le incantevoli spiagge, baie e insenature, sono riparate da una fitta macchia mediterranea e da uliveti.
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