Testo di Annarosa Toso
Arrivando a Spalato dal mare, nel mio caso scendendo con una scialuppa, a causa del mare grosso, da una nave Costa, la prima graditissima sorpresa, è stata che tutto il lungo mare e parte del centro storico sono wi-fi. Un piacevole benvenuto, un segno di civiltà e modernità dalla seconda città della Croazia, Spalato, Split in lingua croata. Tempo cattivo, dicevo, che ha significato rientro a bordo anticipato e giro della città ridotto per emergenza climatica e mare burrascoso. Per fortuna il cuore della città è proprio lì davanti al molo, con le sue affascinanti stradine ricche di atmosfera e con lo splendido palazzo di Diocleziano, patrimonio Unesco, che attende i suoi visitatori ogni giorno e che risulta essere uno dei siti più visitati e conosciuti della Croazia. Il palazzo, anzi tutta la città fortificata, occupava un’area di 4 ettari e risale al 300 d.C. mentre le case costruite sopra, dopo la caduta dell’impero romano e dopo l’abbandono della struttura, a molti secolo dopo.
Gli scarichi biologici su quello che era stato il palazzo nobiliare ormai dismesso e abbandonato, hanno di fatto protetto quella magione, che Diocleziano aveva fortemente voluto. Nativo di Salona, la bellissima località vicino a Spalato che meriterebbe anch’essa una accurata visita, Diocleziano riuscì a regnare per 21 anni, cosa molto rara per quei tempi. Anzi rarissima, perché chi governava in quell’epoca aveva vita molto breve. La media del regno era di due anni -il più breve regno fu di 80 giorni- quindi una condanna a morte per chi saliva al trono, ma Diocleziano addirittura abdicò, quando si sentì troppo stanco per continuare a regnare. Certamente non doveva essere stato facile, ma Diocleziano –nato povero e che aveva intrapreso la carriera militare- superò tutti i record, governando soprattutto con intelligenza e con equità per più di venti anni, pur con una paura costante di essere ammazzato. Alcuni storici ci dicono che il fatto di saper leggere e scrivere, aiutò Diocleziano nella sua ascesa inarrestabile, altri che l’innato istinto al comando militare lo abbia agevolato.
Ma torniamo allo splendido palazzo di Diocleziano. Tutti sapevano che era nascosto lì da secoli, ma mancavano risorse per poterlo riportare alla luce. Prima ancora era mancata la voglia. Nel 1952, si cominciò a scavare e Il lavoro – ancora un quarto del palazzo è da scavare – durò anni. Il palazzo è affascinante, così come la sua storia. E’ una delle maggiori attrattive di Spalato. Da non perdere la visita alla cattedrale di Duje Dominius, una delle cattedrali più antiche del mondo con un superbo campanile. Qui fu sepolto Diocleziano, ma i cristiani, che non dimenticarono le persecuzioni, 300 anni dopo la morte dell’imperatore, buttarono i suoi resti profanati proprio davanti alla Cattedrale. I cristiani distrussero anche la grande sfinge di granito rosso e danneggiarono altre statue raffiguranti leoni, ma che tuttora abbelliscono, se pur ferite nella loro bellezza, il cuore di Spalato.
Immancabile il decumano per una città di origine romana, che divide in quattro il centro storico che vanta numerose pulitissime stradine, ricche di negozi di artigianato e specialità culinarie per la gioia dei turisti. E non poteva mancare la strada più piccola del mondo dove passa una persona alla volta non potendo ospitarne due. Da tradizione ormai consolidata, chi grida più forte all’imbocco della strada passa, gli altri devono aspettare il proprio turno. Ma anche palazzi che ricordano Venezia abbelliscono il cuore della città. A Spalato in molti parlano italiano, un po’ per antiche reminiscenze, un po’ per adeguarsi ad ospitare le numerose comitive di italiani che visitano la città in ogni stagione dell’anno. Oggi a Spalato arrivano circa 300 navi da crociera all’anno, che hanno consentito ai turisti di conoscere, anche se per una manciata di ore, questo splendida città croata.
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