Testo di Mariella Morosi
Terra di contrasti e di armonie, orgogliosa della propria identità e custode di valori tradizionali, la Basilicata continua ad esercitare il suo fascino di terra riservata e a misura d’uomo. Alla Bit, la Borsa internazionale del turismo appena conclusasi a Milano, si è presentata con una nuova offerta articolata e attrattiva. C’è la Basilicata della natura incontaminata, quella del Parco Nazionale del Pollino e delle aree protette, quella delle tradizioni, dell’arte e delle eccellenze enogastronomiche. Ma c’è anche la Basilicata della spiritualità in questo 2013, Anno della Fede, con proposte che consentono di conoscerne la storia, le secolari tradizioni e le abitudini di vita dei suoi abitanti. Insieme all’Opera Romana Pellegrinaggi sono stati individuati itinerari di grande impatto sulle orme di monaci e di santi. Tra i più suggestivi il “Parco delle Chiese rupestri” nel Materano, il “Medioevo Cristiano”, con le cattedrali e i castelli, tra Venosa, Acerenza e Melfi, e i “Santuari” di Viggiano, Maratea del Sirino e del Pollino, peraltro in luoghi di grande fascino naturalistico. Matera, patrimonio dell’Umanità per il suo antico nucleo abitativo scavato nella pietra, i cosiddetti Sassi, è candidata per il 2019 a capitale europea della cultura. Numerosi gli eventi organizzati anche in altre città e nei borghi, come i 400 anni dalla morte di Carlo Gesualdo da Venosa, madrigalista e principe dei musici.
Per i giovani e gli sportivi sono stati potenziate le offerte dei Parchi Avventura, tra le alte cime del Pollino, definite le Dolomiti lucane, e a San Costantino Albanese. In molti hanno visto questa regione un “luogo dell’anima”. Non a caso vi sono stati ambientati film come “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini, “La Passione di Cristo” di Mel Gibson o “The Nativity story” di Catherina Hardwicke. “Della Basilicata –ha scritto Mariolina Venezia, Premio Campiello 2007- mi ha sempre colpito il silenzio. Forse come se col tempo esso si condensasse e diventasse materia, il silenzio è proprio ciò di cui sono fatti i calanchi di Craco, le colline che costeggiano il Bradano e il Basento, il tufo dei Sassi di Matera, le rocce e i campi di grano”. Il Parco Nazionale del Pollino, istituito 20 anni fa, comprende 192 mila ettari tra Basilicata e Calabria e comprende 56 comuni. Prende nome dal Massiccio del Pollino che ha le vette più alte dell’Appennino Meridionale. Cinque di loro superano i 2.000 metri. Pianori e colline degradano verso i due mari, Tirreno e Jonio, in un susseguirsi di gole, canyons e corsi d’acqua che per un fenomeno carsico spariscono nel suolo per poi ricomparire più in là. Numerose le biodiversità del mondo animale, come lupi, cervi, caprioli, lontre, aquile reali e avvoltoi “capovaccai”.
L’emblema del Parco è il Pino Loricato (pinus leucodermis) ambientato alle insolite quote da millenni. Ma l’immensa area conserva anche la sua storia antica con reperti archeologici che testimoniano la presenza di antiche civiltà autoctone come quella degli Enotri e di presenze arabe, islamiche, ebraiche, bizantine e normanne, monasteri di comunità monastiche cistercensi, certosine e cluniacensi, castelli federiciani e santuari. I prodotti dell’agroalimentare e dell’allevamento rappresentano anche la biodiversità agricola del Parco. Numerosi i progetti per sostenere il biologico e il biodinamico nonché per il recupero di produzioni e di varietà a minaccia di estinzione. E’ un patrimonio di sapori da tutelare e trasmettere alle generazioni future. Nel settore frutticolo ad esempio sono state censite 500 varietà mentre sono 200 quelle catalogate in campo orticolo e cerealicolo. Il turismo rurale offre una gastronomia di tradizione, a base di questi prodotti naturali, molto piu’ che a km zero, oltre ad un’accoglienza semplice e amichevole che costituisce il valore aggiunto di un’offerta turistica speciale, in agriturismi che spesso sono anche fattorie didattiche, con un approccio originale e concreto al cibo. Un’assoluta novità è il progetto Naturarte –che vuole coniugare in un processo virtuoso le bellezze artistiche e la natura, all’insegna della sostenibilità ambientale, e che prenderà il via a maggio nel Pollino e in particolare nella Valle del Frido e del Mercure e in Valsarmento Si tratta di un programma escursionistico articolato in 14 week end a partire dal 1 giugno fino al 8 settembre, con programmi di artigianato e di enogastronomia allestiti nei centri storici del borghi. Anche Matera, la città dei Sassi, si presenta al turismo internazionale con nuovi progetti, oltre ai suoi punti di forza, gli antichi rioni, la Cripta del Peccato originale e le 150 chiese rupestri.
Intenso il programma della Settimana Santa, con tutti i riti della devozione popolare.In estate sono numerose le feste religiose, tra cui quella della Madonna della Bruna (2 luglio) con il carro trionfale e i cavalieri bardati di fiori e di velluti.In autunno nei vari comuni si svolgeranno i riti della vendemmia e della raccolta delle olive, e già ai primi di dicembre cominceranno i preparativi per “Matera presepe del mondo”, evento attesissimo e seguito da molti visitatori. Per saperne di più è utile “Vivilabasilicata 2013, una nuova pubblicazione gratuita, un vademecun da portare in tasca per scoprire inedite emozioni in tutti i periodi dell’anno. Tradizione ma anche innovazione e attenzione ai tempi che cambiano: anche il popolo del web è stato coinvolto in iniziative e concorsi. In molti hanno potuto ammirare la Basilicata nei video girati dai visitatori nell’ambito del Digital Diary 2012. Quello girato dal sufadricano Timmoty Henny è stato premiato per aver totalizzato ben 14.949 contatti.
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