ELETTE DA GIORNALISTI E OPINION LEADER ALLA BIT DI MILANO NEL SONDAGGIO “PUGLIA, IL SAPORE DELLA VITA. A SEGUIRE CASTELLANA GROTTE, ORIA, MELENDUGNO, CASTRO E NARDO’
Testo di Mariella Morosi
Alberobello, Patrimonio dell’Umanità, la città dei trulli della Valle d’Itria (BA), è tra le mete più affascinanti per una vacanza in Puglia, secondo un sondaggio tra giornalisti, opinion leader e blogger presentato alla Bit di Milano. E’ certamente la più conosciuta anche all’estero per l’originalità delle sue case coniche di pietra, ma anche altre cinque, Castellana Grotte (BA), Oria (BR), e tre nel Leccese. Melendugno, Castro e Nardò, si pongono a pari merito al top per il loro patrimonio culturale, artistico ed enogastronomico. Lo ha deciso un vasto panel di giornalisti e gli opinion leader nazionali e internazionali a cui era stato chiesto di scegliere una località speciale come meta di una vacanza in Puglia per la prossima primavera-estate. Il tema proposto era «Puglia, il sapore della vita», con riferimento esplicito alla sua enogastronomia regionale altrettanto celebrata. I suoi prodotti elaborati in piatti di tradizione hanno determinato un’unitarietà e una riconoscibilità che identifica la cucina pugliese. Dal sondaggio tra questi soggetti esperti nel comparto del turismo è emerso un itinerario articolato dalla Vale d’Itria al Salento, presentato a Milano dai rappresentanti della sei città: il vicesindaco di Alberobello Daniela Salamida con il presidente dell’Associazione Arteca, Carmelo Sumerano per il Museo vivente del trullo, i vicesindaci di Oria Egidio Conte, gli assessori al turismo di Melendugno e Nardò, Anna Elisa Prete e Maurizio Leuzzi, il consigliere delegato al turismo di Castro Pasquale Rizzo con la presidente della Pro Loco Maria Coluccia. A fare gli onori di casa il vicepresidente dell’Associazione Regionale Pugliese, Giuseppe Selvaggi. Gli amministratori hanno presentato la bellezza dei loro territori nel corso di due incontri organizzati e moderati dalla giornalista Carmen Mancarella, direttore di «Spiagge», rivista di turismo e cultura del Mediterraneo. Testimonial all’incontro è stato, il cantautore Eugenio Finardi che aveva firmato come direttore artistico l’evento di successo «Natale nelle Grotte di Castellana».
Il viaggio proposto parte da Alberobello, straordinario esempio di come strutture apparentemente più semplici, si rivelino anche le più ingegnose. I trulli hanno retto alla spinta dei secoli, con le pietre poste semplicemente una sull’altra, in un equilibrio difficile da comprendere. Ma sono anche gli aspetti immateriali di un luogo che ne trasmettono la cultura locale di generazione in generazione attraverso la lingua, i comportamenti, la gestualità, le pratiche e i costumi. Imperdibile una visita al Museo del Trullo dove un percorso introduce il visitatore nelle scene di vita quotidiana E’ un passato che si vuole far rivivere anche attraverso un’altra rappresentazione nel rione Aia Piccola: il Museo Vivente del Trullo organizzato dall’associazione Arteca. Figuranti in costume d’epoca animano botteghe, mostrano mestieri, impastano il pane, vendono i frutti della terra. Sono dimensioni ormai lontane, ma la cui memoria resta ancora oggi nello stile di vita dei pugliesi. «C’è grande voglia di fare sistema, costruire un’immagine comune e condivisa del nostro paese da presentare agli operatori del turismo nazionali ed internazionali – ha detto il vice sindaco della città Daniela Salamida- perchè Alberobello vuole coinvolgere il visitatore in eventi, proposte e iniziative a sostegno di un turismo esperienziale».
A pochi km da Alberobello si trovano le Grotte di Castellana, in cui stalattiti, stalagmiti concrezioni di forme e colori diversi formatisi in 90 milioni di anni creano un’atmosfera irreale e suggestiva. Da quando sono state aperte al pubblico, 77 anni fa, hanno incantato 15 milioni di visitatori lungo i 3 km di percorso, fino alla Grotta Bianca. Accessibili a tutti grazie ad un’equipe di operatori specializzati, danno ulteriori emozioni nell’ampia Caverna delle Grave con eventi, rappresentazioni teatrali e concerti. E’ sempre tutto esaurito a “«Hell in the Cave», ispirato all’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, o a «Medea» rappresentata completamente al buio. Nel centro storico della città è da ammirare la cattedrale Romanica e, a gennaio, i 100 fuochi delle Fanove accesi per ringraziare la Madonna della Vetrana di aver fermato un’epidemia di peste. Proseguendo il percorso si arriva ad Oria, che sorge su tre colli, dominata dal Castello di Federico II. Una grande festa ricorda il sovrano di Svevia che in attesa della sua futura sposa che arrivava dall’Oriente, Jolanda di Brienne, cacciava nella foresta oritana. 800 figuranti lo ricordano nello spettacolare Torneo dei Rioni. Perfettamente conservato il quartiere ebraico, in cui si accede attraverso la Porta degli Ebrei.
Qui nacque un grande della farmacologia, il medico Shabbataj Donnolo, a cui è dedicato un ospedale di Tel Aviv. Ed ecco, proseguendo, Melendugno, sulla costa adriatica, tra Lecce e Otranto. Bellissime e incontaminate, Bandiera blu e Cinque Vele di Legambiente. le sue cinque marine: Torre Specchia Ruggeri, San Foca, Roca Vecchia, Torre dell’Orso e Torre Sant’Andrea. Tutte dominate da torri di guardia per il pericolo turco che veniva dal mare fatte costruire da Carlo V. Il sito archeologico di Roca Vecchia comprende il santuario messapico del dio Taotor, il Tahotor greco e il Turor latino, dove i naviganti pregavano prima di sfidare le correnti del Canale d’Otranto. Nella Grotta della Poesia Grande, c’è uno specchio d’acqua tra i più belli del mondo, secondo il National Geographic. Da ammirare anche i faraglioni di Sant’Andrea con le loro forme bizzarre. Non lontana è Castro, definita la Perla del Salento per le sue spiagge e il mare cristallino. Visitatissima la Grotta Zinzulusa. Nel borgo medievale di Castro Alta è stata recentemente trovata la statua della Dea Athena Iliaca del IV secolo a.C. Prima se ne custodiva solo una statuetta votiva in bronzo. La città era una sorta di emporio, centro di commercio dei popoli mediterranei. Vivacissime le sere d’estate per i tanti eventi, come il Premio Castrum Minervae, il Wine Fest il Castro in jazz e la Notte Bianca. Infine, a conclusione dell’itinerario, ecco Nardò, il barocco e la natura ne hanno fatto un set per tanti film. Vaste distese di ulivi secolari e di vigneti ne fanno una città del gusto che prepara degustazioni di extravergine, di vino Negroamaro e di frutti del mare e della terra. Il Museo dell’Accoglienza di San Biagio ricorda una bella pagina della storia dell’ultimo conflitto mondiale, quando ebrei in fuga dalle leggi razziali vennero ospitati e protetti. Ne nacquero storie d’amore e d’amicizia. Più a Nord c’è da visitare Santa Caterina con Portoselvaggio e la Palude del Capitano, area marina protetta che si estende fino a Porto Cesareo. Grandi vini vengono prodotti in queste zone felici, e l’imprenditoria locale ne ha saputo cogliere le opportunità, come la Tenuta Marano di Guagnano che sta per inaugurare il primo spumantificio del Salento. Fiore all’occhiello per l’ospitalità del benessere è l’Iberohel Apulia a Ugento, un ecoresort, con varie residenze nel mondo dove si alternano i maggiori esperti dell’antistress e dello sport.
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