Zeno Colo, oro Giochi Olimpici di Oslo, vittoria nella discesa libera
di Giuseppe Garbarino
Ricorre in questo 2020 l’anniversario della nascita di un grande dello sci, Zeno Colò, “uomo di coraggio, muscoli e passione”. Per fortuna questo momento per ricordare un importante personaggio dello sci italiano e mondiale non è passato in sordina, anche se crediamo che nel passato meritasse sicuramente di più. E’ stato il comune di Abetone/Cutigliano a dare il via ad una serie di eventi dedicati al campione del Km Lanciato e di altre importanti vittorie, con la creazione di un Comitato composto sia da cittadini della montagna pistoiese, dove Zeno abitava che da persone che amano quella montagna pur vivendola solo turisticamente. Tutto è iniziato con l’inaugurazione delle celebrazioni del Centernario il 7 dicembre 2019 con il Premio “Una vita per la Montagna – Memorial Gaetano Coppi” e di una bella mostra allestita nelle sale della biblioteca dell’Abetone che ha visto entusiasmo e grande volontà nel ritrovare cimeli, ricordi, libri, articoli di giornali d’epoca tra i quali spiccano gli sci della vittoria di Oslo, quelli realizzati in legno dalla ditta pisana Cambi, tutto per ridare lustro a quei momenti di grande entusiasmo per il piccolo abitato della montagna pistoiese che negli anni cinquanta forniva alla squadra nazionale italiana di sci la maggior parte dei sui atleti.
Dobbiamo ricordare che l’Abetone fu il vivaio di campioni, oltre il grande Zeno Colò è doveroso ricordare anche Celina Seghi, oggi centenaria rappresentante dello sci femminile, Vittorio Chierroni, Paride Miliante e tanti altri che hanno arricchito il medagliere della montagna pistoiese. Ripercorriamo le principali tappe delle sue vittorie che lo hanno consacrato tra i grandi dello sci:
1947 – record del KM Lanciato a Cervinia con 160 km orari, record imbattuto per 17 anni.
1950 – Mondiali di Aspen – Stati Uniti, primo discesa libero e slalom gigante, secondo nello slalom speciale. Diventò il primo italiano a vincere in questa specialità.
1952 – Giochi olimpici di Oslo, vittoria nella discesa libera.
Purtroppo i giochi di potere lo portarono ad un discussa e ingiusta squalifica che ancora oggi fa discutere e pensare, tanto da ipotizzare che la sua esclusione dai giochi olimpici fosse un prezzo da pagare per poter avere le Olimpiadi Invernali a Cortina nel 1956. Il suo brillante dinamismo sugli sci oscurava troppo altri campioni internazionali, pensate che ai mondiali del 1954, dove fece da apripista, il suo tempo risultò il secondo assoluto e in quel momento non aveva certo sciato per vincere. Magra consolazione vedere riconosciuti i propri diritti solo nel 1983, quando la Fisi revocò la squalifica. Comunque il suo medagliere continuò ad arricchirsi in campo nazionale fino al 1956; ai Campionati italiani di sci alpino conquistò complessivamente ventinove medaglie, delle quali nove in discesa libera, quattro in slalom gigante, dieci in slalom speciale e sei in combinata. Famosa la sua posizione aerodinamica ad “uovo” che curiosamente raccontava fosse nata per portare le fascine di legno senza sbattere contro i rami degli alberi. Veniva chiamato dagli americani “l’italiano pazzo”, per la sua spericolatezza, infatti gareggiava senza mettersi nemmeno un casco, tanto che l’amico ciclista Fausto Coppi gli fece arrivare un caschetto da ciclista, scrivendogli “mettiti almeno questo…”.
USA – Aspen 1950
Del campione Zeno Colò è importante ricordare l’uomo, persona fortemente attaccata alla sua montagna e ai suoi boschi, dai quali non si separerà mai, anzi, continuerà a vivere l’esperienza di “boscaiolo”, era infatti facile incontrarlo in estate mentre si occupava del taglio del bosco abetonese. Maestro di sci ricercatissimo, ha insegnato a schiere di ragazzini che lo ricordano ancora con grande affetto e ammirazione nonostante il suo carattere acerbo e schivo, ma la sua grande impresa fu l’ideare quel grande impianto di risalita che ha dato un forte sviluppo al comprensorio sciistico dell’Abetone, collegando il versante della Val di Luce con quello abetonese e del Pulicchio; parliamo dell’Ovovia, ovvero della Società Funivie Abetone. Zeno Colò studiò e disegnò con grande impegno le tre piste che scendono dal Monte Gomito, piste per gare di alto livello e che hanno il suo nome: Zeno 1, Zeno 2 e Zeno 3. Quei momenti videro ancora Zeno Colò in prima fila, con il prezioso trattore era lui stesso a portare in quota il materiale che serviva per la costruzione dell’impianto. Oltre all’interessante mostra organizzata all’Abetone, anche Madonna di Campiglio ha voluto ricordare il Campione il 7 e 8 gennaio, un momento per rivivere la vittoria sulla famosa pista 3Tre del Canalone Miramonti, anche l’edizione abetonese di Sghiando 2020 sarà dedicata al Campione, mentre a Cortina dal 18 al 22 marzo le finali di Coppa del Mondo saranno improntate alla memoria di Zeno e per finire il Pinocchio sugli Sci, altro momento di forte legame tra il mondo del “boscaiolo” Zeno Colò e il burattino di legno.
Franco Cambi con i famosi sci di Oslo
Il 14 febbraio anche i colori del Carnevale di Viareggio hanno omaggiato Zeno Colò, infatti il legame si è creato con la complicità del maestro Roberto Vannucci, costruttore di carri, il quale grazie alla richiesta del sindaco dell’Abetone Diego Petrucci, si è reso disponibile a ideare il manifesto per ricordare il centenario di Zeno Colò. Mariolina Marcucci, presidente del Carnevale di Viareggio ha sottolineato come la memoria di Zeno Colò sia dentro tutti coloro che lo hanno conosciuto e vissuto i momenti di uno sci da pionieri, mentre Marcello Lippi, già CT azzurro, con il suo intervento ha creato quel legame sportivo tra un paese di montagna e una cittadina di mare come Viareggio. Simpatici gli interventi del nipote Serarcangeli, di Franco Cambi e di Samuele Marconi dell’Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese dove è stato scoperto l’asteroide che porta oggi il nome di Zeno Colò. Un’abetonese, Clarissa Tonarelli, oltre ad aver coordinato l’allestimento della mostra all’Abetone sul campione, ha scritto un libro su Zeno Colò, un ricordo tracciandone il profilo umano, “Zeno Colò uomo d’altri tempi. Ricordi ed emozioni”, un simpatico insieme di memorie fotografiche e momenti di vita, anche di tutti i giorni che fanno di Zeno un uomo che ha sempre amato la sua montagna, fino al quel 1993 quando è stato rapito dal male del secolo.