LE EMOZIONI NEL PRIMO MUSEO MULTIMEDIALE ITALIANO DEL VINO DI PRIOCCA, NELLE TERRE DELLE LANGHE E DEL ROERO
Di Mariella Morosi
Una grande azienda vitivinicola, Mondodelvino, ha dedicato una parte della sua struttura operativa di Priocca (Cuneo) al primo museo multimediale italiano. La conoscenza del vino nelle sue dimensioni storiche, culturali e sociali si lega così alla sapienza antica dell’uomo che sa trasformare un frutto della terra in quel nettare, mediazione simbolica tra il mondo umano e quello divino. Ma il vino qui non viene raccontato nella classica staticità museale, con esposizione di reperti di antiche vendemmie, di torchi, attrezzature o pannelli illustrativi. L’emozione di percorrere la storia del vino qui è coinvolgente e immediata, affidata alle suggestioni multisensoriali di apparati ad altissimo tenore tecnologico, fondate sulle espressioni più sofisticate e spettacolari della tecnologia. Il visitatore ne vive la storia e in un’affascinante processo interattivo e ne diventa protagonista. Non a caso all’entrata del museo domina la scritta: “Il vino spiega chi sei tu”.
All’interno delle varie sale il percorso è articolato e dinamico con schermi e totem da interrogare e su cui confrontarsi come in un gioco, con i sensi impegnati nella scoperta di aromi e profumi. La visita impegna i sensi del visitatore a cominciare dall’olfatto: il profumo è infatti il protagonista e il suo corredo olfattivo ne definisce il quadro aromatico grazie a speciali installazioni a disposizione del pubblico. C’è tutto sulla sterminata famiglia dei vitigni legata alle migrazioni dei popoli, alla sostenibilità, alla trasformazione e persino all’abbinamento giusto con il cibo, con i consigli degli chef. Anche la location del museo sembra non essere stata scelta casualmente: siamo nelle terre delle Langhe e del Roero, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e già, ad appena poco più di un mese dalla sua inaugurazione, il Museo si conferma come meta privilegiata nei circuiti turistici di Roero, Langhe, Asti e Monferrato.
A volere questa struttura, con un ingente impiego di professionalità e di risorse, è stato un signore del vino di origine romagnola, Alfeo Martini, che alcuni decenni fa comprese prima di altri le potenzialità qualitative, economiche e occupazionali del settore intraprendendo azioni pionieristiche poi divenute patrimonio internazionale. Presente solo al taglio del nastro con il sindaco di Priocca, Marco Perosino e tutte le istituzioni locali, il fondatore di Mondodelvino ha lasciato ai flashes e alle telecamere il figlio Marco, Ceo di Mondodelvino, oggi uno dei più grandi player del vino italiano, con cantine in Piemonte, Emilia Romagna e Sicilia. «Con Wine Experience – ha detto Marco Martini- abbiamo voluto offrire all’enoturista e al semplice curioso un’occasione per scoprire l’universo del vino andando oltre la bellezza dei territori viticoli, esplorandolo attraverso l’ausilio delle tecnologie digitali e multimediali in un percorso esperienziale unico nel nostro Paese. ». La città di Priocca si è già solidamente messa al centro degli itinerari enoturistici piemontesi, tra le colline del vino già tanto amate e celebrate da Cesare Pavese, Edmo Fenoglio e Giovanni Arpino. E proprio sul tema de “Il valore della bellezza oltre il gusto” si era svolto all’inaugurazione del museo un dibattito tra grandi protagonisti del mondo enoico nazionale, coordinato da Federico Quaranta con Mario Fregoni (presidente dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino), Maria Elena Rossi direttore Enit, Paolo Massobrio de Il Golosario, il giornalista Umberto Gambino, lo chef Luciano Tona direttore dell’Accademia Bocuse D’Or Italia), Michele Coppola, director Arte di Intesa Sanpaolo e Riccardo Cotarella presidente di Assoenologi.
È stato un dibattito appassionato a cui parteciparono tra il pubblico, anche il presidente dell’Unione Italiana Vini, Ernesto Abbona, e il produttore Angelo Gaja. «Non c’è niente di più bello di una vigna ben lavorata», ha detto Gaja citando Pavese. «La bellezza da noi c’è sempre stata – ha aggiunto – ma mancava la percezione che potesse essere un valore, e oggi sappiano che ha anche un valore economico. Ci abbiamo messo tanto tempo per capirlo”. Mario Fregoni ha puntato invece il suo intervento sulle buone pratiche per preservare un ambiente creato dall’uomo, quindi fragile. «Se perdiamo la bellezza del paesaggio – ha detto – perdiamo anche l’eccellenza del vino». La storia di Mondodelvino cominciò nel 1991 a Forlì quando Alfeo Martini, con enologi ed esperti internazionali come Roger Gabb e Chrisytoph Mack, diede vita a un modo innovativo di produrre e commercializzare il vino italiano di qualità: una visione coraggiosa in tempi in cui il vino era solo una commodity, al di là del legame con le aree territoriali in cui nasceva. La decisione di guardare “oltre”, dalla scelta dei terreni alle fasi produttive fino al marketing, non tardò a dare frutti a questa holding di aziende vinicole che oggi si posiziona tra le prime venti per volume di vendite. In Piemonte, a Priocca, c’è MGM Srl con l’affinamento e la produzione di vini classici Piemontesi, Cuvage Srl, ad Acqui Terme la produzione di Bollicine Piemontesi, in Sicilia Barone Montalto SpA, uno dei principali marchi di vini fini siciliani e in Romagna Poderi dal Nespoli Srl con Sangiovese di qualità e vini bianchi innovativi.