Una grande mostra al Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona.
(fino all’8 ottobre 2023)
di Luisa Chiumenti
Il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona ha dedicato una grande mostra a Luca Signorelli per i cinquecento anni dalla scomparsa, con numerosi prestiti internazionali. Interessante e corposo è l’afflato che si respira visitando la mostra, che mette in luce, attraverso l’intensità immaginifica delle tele, tutto il fermento del contesto storico e culturale in cui Signorelli visse ed operò, mentre si intravvedevano in Italia centrale i primi movimenti innovativi dell’arte nel passaggio tra il XV e il XVI secolo.
Luca Signorelli, visse a Cortona tra il 1445 e il 1523, anno della sua morte, e in questo importante anniversario, ecco che la sua città ha voluto render omaggio a colui che considera uno dei suoi più grandi figli, con una mostra a cui è stato dedicato un impegno molto considerevole, con l’apporto di studiosi, ricercatori e appassionati di alto livello scientifico. Promossa dal Comune di Cortona e dall’Accademia Etrusca di Cortona, sotto l’egida del Comitato Nazionale per le celebrazioni istituito dal MIC, organizzata da Villaggio Globale International e curata da Tom Henry, professore emerito all’Università di Kent e già Direttore della Scuola di Studi Classici e Rinascimentali dell’Università inglese a Roma, la mostra riunisce, dopo settant’anni dall’ultima occasione espositiva, una trentina di opere dell’artista provenienti da prestigiosi musei italiani ed esteri, compresi importanti prestiti da collezioni private e da oltreoceano.
Designato giustamente quale vero e proprio “faro” per i grandi artisti del Rinascimento, Luca Signorelli evidenzia in questa mostra, come è stato profondamente osservato, la “forza del suo colorismo, la portata e l’originalità della sue invenzioni tanto ammirate da Vasari, la potenza narrativa delle opere e la capacità che egli ebbe di andare oltre i suoi contemporanei. Grande impegno è stato profuso dal curatore e dal comitato scientifico nel cercare, non solo di esporre le 30 opere previste, ma anche di ricongiungere le opere disperse in tanti luoghi e siti, in Italia e all’estero, a partire dai cicli di affreschi che lo hanno reso famoso. Ecco quindi la possibilità di ammirare la ricomposizione, per quanto ancora possibile, della Pala di Matelica,realizzata nel 1504-1505 per la chiesa di Sant’Agostino a Matelica che era ormai smembrata e dispersa per il mondo a metà del XVIII secolo.
Ma tante sono le presenze di importanti opere in mostra, come ad esempio quella di due preziosi pannelli con la “Nascita e Il miracolo di San Nicola” (1508 – 1510 circa), per la prima volta di ritorno in Italia dagli Stati Uniti d’America (Atlanta); e ancora il ricongiungimento, mai riuscito in epoca moderna, della tavola centrale del Polittico della chiesa di Santa Lucia a Montepulciano, raffigurante la “Madonna e il Bambino in trono,”con la relativa predella, composta da tre pannelli (in prestito dagli Uffizi di Firenze), in cui Signorelli esalta particolarmente la sua grande forza narrativa.
Ed è giusto ricordare in proposito come il Vasari, nella relativa biografia, solo per Signorelli fece esplicito riferimento alla capacità immaginifica in un artista del Quattrocento, ricordando gli affreschi del Duomo di Orvieto, capacità che aveva attribuito solo a Filippino Lippi. E per segnalare ancora un giudizio del Vasari, si può sottolineare quanto egli disse di Signorelli come “quella persona, che col fondamento del disegno, e degli ignudi particolarmente, e con la grazia della invenzione e disposizione delle istorie, aperse alla maggior parte degli artefici la via all’ultima perfezione dell’arte”.
Si segnala come le opere in mostra provengano dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, dal Museo Nazionale Capodimonte di Napoli, dalla Fondation Jacquemart-André di Parigi, dalla National Gallery di Londra, dal Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto, dalla Pinacoteca Comunale di Sansepolcro come pure dalla National Gallery of Irland di Dublino e dall’High Museum of Art di Atlanta. Ogni decennio di attività di Signorelli è presentato in mostra, a cominciare da un’opera proveniente da una collezione privata di New York, particolarmente interessante per il fatto di essere una delle primissime opere dell’artist., ancora sotto l’influenza di Piero della Francesca. Segnaliamo come la mostra, oltre ad essere accompagnata da un fitto programma di eventi (conferenze, concerti, lectio etc. ) legati a Signorelli, si integri con gli “Itinerari di Signorelli”, accompagnati anche da una guida e dal catalogo della mostra (entrambi editi da Skira), in una corposa rete di valorizzazione territoriale del grande pittore rinascimentale, con Cortona come centro.