di Luisa Chiumenti
La Galleria dei Carracci di Palazzo Farnese, capolavoro realizzato tra il 1597 e il 1608 da Annibale Carracci, con il fratello Agostino e con vari allievi, ha riaperto le sue porte al pubblico il 17 settembre scorso. E’ la prima volta che sui dipinti murali e gli stucchi ( per una superficie totale di più di 600 mq.), è stato effettuato un restauro puntuale e completo, anche se altri restauri furono realizzati fra il Seicento e l’Ottocento. Un Comitato scientifico composto da 35 eminenti studiosi provenienti da tutta Europa ha scelto di realizzare un “restauro conservativo” , in grado di rispettare e conservare il valore dell’opera, nella sua memoria storica.
Il deterioramento dell’opera, avvenuto nei secoli a causa delle infiltrazioni, le fessure, l’annerimento dei dipinti, ha portato gli studiosi ad organizzare l’intervento in due fasi: la messa in sicurezza e il consolidamento della struttura e successivamente una adeguata e delicatissima operazione di “pulitura”. Dopo gli interventi di descialbo e pulitura, le decorazioni in stucco romano e le dorature in foglia d’oro, presentandosi in buono stato, hanno richiesto soltanto interventi integrativi delle fessurazioni eseguite con “tecnica mimetica”, ma riconoscibile ad una visione ravvicinata. In occasione del restauro, le copie da calco in gesso delle statue marmoree della collezione Farnese eseguite negli anni ’70 del ‘900, disposte nelle nicchie della Galleria, dopo il restauro sono state ricollocate secondo la disposizione degli originali , indicata nelle incisioni di Pietro Aquila, del 1674 e di Giovanni Volpato, del 1777. L’Istituzione preposta al restauro è stata il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del turismo, on. Dario Franceschini, Direzione Generale Belle Arti e Paesaggio, arch. Francesco Scoppola, mediante la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed etnoantropologico e per il polo Museale della città di Roma, dott.ssa Daniela Porro (dipinti murali), la Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici del Comune di Roma, ora Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Comune di Roma , arch. Renata Codello (decorazioni in stucco, copie da calco, iscrizioni) e l’Istituto Superiore per la Conservazione e il restauro , arch. Gisella Capponi.
Interessante è notare come tutte le fasi di lavoro sia relative ai dipinti murali, che alle decorazioni a stucco, siano state documentate non solo con un video, ma anche fotograficamente e con puntuali rilievi grafici , accompagnando altresì l’intero corso dei lavori, con accurate e continue ricerche scientifiche. Ma ricordando che il committente è stato il Ministero Affari Esteri – Ambasciata di Francia in Italia ( Ambasciatrice di Francia in Italia, S.E. Catherine Colonna), si deve anche sottolineare la presenza di un Mecenate quale il “World Monuments Fund – Sig.Bertrand du Vignaud, senior Advisor WMF Europe ; Sig. Yann Jurez l’Ancien, Projects Manager. Notevole è stato anche il progetto di illuminazione della Galleria, sviluppato da Consuline Architetti Associati e Albertin & Company Società di ingegneria. L’intera operazione, di altissimo valore artistico e tecnico, ora restituita alla pubblica visione, sarà ben presto illustrata in una prossima pubblicazione di alto livello scientifico.
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