Una mostra nelle sale terrene di Palazzo dei Conservatori.
(fino al 21 ottobre 2021)
di Luisa Chiumenti
L’esposizione, che è stata promossa da Zètema Progetto Cultura e la progettazione di Studio Visuale, è stata ospitata nelle sale terrene di Palazzo dei Conservatori ai Musei Capitolini.
La mostra presenta una serie di interessanti progetti di sviluppo urbano della città di Roma, predisposti in un percorso di sette “distretti”, allo scopo di rendere realizzabile un vero e proprio piano globale di innovazione e rigenerazione della città.
Il filo conduttore dell’intervento è stato quello di rendersi conto del fatto che Roma, attraverso i secoli ha dimostrato di essere in grado di rinnovare se stessa ubbidendo a rinnovate istanze sociali o lavorative o economiche. E così oggi, senza minimamente perdere la propria identità, Roma è in grado di innovarsi ed avviarsi verso l’attuazione di una vera e propria smart city.
Ed ecco così presentati in mostra circa 100 progetti di rigenerazione urbana per raggiungere il livello di una città molto aperta e condivisa da ogni settore della popolazione attiva. Alcuni di essi erano stati già presentati il 7 e l’8 settembre 2021 al MIPIM di Cannes, la fiera di riferimento in Europa per il mercato del Real Estate
Attraverso un percorso espositivo, quasi del tutto digitale, tra rendering, video e disegni, viene così illustrato come può trasformarsi ogni quartiere cittadino, evolvendosi, ma pur sempre in stretto rapporto con la propria originaria identità, realizzando spazi di aggregazione sostenibili con un grande lavoro culturale e sociale che crei distretti creativi e produttivi, oltre a poli per la ricerca e le start-up.
In tal modo si può dar vita al PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, lo strumento d’ avvio di una città del futuro che tenda sempre a valorizzare e migliorare l’apporto ambientale di ogni singolo territorio, sia di carattere urbano che periferico. Si pensi così ad esempio a tutte quelle che sono state definite come “meraviglie naturali del litorale di Ostia” o “all’atmosfera cosmopolita dell’Esquilino”, dal patrimonio artistico e culturale del Centro storico alle utopie novecentesche dell’Eur, fino all’archeologia industriale del quadrante Ostiense” Ma anche le stazioni ferroviarie e le aree contigue sono viste nell’ottica di costituire una sorta di “hub attrattivi” sia per gli stimoli della ricerca che per la crescita industriale. In un video introduttivo l’esposizione, al di sotto di una raffigurazione della Lupa Capitolina, mostra una scenografia digitale con i molti progetti futuri, disposti su gradoni e fruibili, sempre in video, in una serie di 7 aree tematiche corrispondenti a 7 distretti della città. Ed ecco così apparire la “città e il suo mare” (Sea District), che da Ostia conduce alla forte consistenza architettonica e urbanistica dell’Eur, lungo la direttrice di via Cristoforo Colombo. Poi si passa, attraverso alla sezione “nostro sud “ South Modern District), verso il quartiere Ostiense e la sua archeologia industriale nata fra il XIX e il XX secolo. E segue poi “S.M.I.L.E”, la ferrovia che unisce la città “ Railway Circle Line), ed evidenzia assai bene quale può essere la centralità e l’attrattività dei nodi ferroviari.
Molto in risalto in risalto è l’importante distretto del “Polo Est “(The East Pole), fulcro di una nuova polarità urbana da raggiungere attraverso la riorganizzazione organica e funzionale del quadrante Tiburtina/Pietralata. In effetti sono davvero mille i diversi volti di Roma che vengono quindi espressi in “Tante città in una” (Geo Areas) in cui appaiono i diversi aspetti della città con i suoi numerosissimi e variegati spazi di aggregazione culturali e sociali e altrettanti programmi di rigenerazione in tutta la città. E ancora “La città olimpica” (Olympic Vision District), che narra con attenzione la nascita e lo sviluppo del quartiere Flaminio, divenuto negli ultimi tempi uno fra i più dinamici della capitale, per il “fermento culturale dei suoi spazi architettonici e artistici”. Da ultimo ecco la sezione “Al Centro del futuro” (Eternal District), con i progetti che, “nel rispetto della tradizione, proiettano il centro storico di Roma verso una nuova idea di nucleo urbano”. Molto interessante l’idea di redigere una sorta di catalogo gratuito da portare ovunque per proseguire l’esperienza di visita della città, ma anche l’’idea adottata perché ciascun visitatore possa approfondire le varie tematiche di innovazione e sviluppo proposte, attraverso l’iniziativa di corredare tutti i progetti esposti in mostra di un proprio codice QR che sarà consultabile poi individualmente attraverso i video , le immagini e i testi , nonché i crediti di ogni progetto.
Per informazioni: Zetema Progetto Cultura