
Di Luigi Gnaccarini
Roma non è solo la Città Eterna, ma anche la capitale mondiale delle opere di Caravaggio. Nessun altro luogo al mondo può vantare un patrimonio così ricco di capolavori del maestro lombardo: ben 26 opere, custodite tra musei, chiese e collezioni private. Questo itinerario attraverso la città non è solo un viaggio artistico, ma un’immersione nel cuore pulsante di un genio che ha rivoluzionato per sempre la pittura. Passeggiando per le strade di Roma, sembra quasi di incrociare lo sguardo inquieto di Caravaggio in ogni angolo. Il percorso inizia inevitabilmente dalla Chiesa di San Luigi dei Francesi, vicino Piazza Navona. Qui, nella Cappella Contarelli, si possono ammirare tre dei suoi capolavori più celebri: La Vocazione di San Matteo, dove la luce divina squarcia l’ombra chiamando il santo alla sua missione; San Matteo e l’Angelo, che coglie l’evangelista intento a scrivere sotto la guida celestiale; e Il Martirio di San Matteo, una scena cruda che racconta la violenza e la fede con un realismo travolgente.
Proseguendo verso la Basilica di Sant’Agostino, si rimane rapiti dalla Madonna dei Pellegrini. Qui Caravaggio rompe ogni schema, rappresentando la Vergine con una naturalezza terrena e i pellegrini con piedi sporchi e volti segnati dalla fatica, creando un’immagine di devozione autentica e toccante. Poco più avanti, nella Basilica di Santa Maria del Popolo, due altre opere straordinarie attendono lo sguardo del visitatore: La Conversione di San Paolo, un momento abbagliante di rivelazione divina, e La Crocifissione di San Pietro, che immortala l’apostolo nel momento della sua morte con una potenza emotiva senza pari.
La Galleria Borghese è un’altra tappa imprescindibile per chi vuole comprendere l’anima di Caravaggio. Qui sono conservate alcune delle sue opere più iconiche: il Bacchino Malato, un autoritratto che svela la vulnerabilità dell’artista; la Madonna dei Palafrenieri, dove la lotta tra il bene e il male si materializza in pennellate di straordinaria forza; e San Giovanni Battista, un ritratto intimo che mostra il giovane santo in un momento di riflessione.
Proseguendo verso Palazzo Barberini, ci si trova di fronte alla celeberrima Giuditta che taglia la testa a Oloferne. L’intensità di questa scena lascia senza fiato: ogni dettaglio, dallo sguardo determinato di Giuditta al sangue che sgorga, racconta una storia fatta di coraggio e terrore. Nei Musei Vaticani, invece, La Deposizione di Cristo commuove con la sua delicatezza e il suo struggente pathos, ritraendo il momento in cui il corpo senza vita di Cristo viene deposto dalla croce.
Infine, nella Galleria Doria Pamphilj, il Riposo durante la fuga in Egitto offre una parentesi di dolcezza e serenità. Qui la Sacra Famiglia sembra sospendere il tempo, avvolta in una luce morbida e rassicurante.

ROME, ITALY – MARCH 27, 2015: Madonna of Loreto and pilgrims by Caravaggio (1571 – 1610) in Basilica di Sant Agostino (Augustine).
Roma custodisce il più vasto tesoro caravaggesco al mondo, un patrimonio che non è solo un insieme di opere d’arte, ma una narrazione viva e pulsante dell’anima di un artista tormentato. Ogni tela è un dialogo tra luce e ombra, tra sacro e profano, tra realtà e simbolo. Ammirare le 26 opere di Caravaggio disseminate nella capitale significa non solo scoprire un maestro, ma anche toccare con mano la potenza eterna dell’arte. Roma e Caravaggio sono inseparabili, due volti di una stessa bellezza senza tempo.