di Luisa Chiumenti
Il Praemium Imperiale è un premio “in honor of Prince Takamatsu” istituito affinchè il Giappone possa promuovere la pace nel mondo attraverso le arti. Si tratta di premiare tutte le arti: dalla pittura, alla scultura, alla fotografia, alla musica, oltre alla assegnazione di una Borsa di Studio (per giovani artisti. Tra i vincitori del Praemium Imperiale 2021, ci sono il fotografo Sebastiao Salgado e l’artista James Turrell, mentre Glenn Murcutt ha conseguito il Premio per l’architettura e Yo -Yo Ma per la musica. La Borsa di Studio istituita nel 1997 in occasione del decimo anniversario del Praemium Imperiale, quest’anno è stata assegnata alla Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Centrale del Restauro. Nato nel ’39 su progetto di Cesare Brandi e Giulio Carlo Argan, tale Istituto si fonda sulla ricerca, la formazione e l’attività sistematica e continua di restauro e di sperimentazione ed è finalizzato alla formazione di una figura innovativa di restauratore professionista, che dimostri di possedere le capacità tecniche in grado di portare a compimento interventi che abbiano le necessarie doti di multidisciplinarietà che vede insieme al lavoro gli storici dell’arte e gli esperti scientifici.
Ad ogni vincitore, che deve essere presente alla premiazione, viene riconosciuto il Premio non solo per i risultati conseguiti ma anche per l’influenza esercitata sul mondo dell’arte a livello internazionale oltre al contributo che ha saputo dare alla comunità mondiale con la sua attività. Il premio consiste in 15 milioni di yen (circa 122 mila euro), un diploma e una medaglia conferiti dal Patrono Onorario della Japan Association il principe Hitachi, fratello minore dell’imperatore emerito Akihito.La Japan Art Association, situata nel Parco di Ueno a Tokyo, è la più antica fondazione culturale del Giappone; fondata nel 1887, gestisce l’Ueno Royal Museum che organizza anche mostre d’arte e i suoi patroni onorari sono sempre stati membri della casa imperiale, a partire dal Principe Arisugawa. Il Premium Imperiale venne istituito nel 1988, in occasione del centenario, del defunto principe Takamatsu, patrono onorario dell’associazione per 58 anni. Egli voleva che il Giappone promuovesse la pace nel mondo attraverso le arti e fu nel 1989 che a Tokio si tenne la prima cerimonia di premiazione. Successivamente il riconoscimento del valore universale dell’arte , una sorta, come si è detto, di “Premio Nobel” per le arti, ha continuato ad affermarsi ogni anno, sempre sulla base delle segnalazioni di appositi comitati presieduti da consiglieri internazionali di altissimo livello.
Come di consueto la proclamazione dei vincitori è stata fatta da Lamberto Dini e quest’anno si è svolta nella sede del Ministero della Cultura al Collegio Romano, nella Sala Spadolini alla presenza del ministro Franceschini. Ed ora, prendendo contatto con le singole arti, ci soffermiamo con piacere dinanzi alla produzione dell’architetto Glenn Murcutt, primo australiano a essere insignito del Praemium Imperiale, ma londinese di nascita. Ed è innanzitutto da ammirare non soltanto la sua grande attenzione per la salvaguardia dell’ambiente in cui l’architettura deve inserirsi con perfetta armonia (in particolare egli lavora in Australia), ma anche per il suo modo di lavorare, che privilegia (e mi permetto un plauso in proposito perché condivido tale metodo), il disegno “a mano libera” che è l’unico, a mio avviso, che permetta che l’idea, già presente nell’animo del progettista, trovi i suoi tratti sul foglio in via diretta, con una immediatezza e spontaneità che nessun mezzo digitale potrà mai dare! Ed è per questo che egli stesso dice di essere “uno scopritore”, consapevole del fatto che ogni opera esista già “in nuce” nell’ambiente in cui andrà a far parte e che sia solo necessario “scoprirla”. E ci piace concludere fermandoci sulla musica del violoncellista Yo-Yo-Ma, vincitore del Praemium Imperiale: un “Bambino prodigio” nato da genitori cinesi a Parigi che, iniziando a studiare violoncello a quattro anni con il padre, a soli sette anni, trasferito con la famiglia a New York suonava già per i presidenti Kennedy e Eisenhower.