Art Forum – Via della Buona Fortuna, 2 – Capena (Roma).
(fino all’8 ottobre 2022)
di Luisa Chiumenti
Si tratta di una esposizione percorsa da una creatività densa di messaggi innovativi, che coinvolgono molto attivamente lo spettatore, invitandolo ad attivarsi egli stesso per partecipare appieno al “messaggio” che l’opera vuole condividere con lo spettatore. Op Art, Arte Cinetica e Light Art corrono si sono affermate parallelamente alle arti visive e plastiche, suscitando un vivo interesse negli artisti, alcuni dei quali, alla fine degli anni Cinquanta e Sessanta, suggestionati anche dai processi di industrializzazione che sempre più velocemente stavano conferendo un nuovo corso agli indirizzi culturali della struttura sociale, ne assunsero alcuni stimoli pregnanti anche nell’ambito della pratica artistica. Tutte le opere esposte fanno parte della Collezione Wurtz e sono state selezionate dalla curatrice, in un allestimento nitido e molto efficace nella giustapposizione dei diversi orientamenti delle espressioni artistiche prese in esame. L’esposizione si presenta quindi come una sorta di viaggio attraverso “l’Arte Cinetica, Op e Light Art” nell’intento di stimolare la partecipazione diretta del pubblico, chiamato ad “indagare le potenzialità” di :luce, spazio, colore, prospettiva e movimento. Quest’ultimo in particolare può essere, in molti casi solo illusorio, ma anche fisico, realizzato appunto con la partecipazione attiva dello spettatore.
Attraverso l’utilizzo di materiali e tecnologie avanzate, meccanismi e strutture industriali, questi artisti cercano “collegamenti tra mondo e arte, tra funzionalità dell’opera e il suo valore estetico”. Gli artisti “cinetici” si concentrano sullo studio della visione, dei fenomeni ottici e della luce, trascinando lo spettatore verso una percezione personale e psicologicamente vissuta.E tutto ciò viene realizzato dai vari artisti usufruendo di tecnologie avanzate, con cui la luce (spesso elemento principale della creatività di alcuni artisti come Morellet, Carreño, Perez Flores o anche Gun Gordillo) cooperano strettamente con i materiali adottati. Ma fermiamoci in particolare su quanto propongono, con molta semplicità ed altrettanta efficacia Tinguely, con l’azione di un piccolo motore elettrico o Calder con i suoi “mobiles” semplicemente mossi dall’aria.Ma ancora di più affascina e stupisce un’opera che Lucio Fontana propone apparentemente al di fuori dei suoi consueti e ben noti canoni: un tondo su metallo e luci al neon, valorizzato dal colore verde della vernice.
Ed ecco, dominante, al centro del grande salone espositivo, spiccare i colori consueti di Niki de Saint Phalle che presenta la scultura “L’Illuminazione” , l’artista di cui tutti ricordiamo l’affascinante sequenza dii vivaci sculture, nel “Giardino dei Tarocchi”, realizzato con Jean Tinguely. 35 le opere in mostra, appartenenti tutte alla Collezione Würth; e collezionate dal 1953 al 2012; in esse appare approfondito soprattutto lo stretto legame esistente appunto fra Op Art, Arte Cinetica e Light Art) , che presero ad avanzare poi contemporaneamente. La mostra è accompagnata dal catalogo edito da Swiridoff con la prefazione di C. Sylvia Weber e Beate Elsen-Schwedler, rispettivamente direttrice e vicedirettrice della Collezione Würth, e un saggio di Werner Spies, ex-direttore del Centre Georges Pompidou di Parigi e uno degli storici dell’arte più influenti del XX secolo. Invitando infine i lettori ad una visita accurata della bella mostra vorremmo sottolineare ancora come la rassegna si apra, al piano inferiore, con le opere di alcuni degli artisti che hanno ispirato la fondazione teorica dei movimenti come Josef Albers,František Kupka, Auguste Herbin, Alexander Calder e Lucio Fontana.
Per informazioni:
art.forum@wurth.it
Tel. 06 90103800