l’installazione d’arte contemporanea firmata Daniel Buren
Alla presenza dell’artista è stata illustrata a Roma un’opera senz’altro innovativa nei riguardi di un certo modo di rispettare il Centro storico della Capitale, preservandolo da qualsiasi tentativo di inserimento di opere d’arte contemporanea. La conferenza stampa si è svolta proprio nel lussuoso locale situato al piano terreno di quel Palazzo De Angelis, che vedrà l’inserimento dell’opera di Buren su una delle sue facciate, quella laterale -su via delle Muratte-, rimasta fin dall’inizio in mattonicini a vista e priva di quelle suggestive grandi colonne in ghisa, sormontate da un prestigioso cornicione dipinto, di cui si fregiano le altre facciate.
L’opera consiste nella giustapposizione di una parete di grandi dimensioni (370 mq), in cui viene rappresentata una successione programmata e alternativa di forme geometriche semplici curvilinee e quadrangolari, di cerchi e di rombi, che giocano luce e colore su supporto di vetro di grandi lastre, visibili di giorno come una sorta di affresco e illuminati di notte.
Siamo nel cuore della Roma barocca e qui arte e architettura cercano di trovare un’armonia ben diversa da quella nella quale sono nati. Tuttavia, anche se l’impatto è forte, il coraggioso artista ha comunque avuto il merito, come negli altri suoi analoghi innumerevoli progetti allestiti in altre piazze italiane, di dare testimonianza delle istanze che l’arte contemporanea da tempo tenta di portare avanti a livello urbano, accompagnandosi alle pur forti testimonianze del passato.
Il progetto sarà inaugurato entro l’estate del 2019, secondo quanto ha annunciato l’imprenditore Salvatore Leggiero, appassionato d’arte e promotore attento ed oculato dell’unione fra arte e architettura, che è alla guida di una società immobiliare che in Italia ha aderito al progetto “B-corpotation”, che, sulla base di un fervido dialogo “impresa-cultura”, si propone di dare benefici alla società e non soltanto profitti all’impresa. Il palazzo inoltre -di 6 piani con 67 camere- dopo una radicale ristrutturazione, diventerà il primo esclusivo boutique hotel della catena IBEROSTAR, multinazionale spagnola al 100% a conduzione familiare con sede a Palma di Maiorca.
Il progetto di Buren ha incontrato gli intendimenti della Soprintendenza, nella persona del Soprintendente Prosperetti, che ha fra l’altro ha ricordato di avere molto bene “lavorato” da architetto, con Buren artista, in profonda intesa culturale e professionale, in perfetta fusione di intenti per la salvaguardia del patrimonio artistico architettonico italiano.
Ricordiamo che l’artista francese ha ottenuto notevoli riconoscimenti per la sua opera e in particolare nell’86 gli sia stato conferito il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia e nel 2007 gli sia stato attribuito il Praemium Imperiale per la pittura.
di Luisa Chiumenti