La figura di Elisabetta Sirani, giovane artista bolognese piena di talento, abile pittrice, estremamente sensibile, scomparsa a soli 27 anni, è stata spiritualmente avvicinata a quella del giovane capitano della ACF Fiorentina Davide Astori, morto improvvisamente in giovanissima età. Alla Sirani infatti è stata dedicata la mostra Dipingere e disegnare “da gran maestro”: il talento di Elisabetta Sirani (Bologna, 1638-1665)”.
Molta vasta è stata la sua produzione artistica di incisioni, dipinti e disegni che ella realizzava con straordinaria sicurezza e velocità esecutiva e inoltre l’ammirazione per la sua arte da parte dei contemporanei era pari a quella che suscitava la sua straordinaria bellezza.
E fra le varie sue “abilità” pittoriche è forse da segnalare “un uso sciolto e sicuro del pennello e dell’inchiostro diluito”, oltre ad una grande professionalità nella tecnica dell’acquaforte.
Curato da Roberta Aliventi e Laura Da Rin Bettina, con il coordinamento scientifico di Marzia Faietti, il progetto di questa mostra ha portato a interessanti approfondimenti dei numerosi studi di cui era stata oggetto l’artista dagli anni ’70 del secolo scorso.
Fra essi ad esempio sono da ricordare i “gender studies” riferiti alla particolare produzione legata proprio alle artiste bolognesi. 33 le opere presentate nella attuale esposizione, giunte in prestito da raccolte italiane pubbliche e private, con tematiche che vanno dal sacro alla ritrattistica, affrontando tuttavia spesso anche soggetti allegorici e storici, rappresentati a volte con iconografie fuori da ogni convenzione.
Ed in particolare vorremmo comunque segnalare il bellissimo ”Autoritratto come Allegoria della Pittura” proveniente dal Museo Pushkin di Mosca.
Esaminando gli epistolari e le carte di alcuni archivi, oltre a pubblicazioni a stampa in prosa e poesia, venute alla luce in epoca a lei contemporanea, si deduce come ella fosse al centro di un salotto culturale in cui, molto ammirata da tutti, riceveva personalità della politica e del mondo della cultura di tutta Europa.
Notevoli i suoi rapporti anche con i maggiori esponenti del mondo culturale bolognese, che la fecero avvicinare ben presto alla Firenze dei Medici ed in particolare al cardinale Leopoldo grande collezionista dell’epoca.
Per informazioni visita il sito degli Uffizi
Testo di Luisa Chiumenti