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UNA MOSTRA AL CASINO DEI PRINCIPI DI VILLA TORLONIA
(fino al 30 ottobre 2022)
di Luisa Chiumenti
Il Casino dei Principi di Villa Torlonia presenta un particolare esempio di un sodalizio “umano ed artistico “ in una mostra antologica che evidenzia, con estrema chiarezza i due linguaggi, totalmente diversi e in realtà complementari di due artisti, Manlio Amodeo e Savina Tavano, il cui incontro, avvenuto all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino nella seconda metà degli anni ’50 fu determinante per lo sviluppo della loro comune carriera artistica.
Manlio Amodeo e Savina Tavano hanno avuto un percorso di ricerca comune che bene è espresso in queste parole scritte da Savina: “ Vita dura in questi ultimi centocinquanta anni per gli artisti […] pungolati da un mare di tendenze nuove, fortemente gravati (nonostante le apparenze) da divieti e tabù”. Ed è interessante notare come entrambi abbiano saputo in certo modo raccordare una vera e propria immersione nella cultura visiva del ‘900, con la modernità ad esempio, dell’arte americana del ‘900. Basti pensare alla “scoperta” da parte di “American gothic” di G.Wood, o delle fascinose espressioni pittoriche di Hopper e delle illustrazioni di Norman Rockwell.
Ed era il 1959 allorché i lavori di Manlio e quelli di Savina cominciano ad apparire insieme su delle pareti della Galleria San Sebastianello di Roma e l’anno successivo li vedrà, sposati a Milano, al lavoro, come illustratori per la Casa editrice Mondadori. Trasferiti a Firenze nel 1963, continuano il lavoro di illustratori per Sansoni, finché, tre anni dopo sarebbe stata Roma ad accoglierli, per dedicarsi essenzialmente alla produzione artistica, abbandonando l’editoria e le arti applicate.
Tale scelta venne in certo modo stimolata anche da una particolare circostanza: l’acquisto fatto da Manlio nel 1973, di un antico torchio litografico a stella, per portarlo allo studio di via della Vetrina. E sarà qui che cominceranno tutte le esplorazioni e le sperimentazioni sulla tecnica di stampa e quelle “pitture litografiche” che sono infatti presentate nelle preziose grafiche tirate dai due artisti in pochissimi esemplari se non come pezzi unici.
06-2012-Amodeo- La caduta di Icaro
E vediamo ora in mostra ad esempio i ritratti realizzati su commissione sia da Manlio che da Savina con grande capacità di introspezione presentano una notevole qualità esecutiva, sia nella rappresentazione dei soggetti raffigurati che in quella degli sfondati di ascendenza rinascimentale. E ancora: se Savina realizza paesaggi su ispirazione di quelli rinascimentali, con una tecnica puntinista, che produce speciali, intense vibrazioni, del tutto originali.restituendone il fremito vitale e l’incessante vibrazione che pervade la natura, Amodeo così esprime la sua ispirazione: “Ho visto tante immagini e le ho racchiuse nel magazzino del mio inconscio”: un magazzino a cui attingere “per creare, tramite la pittura, mondi e personaggi fantastici”.
12-1991-1992-Tavano- da magliano all’Argentario
La mostra, ordinata in piccole sezioni e curata da Federico Strinati e Claudio Strinati, curatori anche del Catalogo, organizzata da “Dialogues raccontare l’arte” è stata promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Info 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)