Marchi di produzione e di possesso nella società antica una mostra ai Mercati Traianei
(fino al 20 novembre 2016)
di Luisa Chiumenti
Gli spazi prestigiosi dei “Mercati di Traiano”, assai suggestivi nella loro complessità scenografica, accolgono ora una mostra molto affascinante, dal titolo “MADE in Roma”. Si tratta di una mostra archeologica con preziosi reperti:marchi di produzione e di possesso nella società antica provenienti da prestigiosi musei romani, nazionali ed internazionali, curata dal Soprintendente Claudio Parisi Presicce, Lucrezia Ungaro, Marina Milella e Simone Pastor si presenta come un vero e proprio “viaggio” che dall’antico apre uno sguardo sul mondo moderno perché in effetti, come illustra molto bene l’ultima sezione, il concetto di marchio è giunto fino a noi. E molto chiaramente sottolinea Lucrezia Ungaro, Responsabile dei Mercati di Traiano –Museo dei Fori Imperiali Fori Imperiali, “la circolazione delle merci ieri come oggi è veicolo di benessere e di cultura, l’organizzazione del lavoro oggi come ieri è alla base di una società sana e progredita, oggi come ieri alle donne non compete solo il ruolo interno alla famiglia ma anche quello della gestione e partecipazione alle imprese: pochi ma significativi spunti che rendono i contenuti di questa mostra archeologica insoliti e originali”. E tra essi risalta ad esempio l’analisi attenta che viene fatta della forma dei marchi dei primi prodotti artigianali, ma anche il design del logo industriale e l’utilizzo della forma del prodotto come “veicolo di memoria del suo creatore”.
Come ricorda Paolo Vigliarolo nel suo saggio in Catalogo (ed. Gangemi), l’occasione per approfondire la conoscenza sui bolli laterizi, si è presentata durante i primi restauri effettuati al complesso dei Mercati Traianei, che hanno permesso di arricchire notevolmente il database del Museo. Ed è stato così che, percorrendo tutti e sei i livelli dei Mercati di Traiano, si sono potuti mettere in luce gli esemplari più interessanti, facendo riferimento ai bolli esposti poi nel percorso della mostra. E viene quindi spontaneo immaginare come gli oggetti che avevano i loro marchi, i loghi e le firme, con i più disparati simboli di proprietà e appartenenza facessero parte del “quotidiano” di un antico romano proprio come accade nel mondo contemporaneo, in cui ogni oggetto che ci circonda ha un suo marchio identificativo. Dai vetri ai piatti alle lucerne che arredavano le case, ogni oggetto portava impressi i simboli distintivi dei propri produttori, ma anche le derrate alimentari venivano trasportate in botti ed anfore marchiate da impresari e commercianti. Senza fra l’altro dimenticare come sussistesse allora il terribile “costume” di porre i “marchi di appartenenza” ( i “signa”) sulla pelle degli schiavi o sui condannati. Alcuni degli oggetti esposti provengono da prestigiosi musei internazionali, come quello che rappresenta in sé, in effetti, la “pubblicità di un mastro-vasaio di Colonia. Dal Römisch-Germanisches Museum der Stadt Köln (Germania, Colonia), proviene una triade di matrone di terracotta, datata alla 1^ metà del sec. II d.C. di piccole dimensioni (12,6 cm. di altezza, 11,5 di larghezza e 4,5 di spessore); dalla scheda in catalogo ricaviamo notizie molto interessanti, fra cui quella che riguarda proprio quel “Fabricius” che, “vasaio figurativo” nel II sec. a Colonia, firmava con due slogan molto singolari “A Colonia lo fece lo stesso Fabricius “ oppure “A Colonia lo fece Fabricius con le sue proprie mani”, da cui si ricava l’orgoglio dell’artigiano e la distinzione del proprio prodotto da quelli della concorrenza.
Le città erano comunque i più importanti centri di produzione nell’Impero Romano, fra cui vengono menzionati in particolare il “l’Arheološki muzej u Splitu (Croazia, Spalato)” e il “Museo Archeologico Nazionale di Aquileia”.L’esposizione, promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, si è valsa della organizzazione di Zètema Progetto Cultura, percorre la complessa storia economica e sociale dell’antica Roma, attraverso l’esposizione di quei “marchi”, ossia di quel complesso sistema di simboli identificativi e di riproduzione di valori e di esperienze che risalgono all’origine dell’uomo e che ha. Ne risulta l’immagine di una società “pre-industriale” che avrebbe gradualmente unificato, con un intelligente sistema produttivo e commerciale (fatto di botteghe, aziende, corporazioni, artigiani, trasporti, strade), differenti popoli e territori in una “communis patria”, attraverso il commercio poiché “essere “MADE in Roma”, significava far parte di una cultura multietnica negli stili, nelle tecniche, nei valori. Il percorso espositivo, animato da apparati multimediali e tutte le sezioni sono ricche di spunti e illustrate in modo molto chiaro, particolarmente efficace è fra l’altro il sistema di comunicazione dedicato anche ai più piccoli, organizzato in due macro sezioni. con un fitto calendario di attività didattiche. Invitando il lettore ad effettuare più di una visita alla mostra, facendo tesoro anche del fascino degli spazi offerti dai Mercati di Traiano alle diverse ore del giorno, si suggerisce anche una accurata lettura del prezioso catalogo.
Per informazioni:
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