Il Pinot Nero è il vitigno a bacca rossa più nobile ed elegante del mondo. Ma nello stesso tempo è il più impegnativo da vinificare: è una vera sfida per il vignaiolo trasformarlo in vino valorizzandone e rispettandone la sua identità.
Originario della Borgogna, questa varietà è arrivata in Alto Adige a metà Ottocento per iniziativa dell’arciduca Giovanni D’Austria, trovandovi le condizioni migliori per esprimersi, come in nessun’altra parte del mondo. Eppure viene coltivato in altre zone d’Italia e, attraverso le vie misteriose della storia, persino in Oregon, così come in Cile o in Sudafrica.
Peter Dipoli e Michela Carlotto, due vignaioli di Mazzon, hanno parlato di questo piccolo miracolo enologico in un libro, non autocelebrativo ma frutto di accurate ricerche e ricco di illustrazioni d’epoca. Tra le colline che sconvolgimenti geologici hanno formato con stratificazioni di porfido e calcare, le vigne di Pinot Nero si estendono per non più di 400 ettari con alcune microzone particolarmente vocate.
Una di queste, la più apprezzata, è proprio Mazzon, con poco più di 50 ettari vitati. Del suo vino, servitogli nel giorno delle sue nozze, il 4 febbraio 1869, scrisse con entusiasmo Gustav von Gasteiger mentre quello di Emil Vogl von Fernheim conquistò nel 1898 il diploma d’onore alla mostra di Vienna.
Il resto è storia documentata tra onori e riconoscimenti al vino e al lavoro degli uomini. Nel libro sono riprodotte le prime etichette in cui il nome di Mazzon è legato al Pinot Nero, le mappe e i documenti delle varie proprietà e i loro nomi storici. Il testo è un atto d’amore per questo piccolo comune e per il suo vino di collina tanto speciale, scritto perché resti memoria di quanto fatto dai nonni e dai padri che hanno abitato i masi di origine medievale, impiantando e coltivando vigne, talvolta in condizioni difficili, e vinificando con grande sensibilità interpretativa.
Perché, come scrivono gli autori citando Felix von Gasteiger, “E’ compito nobile di ogni generazione portare con sé una parte della tradizione e non calpestarla a priori, perché essa potrebbe contenere il germe per qualcosa di nuovo e di grande”.
di Peter Dipoli e Michela Carlotto
Editore: Retina Editore
Pagine: 96 p., ill.
EAN: 9788899834050
18 euro
Testo di Mariella Morosi