“Un domani vorrei essere ricordato come artista e non come designer”
Testo di Elena Mandolini
L’unico artista al mondo che realizza Sculture Vestite. Stefano Bressani crea i suoi quadri, realmente originali, utilizzando tessuti per immortalare i più disparati soggetti. Lo scorso gennaio 2013 si è tenuta, a Firenze, una serata – evento a lui dedicata, che ha registrato grande successo di pubblico ed appassionato i critici, fra cui il ben noto Francesco Mutti. Bressani racconta così la sua tecnica: “Parto dalla foto; poi riproduco il soggetto ricreando la stessa espressività della fotografia con i tessuti da me scelti. Utilizzo di tutto: cotone, pelle, latex, similpelle; e li cerco ovunque, sulle bancarelle in piazza oppure in un sexy shop. Non incollo, ne cucio niente: è tutto un gioco di incastri che poi sistemo mò di statue. Utilizzo strumenti creati appositamente da me”. Una passione diventata lavoro quasi per caso durante un corso di patchwork per addobbi natalizi, dove creando una complicata decorazione per l’albero, ha capito che doveva provare a dipingere con gli stessi materiali.
I suoi quadri vengono, spesso, associati al mondo della moda e del design; ma Bressani ha ben altro in mente: “Io mi ritengo un artista. Il design è un’altra parte del mio lavoro; è possibile che le mie opere d’arte facciano parte del design scelto per un ambiente, ma non sono la stessa cosa. Il mondo del design coinvolge opere ripetibili, commerciabili, al contrario le opere d’arte sono uniche. Un domani vorrei essere ricordato come artista non come designer”. Osservando con attenzione i suoi quadri si nota una differenziazione dei tessuti utilizzati. “E’ l’aspetto fondamentale del mio lavoro” – prosegue Bressani – “E’ una pop art diversa, tridimensionale. Per conferire all’opera un senso di vita, utilizzo stoffe con trame diverse per diversi tipi di pelle e diversi punti del corpo. Studio anche l’anatomia di un soggetto, che sia una persona oppure un oggetto inanimato”.
Bressani sottolinea, in oltre, l’aspetto ideologico del suo operato: “Tutti i miei lavori sono contraddistinti da una filosofia di partenza. Hanno carattere ed una forte presenza: è come se l’oggetto che volesse uscire. I chiodi che inserisco nei quadri servono proprio a questo: tengono fermi questi oggetti che vogliono uscire, ma al contempo entrare nel quadro”. Conclude l’artista: “ Utilizzo le immagini come filtro per esprimere un concetto, che generalmente si accosta all’orginilaità, come per la Vespa. Feticcio ed oggetto di culto, ho cercato di ricreare la sospensione meccanica con la ruota che quasi esce dal quadro. In ogni opera cerco di individuare e far risaltare un senso, un’idea; poi ognuno vi scorgerà una chiave di lettura personale”.
Notizie biografiche ed impegni futuri
Nato a Pavia nel 1973, Stefano Bressani si dedica fin da piccolo alla passione per il disegno. Autodidatta, inizialmente predilige l’uso del carboncino con cui impara la disposizione di luci e ombre. Successivamente si avvicina alla tecnica dell’acquerello per ritrarre le colline Pavesi, che per l’artista sono quello che più si avvicinano in assoluto di morbidezza legato all’ambiente che lo circonda. E’ da circa otto anni che si dedica alle sue Sculture Vestite e da quattro anni che ha deciso di farsi conoscere al grande pubblico con successo. Proprio in questo periodo, Bressani sta lavorando ad altre opere per un evento presso Palazzo Pitti ed un’altra personale sempre a Firenze; in oltre sta prendendo accordi per futuri impegni che lo porteranno fino a Los Angeles e in Canada.
Per maggiori informazioni: www.stefanobressani.it/