di Luisa Chiumenti
(fino al 1°ottobre 2024).
Il vernissage di questa particolare esposizione ha stupito cittadini e turisti con la visione delle grandiose sculture di Botero, affiancarsi ai più suggestivi angoli di Roma, a cominciare dalla terrazza del Pincio.
Belle le parole di Lina Botero, curatrice della mostra e figlia dell’artista, con cui ha subito reso il padre, mancato da poco, presente fra le sue stesse opere in accordo con l’accoglienza entusiasta della Capitale.
“Roma, città eterna: credo che nulla avrebbe potuto far più piacere a mio padre”, ha detto Lina in conferenza stampa a Palazzo di Ripetta:” Fernando Botero, che vedere le sue sculture monumentali esposte, oggi, nel cuore di questa città così straordinaria, capitale di questo Paese che lui tanto amava e che tanto influenzò la sua opera”.
In certo modo infatti l’Italia fu la sua seconda patria, anche per l’ammirazione per il suo immenso patrimonio artistico e culturale.
L’esposizione è stata realizzata dalla Fernando Botero Foundation in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni, BAM Eventi d’arte con Maria Isabella Barone e Lorenzo Zichichi de Il Cigno GG Edizioni.
Otto le opere monumentali dell’artista colombiano, universalmente riconosciuto per le sue iconiche figure voluminose, ciascuna installata in alcune delle piazze più belle di Roma.
Si tratta in effetti di una mostra che si svolge in comunicazione diretta con le strade e i monumenti della città, offerta a tutti, cittadini e turisti provenienti da ogni parte del mondo e che si rendono ben conto dell’afflato avvolgente con cui una città come Roma sa accogliere e poi dare a chiunque la gioia di unire fra loro tante bellezze.
Ed ecco così i due bronzi monumentali quali la “Venere dormiente” del ’94 e la “Donna distesa” del 2003 esposti sulla Terrazza del Pincio da cui si ammira uno dei panorami più belli del mondo e dove si è svolto il vernissage nella suggestiva atmosfera di uno dei più dignificativi tramonti di Roma.
A Piazza del Popolo ci sono poi “Adamo” ed “Eva”, statue posizionate vicino all’Obelisco Flaminio, e più avanti in linea verso Piazza Venezia, sulla destra del Corso, a Largo dei Lombardi, ecco il famoso “Cavallo con briglie” del 2009. Non lontano, a Piazza San Lorenzo in Lucina il “Gatto” del ’99, e più avanti nella Piazza di San Silvestro, la piazza restaurata dall’architetto Paolo Portoghesi, ecco la “Donna seduta” realizzata dall’artista.
Come ha sottolineato fra l’altro Zichichi, “la mostra nel cuore del centro storico può essere considerata anche un omaggio della Capitale al grande scultore colombiano che arricchisce alcuni dei suoi luoghi più noti con le sue sculture monumentali.”
Questa è la prima mostra dell’artista colombiano che si tiene dopo la sua morte). Era nato a Medellin in Colombia nel ’32 e la sua prima mostra venne inaugurata a Bogotà a soli 19 anni. L’anno successivo era già in viaggio attraverso l’Europa anche per studiare i grandi del Rinascimento, e soprattutto Piero della Francesca e Paolo Uccello in particolare. Certamente speciale il rapporto con Roma, ma anche Pietrasanta ha avuto grande peso nel suo percorso creativo il luogo; nell’83 vi acquistò anche una casa a e vi creò un suo atelier, socializzando amabilmente con la gente del luogo, durante i mesi in cui volentieri vi soggiornava. Innamorato del suo lavoro di artista s’interessava molto anche a quello degli artigiani, di cui esaltava le capacità e l’apporto creativo nel mondo dell’arte.
La mostra delle monumentali sculture di Botero lungo le strade e le piazze di Roma è una delle tante organizzate nel mondo. La prima si tenne nel ’92 a Parigi e successivamente le sue opere sono state esposte in 25 città del mondo, suscitando sempre stupore, ammirazione, curiosità e interesse.