Un viaggio millenario di uomini, idee e merci
Pier Luigi Bottino e Paola Foschi
Edizioni Minerva
pag.143 euro 16,90
di Lamberto Selleri
Ho conosciuto Il baco da seta nella mia infanzia da sfollato in Romagna, dove eravamo “ospitati” nello stesso granaio. Essendo io appassionato di storia, era inevitabile che mi imbattessi nuovamente nei bachi da seta, che hanno fatto la fortuna di Bologna dal XIII al XVIII secolo . In libreria si trovano manuali su come si allevano i bachi e libri di storia economica che trattano anche l’argomento dei bachi in Italia. Mancava all’appello un libro specifico sul ruolo che hanno avuto i bachi, e quindi la seta, sulla economia bolognese. Questa lacuna è stata colmata a seguito di un incontro conviviale promosso dal prof. Antonio Monti, direttore scientifico del gruppo Monti Salute Più, gruppo che a Bologna ha ripristinato il preesistente tessuto termale facendo così ”rivivere in chiave moderna ”le storiche terme inaugurate più di 2000 anni fa dall’ imperatore Augusto. Gli ospiti erano Pier Luigi Bottino già Direttore dei lavori pubblici di Bologna, carica che gli ha consentito di conoscere le acque che solcano il sottosuolo di Bologna, la Dott.ssa Paola Foschi ,laureata in Lettere Moderne con tesi di Storia Medioevale sull’ insediamento altomedioevale nel territorio bolognese e l’editore Roberto Mugavero della Casa Editrice Minerva. Questo incontro è stato propedeutico per la realizzazione del libro “La Via della Seta Bolognese”. Finalmente oggi possiamo conoscere nei particolari storia e cronaca di Bologna, vista, vissuta ed interpretata dal baco da seta bolognese. Gli antenati furono rapiti in Cina. I primi approdati a Bologna erano transfughi da Lucca. I tessitori bolognesi producevano allora una seta che oggi definiremmo ”firmata” e che nessuno in Europa riuscì mai ad imitare. Poi venne Napoleone che mescolò le carte a suo favore e la seta di Bologna cadde nell’oblio.