Un ricco e prestigioso programma ideato e diretto da Gilberto Santini
Testo di Michele De Luca
Enrico Cecchetti, (Roma 1850 – Milano 1928, originario di Civitanova Marche) è stato un ballerino, coreografo e il maestro di danza più famoso del XX secolo; nacque in un camerino del Teatro Apollo di Roma e il suo metodo di insegnamento è tuttora alla base delle accademie di balletto più grandi del mondo e in generale è il fondamento dell’insegnamento della danza. Gli allievi di Cecchetti in Russia, Inghilterra e Italia sono divenuti grandi danzatori, coreografi, direttori e hanno fondato le maggiori compagnie del secolo; tanto che il grande coreografo inglese Sir Frederick Ashton ha scritto che “un sano insegnamento come quello che si riceve con il metodo Cecchetti comprende una completa e pura teoria dei movimenti che rende il danzatore consapevole di se stesso ed in grado di affrontare qualsiasi stile e ruolo che viene chiamato ad interpretare. Questo è sicuramente l’ultimo scopo di ciascun vero interprete”. A partire dalla sua memoria, Civitanova Marche, ed esattamente da venti anni, ha sviluppato un importante progetto coordinato di attività legate alla danza, sotto il nome di “Civitanova Danza”, grazie alla preziosa sinergia tra Comune di Civitanova Marche, Azienda Speciale Teatri di Civitanova e A.M.A.T. (Associazione Marchigiana Attività Teatrali). Attorno alla tradizionale manifestazione principale – il festival estivo – si è andato componendo un articolato mosaico di interventi (programmazione regolare di spettacoli durante tutto il corso dell’anno nella rassegna “Civitanova Danza tutto l’anno”, progetti di coproduzione e residenza sotto il nome di “Civitanova Casa della Danza”, attività di formazione tra cui spicca il concorso internazionale “Civitanova Danza per Domani” in collaborazione con la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano) che ha imposto la città – unica realtà della regione Marche ad essere impegnata in maniera organica nell’ambito della danza – all’attenzione del pubblico e della critica nazionale ed internazionale.
Come ci dice il direttore artistico di “Civitanova Danza”, Gilberto Santini, studioso di teatro e docente presso l’Università di Urbino, dal 2007 nonché direttore di A.M.A.T, quella che lega Civitanova Marche alla danza è “una lunga storia d’amore, dilagata fino ad assumere il volto di un sodalizio che non accenna ad appassire. Che continua anzi, prodigiosamente, a rinnovarsi. Da dove nasce? La riscoperta del legame con Enrico Cecchetti esaurisce solo in parte la risposta. L’entusiasmo di una città che si rese conto che un proprio figlio fosse tanto illustre da aver lasciato profonda traccia di sé nel grande alveo della storia della danza fino ad essere riconosciuto come uno dei suoi più grandi maestri, fu certamente fondamentale per stimolare l’avvio delle attività, offrendosi anche come solida base su cui fondarne gli inizi. Come è altrettanto vero che al suo nome si deve parte della immediata riconoscibilità di cui Civitanova Danza gode in ambito nazionale e internazionale”. “Da 20 a 2.0” è lo slogan che accompagna la ventesima edizione del festival; l’importante traguardo dei venti anni della manifestazione guarda al futuro e diventa occasione privilegiata di evoluzione verso la forma festival. In quest’ottica il programma presenta due giornate di “festival nel festival” con prime italiane e assolute. Un cartellone ricco ed articolato si snoda tra il 20 luglio e il 15 agosto tra debutti, stelle della danza mondiale, maratone danzate dal tramonto a notte fonda, un campus estivo con i docenti della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala e dell’Opéra de Paris e due focus nazionali a conferma dello slogan “Civitanova danza tutto” che accompagna da qualche anno la manifestazione a testimonianza da un lato all’aspirazione a riunire in sé i rappresentanti del mondo e delle diverse culture, dall’altro alla tensione ad una onnicomprensività dello sguardo per le differenti tipologie di danza, diversi stili e linguaggi con cui la danza dialoga. L’apertura il 20 luglio “va ad abitare” tutti i teatri della città per il primo dei due “festival nel festival”, una vera e propria maratona che prende avvio alle ore 16.30 al Lido Cluana con Civitanova Danza “Focus” incontro realizzato in collaborazione con Adep / Federdanza (Agis), per proseguire a Piazza XX Settembre con “Happydancehour!” a cura delle scuole di danza della città e quindi al Teatro Cecchetti con “De visu in situ motus”, nuova creazione di Masako Matsushita, al Teatro Rossini con l’attesa prima italiana di “nuova creazione della francese Blanca Li per otto danzatori e otto robot che arriva al festival subito dopo il debutto assoluto al festival Montpellier Danse, per concludersi al Teatro Annibal Caro con il debutto in prima assoluta di “Pinocchio” di Virgilio Sieni, neo direttore della Biennale di Venezia Danza, che vede in scena uno straordinario performer non vedente.
Il programma di “Civitanova Danza” è densissimo e consultabile dagli interessati sui siti www.civitanovadanza.it e www.amatmarche.net. Ci si deve qui limitare a sottolineare alcuni momenti “salienti”. L’ormai consueto appuntamento con “Danza all’Opera”, un progetto di Civitanova Danza & Macerata Opera Festival, vede protagonista il 25 luglio all’Arena Sferisterio di Macerata la compagnia Aterballetto, formazione tra le più interessanti della danza italiana, con “Romeo and Juliet” di Mauro Bigonzetti, unico coreografo italiano ad aver creato una coreografia per il New York City Ballet. Sabato 3 agosto un nuovo”festival nel festival” che segue la struttura dell’evento inaugurale.In piazza XX Settembre, al Teatro Cecchetti è la volta di due straordinarie compagnie israeliane, quella di Noa Shadur con “We do not torture people” e quella guidata dal coreografo Roy Assaf con “The Hill”, lavori carichi di una portata emotiva di raro impatto presentati al pubblico del festival in prima italiana; il Teatro Rossini, poi, ospita la prima assoluta di “Sudvirus”, rielaborazione, riorganizzazione concettuale ed ampliamento di una coreografia per soli danzatori commissionata a Roberto Zappalà. A chiudere la seconda maratona è il marchigiano-olandese Giulio D’Anna, originario di San Benedetto del Tronto ed arrivato ad essere uno dei più richiesti artisti internazionali, che debutta al Teatro Annibal Caro con un lavoro per otto danzatori. Tocca infine a Svetlana Zakharova, che sarà protagonista, con la sua eleganza mozzafiato, al Teatro Rossini de “La Notte della Stella”.