Un sodalizio artistico di altissimo livello vedrà la collaborazione di teatri internazionali per quello che si profila un evento memorabile nel campo della musica lirica: la messa in scena del Rigoletto che porterà la firma del celebre regista Franco Zeffirelli.
In Oman, alla Royal Opera House Muscat, dopo l’estate del 2020, in occasione del cinquantennio del sultanato e dei 10 anni dalla nascita del Teatro. La circostanza di tutto rilievo meritava una celebrazione allo stesso livello.
E chi meglio del Maestro Zeffirelli avrebbe potuto rappresentare questo connubio visto che fu proprio lui ad inaugurare, nel 2011, la Royal Opera House di Muscat con la Turandot riscuotendo un successo oltre le aspettative. Un sodalizio, dicevamo.
Il Rigoletto sarà realizzato in partnership con la Fondazione Franco Zeffirelli, La Fondazione Arena di Verona parteciperà con le scenografie e gli artisti, la Fondazione Teatro dell’Opera di Roma con i costumi.
il Teatro Nazionale dell’Opera lituano di Vilnius e il Teatro Nazionale Croato di Zagabria, avranno il ruolo di coproduttori. L’ambizioso progetto è stato presentato in anteprima a Roma, nella prestigiosa dimora privata di Franco Zeffirelli, privilegio nel privilegio, alla presenza del Maestro, di giornalisti, fotografi e dei protagonisti di questa rilevante iniziativa.
“L’idea di questo progetto parte dal Teatro di Muscat” ha dichiarato Cecilia Gasdia, Direttore Artistico e Sovraintendente Fondazione Arena di Verona “La Fondazione Arena di Verona costruirà le scenografie nei propri stabilimenti e sarà il primo teatro a mettere in scena il Rigoletto in Oman con la nostra Orchestra, il nostro Coro e la nostra scenografia. E da lì partirà il grande tour in collaborazione con altri teatri”
Un’operazione le cui finalità vanno oltre la diffusione dell’arte teatrale e della musica. “La Royal Opera House Muscat” sostiene infatti Umberto Fanni, Direttore Generale e Artistico del celebre Teatro “contiene in sé la visione di questo Paese: costruire ponti nei confronti delle altre nazionalità, delle altre comunità. Anche grazie alla sua struttura tecnicamente all’avanguardia”.
Il Teatro di Muscat vanta un’acustica eccellente “ha confermato Pippo Corsi Zeffirelli, Vice Presidente della Fondazione Franco Zeffirelli “Presenta caratteristiche particolari dal punto di vista costruttivo con elementi principali marmo e legno, seguendo il concetto, voluto anche da Sua Maestà Sultan Qaboos bin Said Al Said, dell’innovazione dentro la tradizione.
Architettura araba all’esterno e dentro modernissimo con tutte le attrezzature tecnologiche più avanzate soprattutto nel palcoscenico. L’Operazione rigoletto nasce nel 2011 in contemporanea con la messa in scena della Turandot” prosegue Pippo Corsi Zeffirelli “Quando l’Oman chiese a Zeffirelli di inaugurare il teatro, il maestro preparò due opere, la Turandot e il Rigoletto.
Si decise di andare avanti con la Turandot e il Rigoletto rimase da parte ma era già pronto, allestito insieme a Stefano Trespidi nell’impostazione registica, bozzetti e modellini. In previsione della messa in scena nel 2020, stiamo lavorando a questo evento che avrà un team artistico eccezionale, assistente alla regia Stefano Trespidi, costumista Maurizio Millenotti, assistente scenografo Carlo Centolavigna”.
Una sorta di continuum storico visto che Zeffirelli, oltre all’aver inaugurato il Teatro di Muscat, ha dato l’imprinting alla programmazione portata avanti fino ad oggi e alla collaborazione tra teatri internazionali. E anche questa seconda opera che andrà in scena avrà la personalissima interpretazione del Maestro.
“Sarà un Rigoletto ovviamente rispettoso della poetica del compositore Giuseppe Verdi che però si esprima nel massimo splendore della regia di Zeffirelli” ha raccontato Stefano Trespidi, Assistente alla Regia del Maestro “Uno spettacolo in cui viene esaltata l’estetica e lo si evince anche dalla precisione dei dettagli nei bozzetti.
Il Rigoletto rifletterà la filosofia di Zeffirelli: continuità e assonanza tra Innovazione e tradizione che è la linea del Teatro di Muscat e ben si adatta anche all’opera. Lo spettacolo ha tutti i tratti della magnificenza e dell’estetica zeffirelliana e si evidenzia anche quello che è l’aspetto caratterizzante del Maestro cioè focalizzare l’attenzione sui personaggi in un’ottica cinematografica.
Un esempio magistrale di come Zeffirelli riesca ad essere cinematografico anche nelle opere liriche è stata la rappresentazione della Carmen nel 1995 all’Arena di Verona, con la quale Zeffirelli ha un grande legame. Dal fondo della platea si poteva chiaramente vedere come dalle scene di massa che richiedevano la prospettiva di una camera immaginaria larga, poi si passava ad un effetto di zoom di una camera che entrava focalizzandosi solo su un personaggio.
Ovviamente un’opera corale come la Carmen richiede maggiormente questa tecnica ma anche nel Rigoletto sarà questa la chiave. Nel primo quadro del primo atto ci si allargherà per stringersi immediatamente nel secondo quadro, poi ritornare con una prospettiva più ampia nel secondo atto e stringere sui personaggi e sui drammi del finale.
L’idea di avere un taglio ed una impostazione cinematografica viene facilitata dalla conformazione del teatro. E un Rigoletto così concepito trova la sua sede naturale nella Royal Opera House Muscat che è un gioiello”.
Nella residenza privata del Maestro Franco Zeffirelli, che firma la regia e l’allestimento del Rigoletto, erano presenti Federico Sboarina, Sindaco e Presidente di Fondazione Arena; S.E. Rawya Saud Al Busaidi, Ministro dell’Alta Educazione dell’Oman e Presidente del Consiglio di amministrazione della Royal Opera House Muscat; il Direttore generale e artistico della Royal Opera House Muscat Umberto Fanni; il Vice Presidente della Fondazione ‘Franco Zeffirelli’ Pippo Corsi Zeffirelli; il Direttore Artistico e Sovrintendente della Fondazione Arena Cecilia Gasdia e il Direttore Generale Gianfranco De Cesaris.“
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Testo di Teresa Carrubba